L’Avorio, come riconoscerlo, come ridargli splendore

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di Luigi D’Aniello-

L’avorio si ricava dalle zanne e denti di animali come elefanti, trichechi ippopotami, e viene lavorato per farne oggettistica per la casa e gioielli. Per il divieto di caccia all’elefante, sul mercato illegale è molto costoso, perché è ricavato solo da animali allevati in cattività e proprio per questo sono sorte molte aziende produttrici di materie plastiche che producono sostanze molto simili con le quali si producono dei falsi.
Fra quelle più spesso spacciate per avorio vero vi sono le ossa di animali e l’avorio sintetico, noto come avoriolina. Esiste anche un avorio vegetale che si ricava dai semi di alcune piante.

Avorio, colleziona privata, immagine gentilmente concessa a salernonews24

Per accertarsi che l’oggetto non sia falso basta effettuare alcune prove. Una di queste la si può ottenere strofinando l’avorio con un panno, se è sintetico, questo emanerà un caratteristico odore di canfora, cosa che non succede con quello autentico.

Un’altra prova è quella del calore, che consiste nell’arroventare un ago e appoggiarlo sull’oggetto che, se è di avoriolina, lascerà un segno simile a una bruciatura di sigaretta ed emanerà un odore che somiglia a quello dei capelli bruciati. Invece, se l’oggetto è realmente di avorio, la prova dell’ago produrrà solo una piccolissima macchia oscura di bruciatura. In ogni caso quando si effettua la prova, è bene effettuarla in un punto poco visibile per non danneggialo.

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Nel caso in cui permangono dubbi sulla reale qualità del materiale, bisogna osservare le sue nervature e le gradazioni di colore. In quello artificiale le prime sono molto regolari e non sono presenti macchie che, invece, si producono in quello naturale per questioni di crescita dell’animale. Il colore dell’avorio sintetico spesso è troppo bianco.

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Comunque, la compra vendita di avorio è sottoposta a vincoli molto severi per scoraggiare il bracconaggio e il contrabbando e si va incontro a sanzioni molto gravi se si viene trovati in possesso di oggetti provenienti da fonti sospette.

Per chi ha oggetti d’avorio e vuole ridargli splendore, lo si può fare utilizzando dell’acqua ossigenata, oppure con dell’alcol canforato o, ancora, o dell’acqua distillata, nella quale bisogna versare del sapone di Marsiglia o dell’essenza di trementina.

 

 

In copertina oggetto d’avorio di una collezione privata. immagine gentilmente concessa a salernonews24.

Luigi D'Aniello Luigi D'Aniello

Luigi D'Aniello

"Non si è sconfitti quando si perde ma quando ci si arrende"