riproduzione (disegno) dell’opera di Cattelan Comedian CC BY-SA 4.0

La “Banana” di Maurizio Cattelan, tra mille polemiche e stupori: questa è l’arte contemporanea!

 Da sempre le sue creazioni suscitano iniziale perplessità e, a volte anche sorrisi, tuttavia invitano lo spettatore a profonde riflessioni: parliamo del controverso artista padovano Maurizio Cattelan, ultimamente ritornato alla ribalta con l’opera dal titolo “Comedian” (una semplice banana attaccata a una parete con del nastro adesivo) acquistata, il 20 novembre, per 6,2 milioni di dollari dal miliardario cinese Justin Sun (il fondatore di criptovalute Tron).

24 dicembre 2019 (UTC) è contrassegnata con CC0 1.0 .

L’opera, o meglio la “performance artistica” viene presentata per la prima volta a Miami all’Art Basel, Galleria americana in cui si espongono Maestri, anche emergenti, d’arte moderna e contemporanea di tutto il mondo. Per l’occasione Galerie Perrotin ha presentato l’opera di Cattelan, vendendone tre edizioni: due per 120 mila dollari, mentre la terza per ben 150 mila dollari sborsati da un anonimo che l’ha portata, poi, al Guggenheim di New York. Numerose sono state le esternazioni rispetto all’esorbitante cifra che ha fatto riflettere non pochi critici d’arte. Secondo Francesco Bonami, ad esempio: “Purtroppo ormai il mondo dell’arte si concentra esclusivamente sul valore economico delle opere, mentre ci sono opere che hanno un valore che non è economico soltanto”, giustificando così l’intento di Cattelan che, di fatto, saputa la cifra, così ha commentato: “E’ il mercato che ha deciso di prendere sul serio una banana attaccata al muro. Se il sistema è così fragile da cadere su una buccia di banana, forse era già scivoloso di suo”. Durante le varie esposizioni la controversa opera d’arte è stata più volte mangiata: la prima il 7 dicembre 2019, allorquando l’artista David Datuna staccando la banana dal muro, l’ha mangia con gusto definendola anche molto deliziosa! Datuna ha poi definito questo suo intervento una forma d’arte dal nome “Hungry Artist”, una sorta di performance artistica alla quale da una precisa definizione: “Ciò che percepiamo come materialismo non è altro che condizionamento sociale. Qualsiasi interazione significativa con un oggetto potrebbe trasformarlo in arte. Sono un artista affamato e ho fame di nuove interazioni”. Ovviamente la banana è stata subito sostituita con un’altra, più fresca! La seconda volta, nel 2023, nel Museo della Fondazione Samsung a Seul, è uno studente d’arte sudcoreano che giustificandosi di non aver fatto colazione mangia l’opera trovandola anche gustosa. Ultima recente performance in cui l’opera si è trasformata in un vero e proprio pasto provocatorio, risale a fine novembre quando Justin Sun, l’ultimo ricco acquirente cinese, l’ha mangiata davanti a decine di giornalisti e influencer, definendola molto più buona delle altre banane. E’ inevitabile restare colpiti da una tale forma d’arte, non solo per la sua forma materica ma soprattutto per l’esorbitante valore attribuito ad oggetti spesso comuni ed anche molto economici. Questa nuova forma d’arte non nasce adesso ma la si ritrova già presente da alcuni decenni. Nel caso di “Comedian”, l’opera è vincolata da un certificato di autenticità e corredata di istruzioni ufficiali (consegnate agli acquirenti) che la sottopongono ai diritti d’autore e che, ovviamente, ne vietano la libera riproduzione senza una dichiarazione ufficiale di autorizzazione. Nelle istruzioni, di fatto, si specifica quando è arrivato il momento di sostituire la banana (essendo frutto commestibile che tende, col tempo, a deteriorarsi), si descrive nel dettaglio come il frutto deve interfacciarsi davanti al visitatore, quale sia l’esatta angolazione del nastro e della banana stessa. Assistiamo, in altre parole, a un vero e proprio stravolgimento del concetto stesso d’arte, legato troppo spesso a restrittive e tradizionali convenzioni culturali. Il critico d’arte Vittorio Sgarbi, su Facebook, descrive così questo nuovo fenomeno artistico: “Quanto accaduto stanotte a New York   sulla banana di Cattelan, dimostra che l’opera d’arte non è più un bene rifugio ma un bene di fuga. Non è più una cosa che si rivaluta come un immobile ma una cosa che appartiene al nostro pensiero. E’ un percorso che in qualche modo toglie materia all’opera e la fa diventare puro pensiero, una cosa mentale. Questo nuovo record legittima il pensiero che Cattelan si muove in termini diversi da quelli della tradizione figurativa fin qui concepita. E questa è la novità: indicare una strada nuova alla creatività, che è appunto un fatto spirituale”. In definitiva “Comedian” in quanto elemento deteriorabile evidenzia, in realtà, una “Conditio sine qua non” un qualcosa di transitorio e di breve durata, prestandosi soprattutto a riflessioni che sfidano tutte le classiche convenzioni dell’arte. Cattelan è effettivamente tra i più controversi artisti esistenti al mondo. La sua banana ha fatto scalpore, e da ormai 5 anni se ne parla ininterrottamente; questa, tuttavia, è solo l’ultima di tante opere che hanno suscitato tantissime riflessioni e innumerevoli dibattiti nel mondo dell’arte grazie anche al supporto dei social così tanto presenti nelle nostre vite.

