La Pillola del Lunedì: Chi gioca con la violenza finisce col pagare in termini di consenso
di Luigi D’Aniello-
È da sempre risaputo che la pratica della violenza è una strategia rischiosa e spesso controproducente.
Ed oggi il richiamo alla rivolta sociale da parte di Maurizio Landini, segretario generale della CGIL, «non ci limiteremo alla protesta», «non finisce qui», «rivolteremo il Paese come un guanto», «il governo non rappresenta la maggioranza del Paese» è come minimo indice di miopia politica.
Inoltre, in un momento in cui il governo ha grosse difficoltà nel reperire fonti anche a causa delle scelte a dir poco dissennate fatte da chi li aveva preceduti, Landini con la proclamazione di scioperi a raffica solo nel campo del pubblico impiego sta creando solo disagi per i cittadini, portando avanti una politica di aumento salariale in contesto dove, bene o male, un piatto a tavola a fine mese lo mettono. Inoltre, il suo girarsi dall’altra parte e far finta di niente mentre sempre più nuovi modelli di veicoli venivano realizzati in Francia e Polonia ed il suo starsene in silenzio quando il 30 Agosto i vertici della Stellantis comunicavano la decisione di spostare la produzione di auto dall’Italia verso quei paesi, lasciando senza prospettive lavorative miglia di famiglie, sono stati comportamenti quanto meno ambigui.
Questi si sono uniti al tradimento fatto dai vertici della Stellantis quando sono venuti meno alle promesse di garantire, non solo la sopravvivenza dell’azienda, ma anche la salvaguardia dell’occupazione in Italia; promesse fatte quando, durante il Covid, hanno ricevuto gli aiuti pubblici, tra cui ammortizzatori sociali e finanziamenti, aiuti sostanziali di cui l’azienda ha continuato a beneficiare per anni, aiuti che avrebbero dovuto conservare un posto di lavoro a miglia di lavoratori
Landini dove era?
Ed ora invita alla rivolta sociale chiedendo un aumento di stipendio a chi uno stipendio bene o male ce l’ha.
Landini forse non sa che l’uso della violenza, sia essa fisica che verbale ha sempre avuto conseguenze negative per chi l’ha predicata e praticata ed ha sempre portato brevi successi immediati, ma nel lungo termine ha generato una reazione di espulsione, ribellione e rifiuto.
