“Il fallimento a livello aziendale dell’AI è Strategico, non Tecnologico.

Molte aziende stanno fallendo nell’adozione dell’intelligenza artificiale, ma il problema non è la tecnologia in sé. Il vero ostacolo è un preoccupante gap strategico che impedisce di sfruttarne appieno le potenzialità. Senza una strategia chiara e ben definita, integrare l’AI nei processi aziendali diventa una missione impossibile.

Molte organizzazioni non hanno una roadmap dettagliata, il che rende difficile capire come l’AI possa migliorare le i processi, le operazioni, aumentare l’efficienza e creare nuovi flussi di entrate. Questa scarsa consapevolezza limita l’uso dell’AI e riduce gli investimenti necessari per implementarla con successo.

Un altro problema è identificare i giusti casi d’uso dell’AI. Senza esempi concreti, le aziende faticano a immaginare come applicare l’AI in modo efficace. La mancanza di un approccio strategico universalmente riconosciuto fa sì che i manager non sappiano come procedere con l’adozione dell’AI in maniera coerente e integrata.

Fortunatamente, il settore della consulenza strategica per l’AI è in rapida crescita. Questi consulenti aiutano le aziende a sviluppare strategie efficaci e a implementare soluzioni che portino valore tangibile. Le aziende devono esaminare tutte le loro funzioni per identificare dove l’AI può migliorare l’efficienza, ridurre i costi o aumentare i ricavi.

Prioritizzare i progetti AI in base alla loro fattibilità e al potenziale impatto è fondamentale. Valutare la fattibilità tecnica ed economica di ogni progetto, comprendendo le risorse necessarie, i tempi di implementazione e il potenziale ritorno sull’investimento, è cruciale. Inoltre, è importante che le scelte strategiche siano ben comunicate e giustificate al management, spiegando chiaramente i benefici attesi e i rischi associati per ottenere il supporto necessario.

Per avere successo nell’era dell’AI, le aziende devono adottare una mentalità di cambiamento dirompente, disruptive, (AI MINDSET) superando le soluzioni incrementali. La teoria dei cicli di innovazione di Joseph Schumpeter, con il concetto di “distruzione creativa”, applicata all’AI, mostra come questa tecnologia possa sconvolgere interi settori e creare nuove opportunità economiche.

L’AI, paragonabile all’elettricità come General Purpose Technology (GPT), ha un impatto pervasivo sull’economia e sulla società, migliorando costantemente e creando opportunità per altre innovazioni. Le GPT sono fondamentali per la crescita economica grazie alla loro pervasività, miglioramento continuo, innovazione complementare ed effetti a lungo termine.

Le tre V dell’intelligenza artificiale nel business – varietà, velocità e vastità – evidenziano come l’AI possa rivoluzionare ogni aspetto operativo aziendale. La varietà delle tecnologie AI, dalla Machine Learning alla Computer Vision e Robotica, permette alle aziende di applicare l’AI in molteplici contesti. La rapida evoluzione delle tecnologie AI richiede alle aziende di rimanere aggiornate per sfruttare le nuove opportunità.

Infine, l’adozione rapida di ChatGPT, che ha raggiunto un milione di utenti in soli cinque giorni, dimostra l’interesse significativo e l’impatto trasformativo delle tecnologie AI, indicando il potenziale di crescita nel prossimo futuro. Le aziende devono colmare il gap strategico per sfruttare appieno le potenzialità dell’intelligenza artificiale e trasformare radicalmente il loro modo di operare e innovare, magari attraverso l’ingaggio di un Chief Artificial Intelligence Officer.

Francesco Maria de Feo

Francesco Maria de Feo, noto anche come Frank, è un professionista nel campo del marketing e della comunicazione. Laureato in Economia presso l'Università di Salerno, si è specializzato in Marketing, Comunicazione e Relazioni Pubbliche presso il Centro Studi Cogno & Associati a Roma. Ha maturato esperienza sia nel settore privato dell'ICT (Information and Communication Technology) che nel settore pubblico, applicando il marketing alla ricerca. Frank è attivo nella formazione, condividendo le sue conoscenze nel marketing e nella comunicazione visiva. Ha collaborato con entità di prestigio come Confindustria Nazionale e varie università, tra cui la Luiss Guido Carli, il Politecnico di Milano e l'Università degli Studi di Salerno. La sua rete di collaborazioni si estende anche a organizzazioni come la Federazione Italiana Relazioni Pubbliche (FERPI), l'Associazione Italiana contro lo Stress e l'Invecchiamento Cellulare (AISIC), l'Istituto Dermopatico dell'Immacolata (IDI), oltre a diverse importanti aziende e istituzioni. Nel suo lavoro, Frank si occupa di creare e posizionare brand, incontrare clienti, degustare cibi, bere vino e visitare città, integrando la sua passione per l'enogastronomia con le sue competenze professionali. Utilizza i social media per condividere esperienze e conoscenze, ad esempio su piattaforme come Facebook, Instagram e LinkedIn.

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