Territori noir: la nuova sfida di Barliario
Roma-Latina-Bari-Acireale
“Quattro autori, quattro territori, quattro spaccati diversissimi del nostro Bel Paese con un unico denominatore : il noir. Questo è quanto proposto al pubblico, tra i vari appuntamenti, nell’ambito del festival salernitano “Le Notti di Barliario”, ideato da Piera Carlomagno con l’Associazione “Porto delle Nebbie”.
Gli autori in questione sono : Mariano Sabatini, Gian Luca Campagna, Gabriella Genisi, Vincenzo Maimone.
Mariano Sabatini, romano, giornalista e scrittore, nel suo romanzo “L’inganno dell’ippocastano”, (Salani Editore) con una lucidità al limite della preveggenza, scatta un’istantanea di una Roma che somiglia in modo inquietante a quella delle cronache odierne. Nell’Urbe romanzata si muovono personaggi ambigui, corrotti, spietati, malinconici, problematici, ingannevoli e inutili, come i frutti dell’ippocastano, sopraffatti dallo status quo che li rende incapaci di reagire, pigri, anche nel lessico quotidiano. Fuori piove sul bagnato, ma la pioggia che cade incessante come uno stillicidio, accompagnando le indagini del giornalista Malinverno, non lava la sporcizia delle strade e delle piazze che ormai è penetrata fino al cuore della città stessa.
Gian Luca Campagna, di Latina, nel suo noir “Finis Terrae”(Oltre Edizioni), tratteggia Villareale, luogo inghiottito da scandali di mala politica e prostituzione, tra calcioscommesse e materiale tossico. Qui, il vento di scirocco “turba profondamente gli animi creando conflitti interiori”, come ha affermato l’’autore, ed è in questo contesto ambientale che si muove il giornalista-detective Corelli,: un 39enne perso nel caos della sua vita sentimentale e sociale. Attorno a lui ruotano una cameriera che continua a credere all’esistenza del Principe Azzurro ed un ex calciatore cocainomane. Corelli continua a contare i giorni di assenza della fidanzata. Sarà lui a cercare di far luce tra chi sparisce e chi viene ritrovato “incaprettato” in canonica, mentre una Mercedes viene abbandonata con uno sportello aperto…
“ Puoi vivere senza sapere perché ma non senza sapere per chi” ha affermato la barese Gabriella Genisi, autrice di “Mare Nero”(Sonzogno Editore), vincitrice del Premio Pasta Antonio Amato conferitole nell’ambito della rassegna noir salernitana. Dalla sua penna è nata il commissario Lolita Lobosco, personaggio creato leggendo i libri di Andrea Camilleri. Di qui il noir porta in sé i colori ed i sapori del territorio pugliese. Ma in questo suo ultimo noir le acque dell’Adriatico sono nere , sono acque che riconsegnano al mondo i corpi di due fidanzati e si dovrà lavorare sodo per mettere insieme i pezzi di questo complicato puzzle.
Nell’incontro col pubblico salernitano del noir, il siciliano Vincenzo Maimone ha proposto il suo ultimo lavoro editoriale dal titolo : “ Sicilia terra bruciata”(Fratelli Frilli Editore). L’autore, di Acireale, è un filosofo che vive “con la frustrazione del filosofo”, la passione per le Harley Davidson, per i viaggi, più importanti delle mete stesse e …. per i noir ! Nel suo ultimo libro, delitti ed intimidazioni di stampo mafioso sono i veri protagonisti della città barocca sicula, mentre tutto diventa difficile perché intorno vi è solo “terra bruciata”. E’ questo “il racconto di diverse solitudini”, ha commentato Maimone, “in cui è presente un demone socratico, una voce interiore che cerca di dissuadere dal compiere determinate azioni. E’ qui descritto la perdita del senso estetico ed etico che caratterizza la nostra società, sebbene la tv crei un distanza tra l’autore di un delitto e il pubblico, in realtà questo confine è molto sottile in quanto, come dice Hobbes, in relazione alla natura umana, in ognuno di noi è possibile che ad un certo punto si apra i baratro della crudeltà.”