Treni storici della Campania. Archeologia e vini, spettacoli e paesaggi
-di Peppe Iannicelli- da scabec.it-
In Campania, storia, arte e cultura viaggiano a bordo del treno. Ma non un modernissimo treno ad alta velocità che vola sui binari collegando la regione con il resto dell’Italia. I treni storici hanno un andamento lento, anzi lentissimo per le abitudini contemporanee. La marcia dei convogli d’epoca procede solenne scandita dal ritmico sferragliare sui binari. Un ritmo perfetto e antico, quasi un ninna nanna, che riporta i viaggiatori indietro nel tempo, favorisce la meditazione, esalta la contemplazione del paesaggio, induce a distogliere lo sguardo dal proprio device per guardare negli occhi l’occasionale compagno di un’esperienza d’antan.
La rete dei treni storici campani è tra le più ricche e articolate d’Italia. Grazie al sostegno della Regione Campania la Fondazione FS riesce ad organizzare collegamenti speciali e dedicati con alcune destinazioni di grande fascino ed interesse. Il circuito dei treni storici e dei treni turistici speciali è inserito nelle promozioni Artecard che permettono di ottenere sconti per viaggi e visite. I treni storici accolgono migliaia di viaggiatori interessati ad un’esperienza speciale piuttosto che ad un mero trasferimento. Le carrozze impegnate in questi viaggi del tempo sono le Centoporte e le Corbellini. Panche di legno, sedili foderati di pelle o di velluto, manovelle per alzare o abbassare i finestrini. Tutto perfettamente conservato e funzionante.
Le carrozze del tipo Centoporte, progettate nel 1928 e costruite a partire dal 1931 e fino al 1951 (con una pausa fra il 1940 e il 1947), furono le prime carrozze italiane realizzate in cassa metallica, anziché in legno. Con una capacità di settantotto posti a sedere, dotate di impianto di riscaldamento a vapore o elettrico, erano concepite per soddisfare la crescente domanda di mobilità su tratte particolarmente affollate. Proprio per agevolare la salita e discesa dei viaggiatori, erano dotate di un elevato numero di porte distribuite per tutta la lunghezza delle fiancate, che potevano arrivare fino a dieci per ciascun lato.
Le Carrozze Corbellini furono costruite tra il 1948 e il 1963, e utilizzate fino agli anni Ottanta. Il nome deriva da quello del ministro dei Trasporti nel periodo della ricostruzione post-bellica, Guido Corbellini, che le progettò e ne ordinò la costruzione. Inizialmente concepite come vetture di terza classe, furono riclassificate come vetture di seconda (o miste prima/seconda) a seguito dell’abolizione della terza classe in tutta Europa avvenuta nel 1956. Erano caratterizzate da una doppia porta di accesso ad un vestibolo centrale, e i sedili interni – in legno come sulle Centoporte – erano ricoperti da una imbottitura sul poggiatesta e, successivamente, in alcuni esemplari anche sul piano di seduta. Le carrozze Corbellini offrivano da 59 a 92 posti, il riscaldamento era a vapore o elettrico.
A completare il clima di rievocazione storica non mancano le figure che hanno contribuito ad alimentare il mito dei viaggi in treno: il capotreno ed il controllore. La partenza dei convogli è annunciata dal sibilo imperioso del fischietto del capotreno, che sventola la sua bandiera o la lanterna per confermare il via libera al macchinista. E dopo la partenza del convoglio entra in scena il controllore in abiti d’epoca. Farsi punzonare il biglietto è emozionante, molto più emozionante della moderna lettura di un codice digitale. Il viaggio a bordo di un treno storico prepara in modo meraviglioso alla visita della destinazione prescelta, diventa parte integrante dell’esperienza, consente di custodirne il ritorno sulla via del ritorno.
La programmazione delle corse (orario, frequenza, materiale ferroviario utilizzato, destinazione) dei treni storici è molto articolata e cambia con l’andamento delle stagioni. Sul sito della Fondazione FS è possibile consultare il programma aggiornato e prenotare il proprio viaggio.
Pietrarsa Express, la grande bellezza
Il treno d’epoca parte da Napoli Centrale e percorre il breve tratto ferroviario costiero fino al Museo di Pietrarsa. È un tragitto di folgorante bellezza che apre lo sguardo dei viaggiatori in direzione di Napoli, del Vesuvio e del Golfo. La visita a Pietrarsa è una straordinaria full immersion nella storia del trasporto ferroviario in Italia dal 1839. Negli enormi padiglioni delle Officine Borboniche sono conservate carrozze reali e popolari, locomotive alimentate a carbone come la mitica Bayard, plastici e modellini, illustrazioni multimediali. La visita a Pietrarsa è arricchita dalla presenza dell’Orto Botanico e da un ricco programma di spettacoli ed eventi culturali.
Reggia Express, un viaggio reale
Re Carlo III utilizzava la carrozza trainata dai cavalli per raggiungere la sua meravigliosa Reggia di Caserta che aveva commissionato a Vanvitelli per gareggiare in bellezza ed imponenza con quella di Versailles. Saranno i suoi successori ad utilizzare il treno per spostarsi dalla Capitale del Regno delle due Sicilie verso Terra di lavoro. La linea ferroviaria servirà anche i Savoia dopo l’annessione del Sud al nascente Regno d’Italia. Oggi il treno storico degli anni Trenta riporta i viaggiatori all’epoca di quei viaggi reali. Si parte da Napoli Centrale e si arriva al cospetto dell’ingresso principale della Reggia. La visita degli Appartamenti Reali restituisce lo splendore della vita di corte non solo nelle occasioni pubbliche ma anche nel privato dei sovrani. Incantevole il Parco, le vasche monumentali, il misterioso Giardino Inglese, la fontana di Diana e Atteone e l’Aperia, che durante i mesi estivi ospita gli spettacoli lirici, sinfonici e di balletto di Un’Estate da Re, la rassegna organizzata dalla Scabec/Regione Campania.
Irpinia Express, profumo di vino
Il tragitto dell’Irpinia Express profuma di vino. Il sibilo del capotreno autorizza la partenza dalla stazione di Avellino. È la locomotrice Aln668 a trainare le carrozze d’epoche attraverso vallate, colline, fiumi, borghi come Montefalcone, Lapio, Castelfranci, Nusco, Lioni. Terre incantevoli dove si producono vini d’eccellenza, dove la natura specialmente d’autunno pennella una meravigliosa tavolozza di colori. Terre di santuari mistici e pastori, terre di funghi e formaggi che esaltano i piaceri della vita.
Archeo Treno Campania, storia in movimento
Il convoglio parte dalla stazione di Napoli Centrale e collega i principali siti archeologici: Ercolano, Pompei e Paestum. Un vero e proprio viaggio nella storia della Campania Felix verso destinazioni conosciute ed apprezzate in tutto il mondo. Ercolano e Pompei, le antiche città romane sommerse dalla furia del Vesuvio, riportano alla luce la vita di due comunità brulicanti di vita: splendide domus, teatri ed anfiteatri, Foro e Basilica, taverne e magazzini. Si passeggia al fianco dei nostri progenitori romani sempre all’ombra del Vesuvio. I tre templi di Paestum sono una delle più alte testimonianze della civiltà ellenica. Monumenti millenari sintesi di una meravigliosa armonia.
Corse speciali dell’Archeo Treno in direzione Paestum sono in programma a fine mese in occasione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, che promuove questa particolare modalità di viaggiare alla scoperta dei reperti delle antiche civiltà.