Paimio Chair by Sam Town is licensed under CC BY-SA 2.0.

Alvar Aalto, l’architetto legato al Movimento Moderno e al design Organico del XX secolo.

Per comprendere l’architettura e i prodotti di design realizzati da Alvar Aalto, è necessario innanzitutto focalizzare il contesto storico e soprattutto il territorio di origine del grande designer. Tra i maggiori esponenti del Movimento Moderno assieme a Walter Gropius, Le Corbusier, Ludwig Mies van der Rohe, l’architetto nasce in Finlandia nel 1898 (all’epoca ancora parte del Gran Ducato Russo), figlio dell’ingegnere Henrik Aalto, nel cui laboratorio compie le sue prime esperienze lavorative, si laurea a 23 anni col massimo dei voti. In un territorio caratterizzato da una ampia presenza di verde, di laghi, di boschi, e con un profondo e condiviso rispetto della natura in generale, il giovane Alvar sviluppa una sentita propensione a un tipo di architettura e di design in cui l’essenza della natura è l’anima stessa del suo florido estro architettonico. Iscrittosi all’Albo degli Architetti nel 1923, inizia a lavorare sia come architetto che come designer con una produzione modesta, ma di grande influenza per i successivi designer).

Viipuri – Karjalaisten kaupunki by laureltopias is licensed under CC BY 2.0.

A cavallo tra gli anni ’20 e gli anni ’30 dello scorso secolo progetta con la prima moglie, Aino Marsio, la Biblioteca di Viipuri (il cui cantiere si conclude nel 1935) al cui interno spicca un profondo studio della luce naturale e il corrimano delle scale realizzato tutto in legno curvato.

4Y1A2233 Aalto Library, Vyborg, Russia by Ninara is licensed under CC BY 2.0.

Per la struttura il designer realizza anche gli arredi tra cui i famosi sgabelli impilabili (E60) realizzati in legno di betulla, a tre gambe con seduta circolare. Particolarmente rivoluzionaria è la realizzazione del legno incurvato delle gambe (in parte ispirato alle precedenti realizzazioni di Michael Thonet), ottenuto da un unico pezzo ligneo su cui vengono effettuati 5 tagli in corrispondenza dell’incurvatura, all’interno dei quali si incollano dei fogli di legno impiallacciati che permettono alla struttura di essere piegata da una pressa senza spezzarsi. Del prodotto esistono numerose varianti, ed è uno degli elementi di design più iconici di Aalto, apparentemente semplice ma molto complesso nella sua fase di realizzazione. Nel 1935, con il supporto di alcuni suoi collaboratori e di un’azienda di produzione di legnami, fonda il gruppo Artek, casa produttrice di mobili di design e di sistemi di luce tutt’ora esistente. Il suo lavoro, come creatore di mobili all’avanguardia, si focalizza spesso sul trattamento del legno e sulla sua piegatura. Sulla scelta del materiale legno il designer fornisce una serie di spiegazioni: “Il legno, materiale naturale per eccellenza, è il più vicino all’uomo, sia biologicamente che come contesto di forme primordiali … in quanto materiale tradizionale il legno può essere realizzato per scopi non soltanto costruttivi ma anche psicologici e biologici… Le caratteristiche biologiche del legno, la sua ridotta conducibilità termica, la gradevolezza del suo contatto fisico e la adattabilità a svariate lavorazioni sono la ragione della salda posizione che tiene nel settore dell’arredamento d’interni, malgrado i tanti esperimenti che al giorno d’oggi si fanno con altri materiali”. Il legno, dunque, può trasmettere al suo fruitore un certo grado di emozioni e sensazioni profonde. Superando la tecnica del vapore, Aalto riesce ad approfondire lo studio della piegatura del legno attraverso l’utilizzo del laminato multistrato: sovrapposizione di più fogli sottili di legno con l’andamento delle fibre di ogni foglio sempre opposte l’uno sull’altro. Gli spazi tra i vari fogli sono ricoperti di colla che permette, prima di solidificarsi, all’elemento multistrato di   essere trattato e piegato attraverso una pressa.

Paimion parantola by Lentokuva Hannu Vallas, kuvaaja is licensed under CC BY 4.0.

In occasione della realizzazione di un ospedale nella città di Paimio in Finlandia, l’architetto progetta insieme alla moglie una particolare sedia: la Poltrona 41 detta anche Paimio. Al posto del ferro o di materiali simili, il designer si serve del legno modellato in una serie di curve (ispirata sempre alla natura) con un fine ultimo: il benessere del malato che fruisce della seduta.

