Gina Lollobrigida: un talento artistico a tutto tondo
Lo scorso 16 gennaio, all’età di 95 anni, si è spenta l’iconica Gina Lollobrigida, forse la più grande attrice italiana che con la sua straordinaria bellezza unita a un’eccezionale bravura artistica ha dato lustro al nostro Paese con più di 60 film girati, tra la metà degli anni ’40 dello scorso secolo e l’inizio del nuovo millennio.

Conosciuta in tutto il mondo, soprattutto grazie al celeberrimo film di Luigi Comencini del 1953 “Pane, amore e fantasia”, nel personaggio della “Bersagliera”, ma anche nel ruolo di Fata turchina nel famoso sceneggiato televisivo del 1972 (sempre diretto da Comencini) “Le avventure di Pinocchio” la Lollobrigida è in realtà, anche una bravissima fotografa e una scultrice e pittrice di grande talento. Iscrittasi negli anni ’40 all’Istituto di Belle Arti di Roma, dove per mantenersi gli studi posò per alcuni fotoromanzi disegnando, al contempo, caricature con il carboncino, il suo estro artistico non si esplica immediatamente. Ai suoi inizi, ci sono brevi comparse, ingaggi come attrice di secondo piano per poi giungere ai primi successi, dopo una breve parentesi cinematografica in America, con un film dove si affiancava a Eduardo De Filippo in “Campane a martello” del 1949 o “Achtung!Banditi” diretto da Carlo Lizzani nel 1951.

Dalla fine degli anni ’50 la Lollobrigida, ormai conosciuta attrice di talento, con i suoi innumerevoli viaggi in tutto il mondo, a quello cinematografico affianca un parallelo percorso artistico nel campo della fotografia, immortalando luoghi e contesti sociali anche assai differenti tra loro. Possiamo affermare che Gina fotografa ha immortalato quasi tutto il mondo, focalizzando la sua arte verso i ceti sociali più deboli, poveri e a volte poco conosciuti.

La ritroviamo in Asia tra le Filippine, l’India e il Giappone, ma anche nel continente Africano, negli Stati Uniti e a Cuba. Suoi sono gli scatti a personaggi famosi come Indira Gandhi, Maria Callas, Grace Kelly, Yuri Gagarin, Fidel Castro, Paul Newman, Audrey Hepburn. Nel corso della sua esistenza ha pubblicato ben 8 volumi di fotografie, tra cui il celebre “Italia mia” del 1972. Alla presentazione lo scrittore Alberto Moravia così descrive il contenuto: “la tua Italia non l’Italia di destra e nemmeno l’Italia di sinistra, è l’Italia di Gina Lollobrigida”. Sono foto di un’Italia che, in linea generale, non esiste più, istantanee di momenti semplici, spontanei, dove chi viene fotografato non è mai in posa. Attraverso le sue fotografie possiamo ripercorrere (partendo dal suo paese natale, Subiaco per poi passare sulla Capitale) un mondo a noi ormai quasi sconosciuto fatto di gentilezze, come il giovane soldato che aiuta la vecchietta ad attraversare la strada, oppure i ragazzini romani che nelle afose giornate d’estate si tuffavano nelle monumentali fontane o ancora l’istantanea che ritrae una intera famiglia, felice, su di una vespa che li porterà al mare. Grazie al suo impegno artistico, ottiene il premio “Nadar” come miglior libro fotografico dell’anno. Nel 1980 riceve, dall’allora sindaco di Parigi Jacques Chirac, una Medaglia d’oro della città di Parigi, grazie alla sua mostra fotografica esposta nel Museo Carnavalet. Sempre in Francia, 12 anni dopo, ha ricevuto, da Francois Mitterand, un riconoscimento particolarmente importante la “Legion d’Honneur” per la sua vita artistico-cinematografica. L’estro di Gina Lollobrigida non si è soffermato solo sulla fotografia ma anche sulla scultura, a cui l’attrice si dedica dagli anni ’90 in poi. Lei che, in passato, aveva anche posato per numerosi artisti di fama mondiale come Salvator Dalì o Giorgio De Chirico, si è illuminata d’estro esplicandosi nella scultura di numerose opere alcune anche in marmo altre bronzee. Un grande riconoscimento le viene conferito, nel 1996, con la proclamazione ad accademica onoraria dell’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze, titolo di cui soltanto altre due donne sono state onorate, ovvero l’astronoma Margherita Hack e il Premio Nobel per la Medicina Rita Levi Montalcini. Ha frequentato l’Atelier di Pietrasanta in Toscana, mentre nel 1992, ha esposto una sua opera rappresentando l’Italia all’Expo di Siviglia, la scultura dal titolo “Vivere insieme” che ritrae un bambino felice che cavalca un’aquila. Tante sono state le sue realizzazioni scultoree, più di 60 in tutto di cui si riscontrano le tematiche più disparate che spaziano dal tema della maternità ai personaggi del cinema come la “Esmeralda”, realizzata in bronzo, da lei stessa interpretata in un film, o la “Regina di Saba” figure, inoltre, legate anche alla politica e allo spettacolo in generale. Partecipa a numerose esposizioni come la “Pushkin Museum of Fine Arts” di Mosca nel 2003 con 38 sculture, o al “Musée de la Monnaie” di Parigi nel 2004 con 40 sculture, o ancora alla retrospettiva di Pietrasanta del 2008. In quest’ultima Lollobrigida si presenta come un artista a tutto tondo attraverso le sue opere fotografiche, grafiche e scultoree. L’anno seguente l’artista presenta nel Palazzo delle Esposizioni di Roma la mostra dal titolo “Gina Lollobrigida Fotografa”: una retrospettiva dei 50 anni di istantanee artistiche, ben 250 fotografie tra le più belle, provenienti dai suoi innumerevoli viaggi in cui evidenzia l’aspetto antropologico e le diversità dei vari territori da lei esplorati.

