Nel nome di “Franciscus”
di Claudia Izzo-
Nel nome di Francesco a Roma è arrivato il mondo.
Parlo degli oltre 400mila fedeli giunti in capitale per assistere ai funerali di Papa Francesco, morto il 21 aprile scorso nel giorno di Lunedì in Albis, svoltosi sul sagrato della Basilica di San Pietro. Papa Francesco è morto quando Gesù, per il mondo cristiano, risorge ed in questo vogliamo vedere la somma Luce di Dio che Lo accoglie.
In diretta mondiale abbiamo visto l’addio di questo Papa al mondo terreno nella sua semplicità; tra le tante cose, il particolare notato da tanti era nelle disposizioni scritte nel 2022: Papa Francesco ha chiesto di essere sepolto con le sue scarpe nere, ortopediche e consumate, amiche di tanto cammino fatto, sostenitrici innanzi a tanti ostacoli. Due scarpe nere indossate al posto di quelle babbucce rosse ricamate e preziose, indiscutibile segno di potere. Qui il suo ultimo messaggio universale, non un insulso elemento di cronaca: la vera grandezza è nell’umiltà.
Jorge Mario Bergoglio, il ragazzo nato nel quartiere di Flores a Buenos Aires, il 17 dicembre 1936, da una famiglia di origine piemontese appartenente alla piccola borghesia, divenne perito chimico e si mantenne facendo pulizie in una fabbrica di calzini e poi il buttafuori in un malfamato locale di Cordoba. Da ragazzo ebbe una fidanzatina alla quale un giorno si dichiarò dicendo “Se non mi sposo con te, mi farò prete”. Lei non gli rispose mai.
Così all’età di 17 anni decise di intraprendere la vocazione sacerdotale ed a 22 anni entrò nel seminario diocesano, allora retto da sacerdoti gesuiti, e dopo qualche tempo decise di entrare nella Compagnia di Gesù. Inviato in Cile per completare il noviziato, tornò poi in Argentina per continuare gli studi umanistici. Qui studiò filosofia ottenendo la laurea in teologia ed imparando il francese, l’italiano, il tedesco, l’inglese, il latino e il greco.
E’ stato poi colui che è diventato il 266º Papa della Chiesa cattolica e Vescovo di Roma, primo Papa proveniente dal continente americano senza dimenticare mai il valore della semplicità.
E’ rimasto fedele ai suoi valori, nessuna ostentazione, la sua tomba sarà semplice,-senza eccessivi decori, con la sola iscrizione “Franciscus””-.
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