Presso il FAI il vernissage della mostra di Josè Ortega: “Decalogo per la Democrazia Spagnola”
E’ previsto per venerdì 6 ottobre 2023 alle ore 18:00 presso la sede FAI di Salerno in via Portacatena, 50,il vernissage della mostra “Decalogo per la Democrazia Spagnola” dell’artista Josè Ortega, sotto il patrocinio morale del Comune di San Giovanni a Piro, già Comune sostenitore del FAI..
<< Il “Decalogo per la democrazia Spagnola” è la prima opera realizzata da Ortega in Spagna al rientro dall’esilio. Volle inaugurare il suo ritorno con l’”arte del cartello”, espressione del movimento Estampa Popolar da lui fondato e che voleva l’arte oltre che politica anche didattica. Il Decalogo guarda alla realtà contemporanea del suo paese, che si era sottratto da poco alla dittatura e aveva visto l’avvento di una monarchia costituzionale. Si trattava dunque di cautelare le incertezze della transizione e la fragilità di una democrazia nascente.
I dieci manifesti del “cartello” sono la rappresentazione dei valori strumentali (il sistema dei partiti, il confronto dialogico) e dei valori finalistici (il ripudio della violenza di Stato e della guerra civile, l’amnistia generalizzata) che consentono ad una democrazia di consolidarsi, ma anche l’affermazione dei valori universali della libertà e della pace, come beni supremi attraverso i quali si potrà non solo sconfiggere la morte, ma anche propiziare una vita migliore >> (Avv. Franco Maldonato, Direttore del Polo Museale di San Giovanni a Piro).
La mostra sarà visitabile per tutto il mese di ottobre il mercoledì e il venerdì dalle 18:00 alle 20:00.
José García Ortega (Arroba de los Montes, 1921 – Parigi, 24 dicembre 1990) è stato un pittore e scultore spagnolo. ha ben saputo rappresentare rappresentante del realismo sociale della Guerra civile spagnola e uno dei membri gruppo “Estampa popular”, di cui fu anche fondatore. E’ un esponente di quel realismo pittorico che caratterizza l’opera di molti pittori italiani, come il Guttuso, Migneco, Cantatore e Guerricchio. Fu definito il pittore del mondo contadino per la sua costante attenzione alle classi più umili che hanno sempre ispirato il suo lavoro.Nel 1976 dopo sedici anni di esilio gli fu concessa l’autorizzazione per tornare liberamente in Spagna, e così poté esporre le sue opere a Madrid, Valencia e Bilbao, dove in particolare espose il grande ciclo di bassorilievi realizzato a Matera; lasciò nuovamente la Spagna nel 1980 per tornare in Italia, dove continuò un’intensa attività espositiva, stabilendosi nel piccolo centro di Bosco, frazione di San Giovanni a Piro in provincia di Salerno. Dichiarò di aver scelto questo posto perché gli ricordava la sua amata Spagna; egli stesso disse:
«Sto bene con voi, perché qui ho trovato un’angoscia ed una miseria che sono quelle della mia gente. Perché i colori sono quelli della mia terra. Sono rimasto perché la pelle dei braccianti è scura e secca, come quella dei contadini spagnoli.»
