Torna l’ora legale grazie all’intuizione di Benjamin Franklin

Nella notte tra sabato 25 e domenica 26 ricordiamoci di spostare avanti le lancette dell’orologio. Dormiremo un’ora in meno e avremo un’ora di luce naturale in più, dunque farà buio più tardi per altri sette mesi, fino a domenica 29 ottobre, quando si tornerà all’ora solare.

Nessun problema per  smartphone, pc e tablet che si aggiornano automaticamente, mentre spostamento manuale delle  lancette va ricordato per i dispositivi analogici, come gli orologi a muro.

La grave crisi energetica che stiamo vivendo impone maggiore attenzione agli sprechi e la Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) si è fatta promotrice di una petizione online per mantenerla tutto l’anno. Tutto ciò porterebbe risparmi per 382 milioni di euro, grazie a minori consumi di energia per circa 720 milioni di kwh.

Per capire come nasce tutto ciò dobbiamo fare un passo indietro e volare ai tempi di Benjamin Franklin, (1706-1790), colui che per Turgot “strappò al cielo il fulmine, lo scettro ai tiranni” . Oltre ad essere uno dei padri fondatori degli Stati Uniti, tra i protagonisti della Rivoluzione americana, lo scienziato e politico statunitense, tra le tante cose, inventò le lenti bifocali, l’armonica a bicchieri, un modello di stufa caminetto e  il parafulmine.

Nel 1770, iniziata la prima Rivoluzione Industriale, cambia la vita, le fabbriche si vanno sempre più diffondendo imponendo i loro ritmi del tutto diversi da quelli della società agricola. Questo significava che al mattino, quando si poteva sfruttare la luce solare, la gente dormiva e la sera vi era un grande consumo di lampade ad olio e candele. Qui entra in scena Franklin con una brillante idea. Nel suo  saggio “Un progetto economico” pubblicato nel 1784 nel Journal de Paris, egli  propose infatti di far alzare prima la popolazione razionando le candele, proibendo la circolazione nelle ore notturne, proponendo il posizionamento di sveglie rumorose che sparavano colpi di cannone. La sua voce cadde nel silenzio.

Il tutto però fu riconsiderato nel 1907 da William Willett dal momento che in quei tempi di guerra il risparmio energetico era fondamentale. Egli lo propose alla camera dei Comuni britannica e dal 1916 è stato attuato nel Regno Unito, in Italia e in altri Paesi europei.

Il cambio di orario, causando meno ore di sonno,  a detta di studiosi, può comportare un cambiamento a livello umorale, potrebbe dunque aumentare l’irritabilità che si andrebbe ad aggiungere ai tanti sentimenti tra cui ansia e paura di questa quarantena di Covid-19.

Allora, oltre a ricordare di dover spostare le lancette, dobbiamo ricordare di non assumere, prima di dormire la sera, sostanze che potrebbero disturbare il sonno causando risvegli notturni. Un consiglio è anche quello di abbandonare la brutta abitudine di utilizzare dispositivi elettronici a letto, leggendo news prima di addormentarsi.

Sarebbe cosa buona rispettare orari abituali per andare a dormire, soprattutto in questa quarantena che stiamo vivendo. La luce libera livelli di serotonina, l’ormone del buonumore, neurotrasmettitore presente nel sistema nervoso centrale che aiuta a riposare bene stimolando la melatonina, quindi, proprio in questo periodo difficile di quarantena utilizziamo terrazzi, giardini privati e sole, spostando le lancette degli orologi ed imparando ad essere felici delle piccole cose.

Antonietta Doria

Già docente di Lingue e Letterature Straniere, ama la lettura, la civiltà greca, l'enigmistica e la sua Volcei. Appassionata di antiquariato è una profonda conoscitrice del mondo Shakespeariano, di miti e Leggende. la scrittura è la sua nuova frontiera.