Voci Migranti: a Salerno, il poeta greco Sotirios Pastakas.

Mercoledì 26 aprile, alle ore 19,00, nel salone della Biblioteca di Villa Carrara ( Via Posidonia, 160, Pastena, Salerno), nell’ambito del progetto “Voci Migranti”, promosso dall’Assessorato alla Pubblica Istruzione del Comune di Salerno e curato da Casa della poesia, incontreremo il poeta greco Sotirios Pastakas.

Sotirios Pastakas è nato nel 1954, in Grecia, a Larissa in Tessaglia, dove risiede attualmente. Ha studiato medicina a Napoli e a Roma e per trent’anni è stato psichiatra ad Atene. Ha pubblicato diciotto raccolte di poesie, un monologo teatrale, racconti e un libro di saggi e ha tradotto diversi poeti italiani (Sereni, Penna, Saba, Pasolini, Gatto). Collabora a varie riviste letterarie con saggi e traduzioni. Dal 1994 è membro della Società degli scrittori greci (Greek Writers Society). È stato tradotto in sedici lingue e ha partecipato a vari festival internazionali di poesia. Multimedia Edizioni ha pubblicato nel 2016 la raccolta “Corpo a corpo” e nel 2019 “Monte Egaleo” (con disegni di Marco Vecchio). Nel 2021 è stato nominato coordinatore nazionale per la Grecia del Movimento Poetico Mondiale (WPM-World Poetry Movement).

Sarà anche l’occasione per presentare il suo nuovo libro “Isola di Chios” (sempre con disegni di Marco Vecchio), quinto volume a colori della collana “fatamorgana” (Multimedia Edizioni).

“Il massacro di Chios”, famoso dipinto del pittore francese Eugène Delacroix (ospitato nel Museo del Louvre), raffigura il massacro di migliaia di greci di Chios da parte dell’esercito ottomano. L’evento ebbe luogo il 30 marzo 1822 e causò 42.000 morti e 52.000 prigionieri venduti nei mercati per schiavi del Medio Oriente.
“Il massacro di Chios e altri disastri personali” era il titolo originale della raccolta di 47 poesie sull’amore di un uomo di mezza età per una giovane isolana, diventato semplicemente “Isola di Chios”, elidendo così l’irriverente richiamo alla dolorosa esperienza storica. Forse, per il dolore vero, può bastare un finto amore? Con la consueta auto-ironia Sotirios Pastakas, nello stile personalissimo a cui i suoi lettori italiani sono affezionati, ci offre con questo libro una risposta in versi sospesa tra sorriso e rimpianto.

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Con “Isola di Chios” sono tre i libri di Pastakas pubblicati in Italia da Multimedia Edizioni a cura di Casa della poesia: nel suo primo libro “Corpo a corpo” (un’ampia antologia della sua poesia) si incontrano e scontrano tradizione e modernità, ironia e senso di morte, il dramma del popolo greco e i colori, i profumi, i sapori del Mediterraneo. Un viaggio tra conoscenza dell’animo umano e poesia. Il secondo volume “Monte Egaleo” (Monte Egaleo), facendo riferimento ad un fatto storico (la sconfitta dell’esercito persiano nella battaglia di Salamina nel settembre del 480 a.C.) parla di sconfitte personali, di desiderio di ridimensionare le priorità della vita, di disperazione e di bellezza. In questo libro avviene il primo incontro di Pastakas con l’artista Marco Vecchio.

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“Leggiamo sempre per un ascoltatore sconosciuto. Uno che non è venuto alla lettura delle nostre poesie per obbligo o per reverenza, ma per puro piacere e passione per la poesia. Se a fine serata uno sconosciuto viene timidamente a stringerti le mani, la serata non è andata a vuoto.”
– Sotirios Pastakas

“Sotirios è – come qualcuno lo ha definito – “un poeta dello sguardo”: uno sguardo che scava, spudorato e impietoso, nelle ferite del corpo, nominando i risvolti “indicibili” di un amore finito (L’esperienza del respiro), che si aggira negli interni delle case passando dai gesti più banali della quotidianità al dialogare tenero e pensoso col proprio gatto (Jorge). Ma è anche lo sguardo che riesce ad accostare la violenza del mondo alla distruttività con cui ci accaniamo talvolta sul nostro corpo, che può, attraverso pochi versi scarni, far incontrare in cucine disadorne, su tavole quasi vuote e cibi sempre più poveri, l’ “impasse economica” che sta attraversando il suo paese e la spinta a creare nuove forme di “collettività” e di “altruismo” (Pasto dei poveri)”.
– Lea Melandri

Sono convinto che il lettore conoscerà un eccellente poeta greco contemporaneo che riflette nei suoi testi molte delle tenebre economiche ed esistenziali che assediano il più luminoso dei paesi del mondo.
– Jack Hirschman

Redazione Salernonews24

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