23 Maggio 1992: quando la Mafia credette di aver vinto

Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Antonio Montinaro, Vito Schifani, Rocco Docillo sono le vittime della strage di Capaci; tragica fine di un magistrato, di sua moglie e della sua scorta. Un telecomando di Cosa Nostra procurò l’esplosione di mille chilogrammi di tritolo all’interno di fustini in un cunicolo di drenaggio sotto l’autostrada.

E la mafia credette di aver vinto ma “gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini” …

A ventisette anni da quel 23 maggio 1992, una cosa è certa, se la Mafia voleva distruggere il magistrato Falcone, ha contribuito a mantenere vivo il ricordo di una delle personalità più importanti e prestigiose nella lotta alla mafia in Italia ed a livello internazionale.

E’ in questo giorno che al porto di Palermo giunge ogni anno una nave, “La Nave della Legalità” con a bordo circa mille studenti provenienti da tutta Italia, diretti verso l’Aula Bunker del carcere dell’ Ucciardone dove si svolge la commemorazione della strage.  Gli studenti  danno poi  vita a due cortei, in orari diversi, arrivando all’ A”lbero Falcone” in via Notarbartolo, sotto l’abitazione del magistrato assassinato. Poi la Santa Messa a San Domenico.

“Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola” disse il giudice Falcone e noi ora sappiamo che il Coraggio non muore. Mai.

 

Claudia Izzo Claudia Izzo

Claudia Izzo

Giornalista dal 2005, Direttore di salernonews24.it, fonda e dirige campanialife.it, cetaranotizie.com. Presidente dell’Associazione Culturale Contaminazioni è ideatrice e organizzatrice del Premio Nazionale Aristeia e di iniziative culturali sul territorio nazionale. Già membro della Commissione Cultura dell’Ordine dei Giornalisti della Regione Campania per il triennio 22/24, è attualmente membro della Commissione Vigilanza. Docente di Giornalismo presso istituti scolastici. Ideatrice e conduttrice della rubrica Ex Libris sull’emittente RCS75. Già ghost writer per tre campagne elettorali, è ideatrice e curatrice del libro “La Primavera Fuori. 31 scritti al tempo del Coronavirus. (Il Pendolo di Foucault). Si occupa di comunicazione, storia, design e territorio.

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