Anche l’arte “entra in guerra”, ma poi la Russia indietreggia

di Marianna Giugliano-

L’avanzata di Putin non si ferma e la guerra tra Russia e Ucraina continua ad avere ripercussioni in tutto il mondo. A causa delle grosse sanzioni imposte alla Russia dagli altri Stati, il Ministero della Cultura russa ha chiesto la restituzione delle opere date in prestito ai Musei di Roma, Udine e Milano.

Nei giorni scorsi, con una lettera, firmata dal direttore generale dell’Ermitage, il celebre museo statale di San Pietroburgo e recapitata a Palazzo Reale di Milano, è stata chiesta la riconsegna entro la fine del mese delle due opere date in prestito in occasione della mostra Tiziano e l’immagine della donna che ospita la “Giovane donna con cappello piumato” di Tiziano, risalente al 1530 circa, e la “Giovane donna con vecchio profilo” di Giovanni Cariani.

Intanto, alle Gallerie d’Italia di Intesa San Paolo, dove è in corso l’esibizione “Gran Tour”, che celebra i viaggi compiuti da coloro che facevano parte dell’alta società europea, proprio in Italia tra il ‘700 e l’800, le opere da restituire entro la fine del mese sono ben 23, essendo la mostra curata proprio dal museo russo.

Milano non ha esitato nel rispondere, ed è stato subito avviato un colloquio con il ministro dei Beni culturali Franceschini, il quale afferma di non poter far altro che accettare di restituire le opere nel momento in cui è il proprietario di queste ultime a chiederlo. Sono stati così avviati i preparativi per trasporti eccezionali e nulla vieta che possano continuare ad arrivare altre sollecitazioni alla restituzione di opere dalla Russia ad ulteriori Musei. Ad esempio, anche il Palazzo Rovella di Rovigo, dove fino al 26 giugno dovrebbe essere in esposizione “Kandinskij. L’Opera” (1900-1940), potrebbe subire la stessa sorte.

In risposta a queste richieste, il Ministero della Cultura ha deciso di sospendere immediatamente le attività organizzate in occasione di “Anno incrociato dei musei Italia-Russia” e tutte quelle in collaborazione con la Federazione russa.

Nelle ultime ore poi  è accaduto qualcosa che nessuno si sarebbe aspettato: la Russia ha deciso di fare un passo indietro e il Ministero della Cultura ha deciso di lasciare le opere in Italia e ritirarle soltanto al termine delle mostre in programma. “L’Ermitage ha raggiunto un accordo con il Ministero della Cultura russo secondo il quale la richiesta di un ritiro immediato delle opere da noi prestate viene attenuata” – afferma il direttore generale del museo russo, aggiunendo – “Spero che l’Italia possa contribuire a creare un nuovo meccanismo di interazione tra le istituzioni culturali vista una lunga tradizione nazionale di amore e rispetto alla cultura, all’arte e ai musei.”- facendo sperare così in un riavvicinamento più pacifico tra Russia e Italia.

 

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Marianna Giugliano