Maurizio Cattelan Not Afraid of Love – Monnaie de Paris di corno.fulgur75 è distribuito con licenza CC BY 2.0 .

L’artista si muove all’interno di un percorso avanguardistico, dove appunto ogni opera è occasione di riflessioni provocatorie come ad esempio “Novecento”, realizzato nel 1997, un cavallo imbalsamato appeso al soffitto, l’allusione alla impossibilità di agire da parte dell’essere umano. Il cavallo appeso, una sorta di reinterpretazione di natura morta, non ha, infatti, la possibilità di muoversi e per questo trasmette una tensione frustrata.

Guggenheim NOV2011 Cattelan 5 di Mark B. Schlemmer da New York, NY, USA è distribuito con licenza CC BY 2.0 .

Altra opera provocatoria di forte impatto visivo ed emotivo è “La nona ora” del 1999. Presentata alla Royal Academy di Londra, è subito inondata da critiche e riflessioni, considerata anche per certi aspetti blasfema. Si tratta della statua in cera di Papa Wojtyla, all’epoca ancora in vita, schiacciata da un meteorite (il titolo fa riferimento all’orario, nona ora, ovvero le 15:00, orario in cui, secondo la Bibbia, Gesù muore sulla croce). La creazione è suscettibile di tante interpretazioni che possono andare dalla fragilità umana, alla critica sul ruolo dell’autorità religiosa, dal male che spesso si abbatte sull’uomo, fino ad arrivare all’effettiva presenza, a volte ingombrante, della religione nella società moderna. Di impatto emotivo altissimo è l’installazione di tre manichini che rappresentano in modo dettagliato e preciso, dei bambini appesi a un cappio in Piazza 24 Maggio a Milano. La scultura esposta pubblicamente nel 2004 ha subito provocato un mare di polemiche tanto che l’opera, dopo poche ore dall’ installazione, viene rimossa.

httpswww.youtube.comwatchv=sbYVgWXb8-E

I visi, senza alcuna sofferenza e con gli occhi aperti, sono, in realtà, un’accusa aperta al mondo della società adulta colpevole di avere un forte impatto negativo sul mondo dell’infanzia. E’ questo un argomento ancora molto attuale, anzi direi attualissimo, se pensiamo ai cellulari e a tutti i social a disposizione 24 ore su 24 anche di una grande fascia di età infantile.

” Statua del Dito Medio di Maurizio Cattelan @ Piazza degli Affari @ Milano ” di *_* è concesso in licenza con CC BY 2.0 .

Altra opera spunto di riflessioni e critiche è L.O.V.E. (Libertà. Odio, Vendetta, Eternità), una scultura in marmo di Carrara, alta ben 11 metri che rappresenta una mano con il dito medio rivolto verso l’alto e le altre dita mozzate. Inaugurata il 24 settembre del 2010 (in piena recessione economica) doveva essere una installazione temporanea ma per volere dell’allora Sindaco di Milano, Pisapia, e dell’assessore alla Cultura Boeri è diventata un’opera fissa posta in Piazza degli Affari davanti la sede della Borsa. Quel dito medio davanti a Palazzo Mezzanotte (realizzato nel ventennio fascista) sembrerebbe un gesto d’irritazione verso il mondo finanziario paragonabile al nuovo fascismo, ma potrebbe anche essere il simbolo delle numerose campagne di sensibilizzazione come quella di Greenpeace contro l’industria della moda oppure quello della Lega Italiana contro i Tumori.

Gold-colored toilet CC BY-SA 2.0

Esempio di “Arte partecipata” dove il pubblico viene coinvolto direttamente, è l’opera “America” ovvero un water funzionante tutto d’oro 18 carati dal peso di 103 kg, una sorta di un richiamo di un’altra opera dell’artista francese Marcel Duchamp che nel 1917 realizzò un’opera all’avanguardia per l’epoca ovvero “Fontana” un semplice orinatoio definito dallo stesso artista: “ Oggetti di uso quotidiano elevati alla dignità di un’opera d’arte dall’atto di scelta dell’artista”.

Urinal readymade signed R. Mutt; early example of Dada art. A paradigmatic example of found-art. Photograph by Alfred Stieglitz. Captions read Fountain by R. Mutt, Photograph by Alfred

Daniele Magliano

Architetto- giornalista che ama approfondire tematiche di architettura, urbanistica, design, ma anche di storia, evoluzione e curiosità riguardanti oggetti di uso quotidiano. Mi piace, in generale, l'arte della costruzione: riflesso del nostro vivere in quanto unisce passato, presente e futuro prossimo di una comunità.

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