Attacco alla centrale nucleare più grande d’Europa: sfiorata una seconda Chernobyl
-di Claudia Izzo-
“Per la prima volta nella storia uno stato terrorista fa ricorso al terrore nucleare. Solo un’azione europea immediata può fermare le truppe russe”. Queste le parole oggi del presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj che continua ad invocare l’aiuto dalle forze europee.
Una notte da incubo quella appena trascorsa che ha visto le truppe russe colpire una struttura della centrale nucleare di Zaporizhzhia, a 550 km da Kiev, a 200 km da Donbas, circondata già da mercoledì. Putin sta giocando davvero col fuoco, ma un fuoco capace di causare danni disumani. La fortuna ha voluto che ad essere stata colpita sia stata una struttura esterna, utilizzata per l’addestramento del personale, quindi l’incendio non ha causato danni all’impianto nè perdite di radiazioni.
Quella nel mirino di Putin è la centrale atomica più grande d’Europa, la nona più grande al mondo, controllata dalla società nazionale ucraina NNEGC, con una potenza impressionante in grado di alimentare circa quattro milioni di case. Facile capire la scelta del bersaglio: Putin vuole impadronirsene per mettere in ginocchio l’Ucraina in termini di luce e calore e garantire energia al Donbass.
Secondo il Ministro degli Esteri ucraino, se fosse stata colpita in pieno la centrale, seppure più moderna e sicura di quella di Chernobyl, avrebbe causato un disastro “dieci volte più grande dell’incidente di Chernobyl del 1986”, che ricordiamo essere stato il peggior disastro nucleare del mondo a 110 km dalla capitale.
Poteva cioè essere provocata la fissione nucleare incontrollata che avviene nel nucleo di una centrale nucleare lì dove vi è l’uranio, con il pericolo di scatenare una reazione a catena con esposione del reattore nucleare e perdita di radiazioni.
Alle 2,30 di stanotte, attraverso un tweet, il Ministro degli Esteri ucraino ha chiesto un disperato cessate il fuoco all’esercito russo per avere la possibilità di domare l’incendio.
Sembra di veder giocare alla “battaglia navale”, ma qui si stanno decidendo le sorti dell’Ucraina, della Russia, dell’Europa e del mondo intero. Tra morti e distruzione.
Immagine da Youtube