Paimio Sanatorium by LeonL is licensed under CC BY 2.0.

Il legno adottato è quello multistrato, compreso lo schienale, oggetto all’epoca, di grande sperimentazione da parte del designer. Di particolare bellezza, sinuosità, con linee molto morbide, la sedia Paimio è collocata all’interno della collezione permanente del MoMa di New York e ad Helsinki nel Museo del design finlandese.

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Studio Aalto, Helsinki by Ninara is licensed under CC BY 2.0.

La prima fase progettuale della sedia risale al 1929. Quattro anni prima del completamento del Sanatorio. La sedia entra nel circuito delle vendite già nel 1934, con due tipologie di disegno molto simili, la cui differenza consiste nella presenza o meno dei braccioli (quest’ultima risulta una seduta a sbalzo). Come designer, Aalto non si cristallizza soltanto sullo studio del legno ma anche di un altro materiale: il vetro.  In occasione di un concorso indetto dalla vetreria Karhula-littala (desiderosi di portare all’Esposizione Internazionale di Parigi modelli originali di vetro) Alvar Aalto e sua moglie ottengono la vittoria con il progetto del vaso Savoy, sempre ispirato alla natura nella sua forma ondulata.

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Alvar Aalto by Banalities is licensed under CC BY 2.0.

Si tratta di vetro soffiato e lavorato artificialmente per molte ore, la cui forma è impressa da uno stampo ligneo, successivamente bruciato lentamente, una volta rappresa la pasta vitrea, per staccarlo dal prodotto finito. La particolarità è data da una grande versatilità che lo rende adatto a usi differenti ed altezze e forme sempre diverse. Anche il vaso Savoy è parte integrante della collezione permanente del Museo di Arte Moderna di New York e può essere considerato tra più interessanti prodotti legati alla forma organica. Il nome, inoltre, è legato al progetto di un ristorante, il Savoy, realizzato in collaborazione con la moglie. Dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, oltre a dedicarsi alla ricostruzione urbanistica della città finlandese Rovaniemi (per la maggior parte rasa al suolo) progettando molti edifici sia pubblici che privati, tra i quali il Municipio, la Biblioteca Comunale e un Teatro, Aalto realizza numerose librerie per le quali progetta altrettanti punti luce, elementi di illuminazione a luce indiretta o a luce diretta adatta proprio alla lettura all’interno di una biblioteca.

Maison Louis Carre – Alvar Aalto by workflo is licensed under CC BY-SA 2.0.

Tra i numerosi corpi illuminanti progettati dal designer ricordiamo la lampada a sospensione A331, senza ombra di dubbio, uno degli oggetti più famosi e iconici del designer Aalto. Progettata nel 1953 per l’Università finlandese di Jyvaskyla, la lampada si adatta molto bene anche agli ambienti domestici.

The Aalto House, Helsinki by Ninara is licensed under CC BY 2.0.

La lampada risulta a forma scultorea tondeggiante costituita da alluminio fornito a mano e una serie di anelli in acciaio. La luce filtra, attraverso gli anelli in acciaio forato, in modo diffuso e caldo.

The Aalto House, Helsinki by Ninara is licensed under CC BY 2.0.

Altro corpo illuminante di particolare bellezza è la lampada a terra A805, la cui caratteristica principale è il paralume realizzato da montature in metallo verniciato con una particolare forma asimmetrica che si avvicina molto a un’ala di angelo. Lo stelo che sorregge il paralume è invece rivestito in pelle. La lampada, progettata nel 1954 per l’Istituto Nazionale per le Pensioni di Helsinky, per la sua eleganza si adatta benissimo anche in case private ed è ancora di grande attualità. A cominciare dal 1938, anno in cui il Museum of Modern Art di New York, organizza una mostra in suo onore, l’architetto-designer ottiene, negli anni, una serie di importanti riconoscimenti tra cui la Medaglia d’oro dal Royal  Institute  of British  Architect nel 1957 e la laurea ad Onorem da parte del Politecnico di Milano. Muore l’11 maggio del 1976 ad Helsinky.

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Daniele Magliano

Architetto- giornalista che ama approfondire tematiche di architettura, urbanistica, design, ma anche di storia, evoluzione e curiosità riguardanti oggetti di uso quotidiano. Mi piace, in generale, l'arte della costruzione: riflesso del nostro vivere in quanto unisce passato, presente e futuro prossimo di una comunità.