L’autore dei “Bastardi” ammalia anche “Barliario”
Le interviste di Barliario : Maurizio De Giovanni
Empatia pura con i personaggi che magistralmente intesse, simpatia per quella sua napoletanità che coinvolge e avvicina: questo e tanto di più crea l’autore dei “Bastardi di Pizzofalcone”, Maurizio De Giovanni a cui è stato conferito, nell’ambito del SalerNoir Festival “Le Notti di Barliario” il primo Premio Barliario alla carriera. In “Pane per i Bastardi di Pizzofalcone” (Einaudi) c’è odore di pane e di crimine, mentre sono le immagini a parlare in “I Bastardi di Pizzofalcone dal romanzo alla televisione”, nuovo lavoro su cui lo scrittore ha dialogato con Diego De Silva nell’ambito del SalerNoir Festival. Ma è con la lettura del passo “Ciao amore, sono a casa”, che lo scrittore napoletano ha superato se stesso. Qui narra del tornare a casa mentre si parla con l’Amore che non c’è più, o c’è sempre, perché la morte non divide … “la morte è una stronzata perché pure il nulla è bello se ci sei tu”. De Giovanni è arrivato, così, dritto, al cuore del pubblico accorso al Museo Diocesano, perché, ancora una volta, ha saputo parlare di emozioni. Regalando emozioni.
-Da poco abbiamo visto su Rai1 la fiction tv “I Bastardi di Pizzofalcone” con Alessandro Gassmann nei panni dell’ispettore Lojacono; ora il libro, un vero racconto per immagini “ I Bastardi di Pizzofalcone dal romanzo alla televisione”. Quanto Napoli ha influito nel suo mondo di scrittore ?
“Totalmente ! Ho inteso parlare di imperfezione, fratture, solitudine”
-Qual è una caratteristica che ha trasmesso ai suoi personaggi?
“La paternità”
-Un nuovo personaggio che le piacerebbe portare suoi libri?
“ Vorrei parlare di un personaggio diverso, mi piacerebbe parlare di una donna anziana e povera.
Tre aggettivi per definire “Le notti di Barliario” ? …
“Allegra. Competente. Appassionata”.
Claudia Izzo