Muore a Roma, Liliana De Curtis, la figlia di Totò
All’età di 89 anni si è oggi spenta a Roma Liliana De Curtis, figlia dell’indimenticato ed indimenticabile Totò, il principe della risata. Un attore che sebbene manchi ormai da 55 anni dagli schermi continua a farci sorridere ogni volta che in televisione viene trasmesso uno dei suoi film.
Liliana aveva ereditato dal padre i tratti somatici ed il casato nobiliare tanto caro al comico. Era nata a Roma il 10 maggio 1933, dall’unione di Antonio e Diana Rogliani. Quando Totò la conobbe, nel 1931, Diana aveva solo 16 anni e l’attore veniva da una breve e tragica relazione con l’attrice Liliana Castagnola. Liliana a causa di un abbandono di Totò era entrata in una profonda depressione che l’aveva spinta a darsi la morte avvelenandosi con un tubetto di Veronal. Quella morte tragica lasciò nell’animo di Totò una ferita profonda per tutta la vita. Per questo quando nel 1933, dalla sua relazione con Diana nacque una bimba volle darle il nome di Liliana.
Nel 1935 i due decisero di unirsi i matrimonio, ma dopo pochi anni esso entrò in crisi ed i coniugi ottennero, da un tribunale ungherese, una sentenza di annullamento. Per il bene della figlia essi però si accordarono per prolungare la convivenza fino a quando Liliana non fosse cresciuta e si fosse sposata. La promessa fu mantenuta fino al 1950 circa. Ma quell’anno, infastidita dalle eccessive attenzioni che il comico riservava all’attrice Silvana Pampanini, di cui si era invaghito, Diana decise di lasciarlo per sposare, l’anno successivo, l’avvocato Tufaroli che aveva, nel frattempo, conosciuto.
Liliana a quell’epoca aveva compiuto 18 anni e voleva intraprendere una carriera di attrice, cosa che le fu impedito dal padre poiché, come dice lei stessa: “papà era così geloso e conosceva così bene l’ambiente dello spettacolo che non mi diede mai il permesso di recitare.”
Nel 1951 Liliana sposò il produttore Gianni Buffardi dal quale ebbe due figli: Antonio Salvatore e Diana. Ma il matrimonio non era felice e poiché ella stesse ebbe a dire: “Mio marito era un uomo attraente, ma certamente negato per la vita familiare.”
L’unione pertanto ebbe fine e qualche anno dopo Liliana si innamorò perdutamente di Sergio Anticoli. Questa relazione si rivelò assai burrascosa poiché entrambi, in quell’Italia, ancora un po’ bigotta, erano ancora legalmente sposati senza la possibilità di ottenere il divorzio. Per seguirlo in Sud AfricaLiliana abbandonò i suoi interessi ed anche gli affetti che aveva a Roma, i suoi figli , infatti, affidati solo al padre. Il periodo trascorso a Johannesburg fu abbastanza felice. I due coniugi aprirono due ristoranti il Rugantino ed il Meo Patacca che ebbero un grande successo.
Nl 1979 una prima tragedia si abbattè sulla vita di Liliana, il suo primo marito Gianni Buffardi, dopo un bagno nelle acque del Tevere contrasse una leptospirosi che lo portò alla morte. Nel 2011 la morte fa nuovamente capolino nella vita di Liliana: sua figlia Diana dopo una lunga lotta con un male incurabile muore a soli 56 anni.
Negli anni Sessanta Liliana rientrò in Italia e, superata oramai la sessantina decise di cimentarsi in palcoscenico. In collaborazione con Antonino Miele portò in scena gli spettacoli “Pardon Monsieur Totò” e “Dietro le quinte”.
A tener viva la memoria di suo padre Liliana ha dedicato l’intera sua vita. Su di lui scrisse due libri:“Ogni limite ha la sua pazienza” pubblicato da Rizzoli e “Malafemmena”, pubblicato da Mondadori nel 2009.
Si è a lungo battuta perché fosse aperto un museo dedicato alla memoria del padre e per il quale la sede prescelta era nel palazzo dello Spagnolo, nel cuore della sanità, i quartiere che aveva dato i natali a Totò. Purtroppo è morta prima di avere il piacere di vedere inaugurato il museo per l’apertura del quale sono ancora in corso i lavori di adeguamento dei locali e quelli per l’installazione di un ascensore che permetterà a tutti di accedere alle sale del museo. Nel 2017, in occasione del cinquantenario della morte di Totò ebbe il piacere di assistere alla mostra “Totò Genio” tenutasi al Maschio Angioino, a Palazzo reale ed a san Domenico Maggiore. In quell’occasione furono esposti anche materiali inediti legati all’attività del comico, forniti da diversi enti quali la RAI, il Polo Museale della Campania, la SIAE e tanti altri.
Liliana è morta oggi nella sua casa di Roma, ma i funerali saranno celebrati nella chiesa di Santa Maria dei Vergini e la salma sarà poi tumulata nella cappella di famiglia al Cimitero del Pianto a Poggioreale. Riposerà accanto al padre ed alla figlia Diana.
San Giovanni decollato film italiano, regia Amleto Palermi (1886-1941), prod Capitani, Roma, 1940.- foto di scena con Totò e sua figlia Liliana De Curtis
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