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Mario Carotenuto: a 100 anni dalla sua nascita, la Pinacoteca Provinciale di Salerno ospita una mostra in onore all’Artista

 E’ in corso all’interno delle nuove sale dalla Pinacoteca Provinciale di Salerno, la Mostra dedicata al Maestro Mario Carotenuto che raccoglie le sue opere dal 1944 al 2010. Dal titolo “MARIO CAROTENUTO. Antologia 1944-2010” e inaugurata, lo scorso 15 settembre, grazie alla collaborazione della Provincia di Salerno e dell’Associazione culturale “Mario Carotenuto”, rimarrà aperta al pubblico fino al prossimo 6 novembre.

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Nei nuovi ambienti del museo, sapientemente recuperati dall’architetto Ruggiero Bignardi e da poco aperti al pubblico (al cui interno affiorano elementi dell’architettura normanna caratterizzata dalla fusione di più stili architettonici dal romanico al bizantino fino ad arrivare all’arabo) sono esposte le suggestive opere d’arte dell’artista. Così il Maestro stesso descriveva il suo genio  profondo ed estroso: “Vi sono dei momenti, nel lavoro di un pittore, che risultano completamente fuori dagli schemi, apparentemente avulsi dalla linea programmata della sua attività momenti di abbandono e di semplicità che sembrano vivere senza il sostegno di alcun tramite, né culturale né letterario, capita a tratti questa parentesi felice che interrompe fatica e stanchezza mentale e tutto fa nascere da un insospettato stato di grazia, con grande disponibilità e totale adesione al mondo che ci circonda, senza alcuna riserva, ma anche senza alcuna paura…possono nascere così opere che affondano le radici nella parte più nascosta della personalità d’un pittore e rivelano spesso le sue autentiche aspirazioni, la sua onesta ed incontestata coscienza del limite.”. Le opere esposte che abbracciano ben sei decenni di lavoro artistico, includendo anche alcune opere inedite, vogliono essere un omaggio all’artista in occasione del centenario dalla sua nascita. Nato a Tramonti per trasferirsi a Salerno 24 anni dopo, frequenta l’Università di Lettere di Napoli e alcuni corsi di pittura. La sua prima fase pittorica si rivolge sulla ricerca del cromatismo e allo studio dal vero, con un’attenzione particolare all’Impressionismo dei primi del ‘900. Inizialmente rivolto alle nature morte passa poi al collage e successivamente alla Pop- art americana negli anni ’70 descrivendo anche i veloci cambiamenti della società di allora. E’ un artista a tutto tondo e come tante menti estrose e vitali, anche lui viaggia: alla fine degli anni ’50 lo ritroviamo a Parigi, poi a Madrid e a Monaco, maturando sia dal punto di vista culturale che artistico, grazie anche alla conoscenza di numerosi poeti e artisti europei. A Roma Carotenuto presenta, nel 1956, la sua prima personale, mentre si rapporta, qualche anno dopo, non solo con il poeta Alfonso Gatto o Aldo Falivena ma anche con artisti come Mirabella o Attardi. A Salerno due sono stati gli studi dove ha realizzato la maggior parte delle sue opere, quello di Via Bastioni, e quello alla Torretta di via San Benedetto (su cui da poco si è affiso un memoriale proprio in occasione del centenario della sua nascita). Una ulteriore bottega artistica è stata, dalla metà degli anni ’60, quella di Minori (residenza estiva). Proprio in questo conosce e consolida ulteriori rapporti culturali con artisti e intellettuali del calibro di Raphael Alberti, Marcello Venturoli, Alberico Sala o Vasco Pratolini. All’inizio degli anni ’80 il Maestro realizza forse una delle opere più interessanti e conosciute dai salernitani: il Presepe collocato nella trecentesca Sala San Lazzaro del Duomo.  Nato da un’idea di Peppe Natell,a suo ex allievo, l’opera di Carotenuto si limitava inizialmente alla natività e pochi altri personaggi (40 circa) realizzati in scala 1:1 su pannello multistrato da 13 mm (dipinti con colori acrilici). Nel tempo l’artista ha realizzato ulteriori figure (attualmente 159 pezzi). La particolarità di tale presepe monumentale è nella rappresentazione di persone realmente vissute legate alla parrocchia del Duomo. Grazie all’amore che ha avuto da sempre per la città di Salerno ottenne il riconoscimento di cittadino onorario del Capoluogo nel 2011, in occasione della quale si tenne una cerimonia nel Salone dei Marmi del Comune. Muore a 95 anni il24 Ottobre del 2017. In Dicembre verrà, poi, inaugurata una ulteriore mostra presso il Museo-Frac di Baronissi, all’interno del quale sarà esposta una serie di sue opere inedite, repertorio di collages, che riflette il periodo storico delle sue esposizioni negli Stati Uniti d’America e nelle più importanti gallerie di Milano e Roma.

Daniele Magliano

Architetto- giornalista che ama approfondire tematiche di architettura, urbanistica, design, ma anche di storia, evoluzione e curiosità riguardanti oggetti di uso quotidiano. Mi piace, in generale, l'arte della costruzione: riflesso del nostro vivere in quanto unisce passato, presente e futuro prossimo di una comunità.