Muscarà: ” A Scafati respirano veleno…”
“La situazione che stiamo vivendo è inaccettabile. Dopo tre giorni di roghi incontrollati presso il sito di stoccaggio rifiuti S.EN.ECA a Scafati, che hanno generato una nube tossica visibile per chilometri, la mia interrogazione urgente alla Giunta Regionale è un atto dovuto, ma non sufficiente. Ho personalmente inviato la stessa segnalazione anche al Generale Giuseppe Vadalà, Commissario Straordinario per la Terra dei Fuochi: non possiamo più fingere che questa emergenza non esista. La Terra dei Fuochi non è mai finita, l’hanno solo censurata”. È dura la denuncia della Consigliera regionale indipendente Marì Muscarà, che in questi giorni ha raccolto le segnalazioni dei residenti e delle associazioni ambientaliste come “Per la nostra terra”, presieduta da Gennaro Malafronte.
Secondo le notizie in mio possesso il rogo avrebbe coinvolto rifiuti plastici e materiali altamente combustibili, ma soprattutto rifiuti pericolosi che la stessa azienda era autorizzata a trattare, tra cui amianto, batterie al mercurio, solventi, RAEE, metalli pesanti e perfino policlorobifenili (PCB), sostanze altamente cancerogene. E il tutto a pochi metri da scuole, abitazioni e da una fabbrica di trasformazione alimentare. “È normale – si chiede Muscarà – che in Campania si possa autorizzare un sito di stoccaggio rifiuti tossici accanto a un’industria conserviera? Alimentare e ‘monnezza’ spalla a spalla?”
Nel testo dell’interrogazione, la Consigliera contesta la comunicazione rassicurante dell’ARPAC, che ha dichiarato livelli nella norma per la qualità dell’aria, sebbene i dati siano stati rilevati da appena due centraline, senza tenere conto del vento o della portata reale dei fumi. “I cittadini hanno diritto alla verità – incalza Muscarà – Vogliamo sapere esattamente quali codici CER sono bruciati, chi ha autorizzato l’impianto, se esiste un piano di emergenza, e soprattutto quanti veleni sono finiti nei polmoni dei nostri figli.”
La Consigliera ha inoltre appreso che il proprietario del sito incendiato avrebbe avuto altri due impianti coinvolti in episodi simili. “Possibile che nessuno si sia accorto di questo? Chi ha firmato le autorizzazioni? Perché non si interviene con una revisione urgente dei criteri di concessione e controllo dei siti di trattamento rifiuti?”
Tra le richieste avanzate dalla Muscarà nella sua interrogazione vi sono:Trasparenza totale sui rifiuti coinvolti.,Mappatura aggiornata e bonifica dell’area contaminata, Monitoraggio sanitario per i residenti, Indagini amministrative e penali sui responsabili, Revisione del sistema di autorizzazioni per gli impianti a rischio.
“È ora di dire basta all’inerzia istituzionale e alla complicità silenziosa che permette ai roghi di continuare indisturbati. La Campania merita giustizia ambientale, non un’altra generazione avvelenata nel silenzi
