7 giugno 1099, la Prima Crociata: quando erano i cristiani a massacrare i musulmani in nome di Dio

di Claudia Izzo-

Facciamo un grande passo indietro.

La Prima Crociata che durò dal 1096 al 1099, fu una grande spedizione armata, la prima di una serie, un pellegrinaggio armato della cristianità occidentale sotto la Chiesa di Roma per riconquistare la Terra Santa, caduta sotto il controllo dei musulmani durante la prima espansione islamica avvenuta nel corso del califfato di ʿOmar ibn al-Khaṭṭāb.

Francesco HayezPublic domain Hayez, Papa Urbano II sulla piazza di Clermont predica la prima crociata,
Francesco Hayez. Public domain
Hayez, Papa Urbano II sulla piazza di Clermont predica la prima crociata,

Invocata da Papa Urbano II nel corso di un’omelia durante il Concilio di Clermont nel 1095, terminò nel 1099 con la presa di Gerusalemme il 7 giugno 1099. Non parteciparono i sovrani:  Filippo I di Francia era scomunicato, Guglielmo II d’Inghilterra, uno dei figli del Conquistatore, era in disaccordo col Papa, alla guida della Prima Crociata, infatti, vi furono i nobili, divisi tra coloro che erano convinti di servire Dio e coloro che bramavano di conquistare nuovi territori, tra questi ricordiamo Goffredo di Buglione duca d’Alta Lorena, Raimondo di Saint-Gilles conte di Tolosa, i normanni Boemondo e Tancredi di Taranto, Roberto di Normandia, altro figlio del Conquistatore, che per finanziare la sua impresa vendette i suoi possedimenti al fratello re d’Inghilterra, sono i più noti.

Qui il ruolo chiave dell’imperatore bizantino Alessio per cui questi nobili occidentali potevano essere per il suo regno  più pericolosi dei musulmani e da questi pretese un giuramento che prevedeva che delle terre conquistate, quelle appartenute ai bizantini sarebbero state loro restituite, mentre ogni altro territorio assoggettato sarebbe andato ai nobili occidentali.

Dal 7 giugno al 15 luglio 1099, l’assedio di Gerusalemme sotto la guida di Goffredo di Buglione e Raimondo IV di Tolosa, fu il momento cruciale di tutta l’impresa: furono dapprima respinti gli assalti alle mura poi e truppe Genovesi, comandate da Guglielmo Embriaco, utilizzarono il legno delle navi con cui erano giunti in Terra Santa; per costruire alcune torri d’assedio, spinte verso le mura nella notte del 14 luglio. I crociati conquistarono la città e si impadronirono dei luoghi sacri della religione cristiana, occupando e devastando i  luoghi sacri della religione islamica presenti a Gerusalemme massacrando sommariamente combattenti e civili musulmani ed ebrei, compresi vecchi, donne e bambini. Ci fu un massacro e  quasi tutti gli abitanti di Gerusalemme furono uccisi.

Molti musulmani cercarono riparo nella Moschea al-Aqsa dove, secondo un famoso racconto delle Gesta Francorum, “…la carneficina fu così grande che i nostri uomini camminavano nel sangue che arrivava fino alle caviglie…” Secondo Raimondo di Aguilers “gli uomini cavalcavano con il sangue fino alle ginocchia ed alle redini.

La cronaca di Ibn al-Qalanisi afferma che i difensori ebrei, che avevano combattuto fianco a fianco con i soldati musulmani nella difesa della città, si ritirarono non appena i crociati aprirono una breccia nelle mura esterne, cercando rifugio nella loro sinagoga, ma i “Franchi la bruciarono sopra le loro teste”, uccidendo tutti coloro che erano dentro. I crociati accerchiarono l’edificio in fiamme cantando “Cristo, Ti adoriamo!”.

Morirono 10mila cristiani, 10 000 e 70mila musulmani. Gerusalemme rimase cristiana fino al 1187, quando venne riconquistata dal sultano curdo Saladino.

 

 

Immagine di copertina: Capture of Jerusalem during the First Crusade, 1099. Unidentified late medieval (14th or 15th century?) illustration probably from Sébastien Mamerot, Les Passages d’oultre mer.. Unknown author. Public domain

Claudia Izzo Claudia Izzo

Claudia Izzo

Giornalista dal 2005, Direttore di salernonews24.it, fonda e dirige campanialife.it, cetaranotizie.com. Presidente dell'Associazione Culturale Contaminazioni è ideatrice e promotrice di iniziative culturali sul territorio nazionale. Membro della Commissione Cultura dell'Ordine dei Giornalisti della Regione Campania per il triennio 22/24, è docente di Giornalismo presso istituti scolastici. Ideatrice e conduttrice della rubrica Ex Libris sull'emittente RCS75, già ghost writer per tre campagne elettorali, è ideatrice e curatrice del libro "La Primavera Fuori. 31 scritti al tempo del Coronavirus. (Il Pendolo di Foucault). Si occupa di comunicazione, storia, design e territorio.