L’ultima gara di Valentino Rossi, che spettacolo!

-di Emanuele Petrarca-

“E il cuore si dilania”… Non c’è frase migliore di quella recitata, con enorme emozione, dallo storico telecronista Guido Meda nel momento in cui Valentino Rossi ha tagliato il traguardo per la penultima volta, iniziando l’ultimo giro di una carriera fantastica.

Ne ha fatta di strada quel ragazzo di Urbino che, con quel sorriso solare e quella voglia di divertirsi che lo ha reso un eterno Peter Pan, ha affrontato 432 Gran Premi con la rabbia e la motivazione di un leone indomabile.

Nell’ultimo giro del Gran Premio di Valencia 2021, c’è tutta la storia di Valentino Rossi sia come pilota, sia come icona mondiale di questo sport. Davanti a tutti, in questa gara, c’era Francesco “Pecco” Bagnaia, pilota Ducati, nato sotto l’ala protettiva di Valentino, che, durante l’ultima gara della carriera del suo idolo, vince e si propone come “il nuovo che avanza”.

Sono tanti i giovani fenomeni che caratterizzeranno i prossimi anni di MotoGp e 9 di questi sono scesi in pista con un casco in onore del numero 46 perché,  in fondo,  sanno che, senza Valentino, nessuno di loro sarebbe stato lì. Rossi è stato icona prima ancora del ritiro; ha ispirato una generazione di ragazzi a credere nella MotoGp e renderla uno sport planetario. Rossi è la MotoGp e non sono solo le statistiche a raccontare ciò che è stato per questo sport. Per quanto esorbitanti, Valentino è valso più dei 9 mondiali vinti, più del decimo sfiorato e mai arrivato, più delle 115 gare, 235 podi e oltre 6000 punti ottenuti in carriera. Forse,  anche per questo motivo non ci sarà mai nessuno come lui, anche quando lo supereranno.

E mentre scartava con la solita tranquillità le ultime curve della gara, la sua carriera passava davanti agli occhi di tutti come un film già vissuto ma di cui nessuno si stancherà mai di rivedere la replica: i primi passi a Tavullia, il primo titolo nella classe 125 nel ’97, la cavalcata fino alla classe regina, i due mondiali in Honda, l’arrivo in Yamaha per dimostrare che non conta solo la moto, ma anche il pilota, il soprannome “Dottore” per la capacità di essere un riferimento per i box e per lo sviluppo della moto, ma anche per la chirurgica precisione con il quale affrontava ogni curva e prevedeva ogni sorpasso, anche in posti dove non si può superare, le lotte con Biagi, Gibernau, Stoner, Hayden, Lorenzo, Marquez e tanti altri, il miracolo al Cavatappi, la staccata in Catalogna su Lorenzo, le sconfitte, il decimo mondiale sfiorato, la parentesi sfortunata in Ducati, la morte di Simoncelli e tantissimo altro.

Tutto passava nel tempo di un giro, l’ultimo, della più bella carriera delle due ruote. E mentre i giovani erano pronti ad aspettarlo e idolatrare l’idolo che va via, mentre sotto il casco Vale si gode il momento e pensa già al premio che stasera gli tributeranno, ovvero il MotoGp Legend, anche le ultime curve si concludono.

Nel rettilineo finale c’è chi si emoziona, chi capisce di aver perso una parte di se’, chi realizza di essere cresciuto con Vale e di aver visto crescere un ragazzino fino a farlo diventare il proprio idolo. 26 anni in moto non possono essere dimenticati facilmente e , nel turbinio di emozioni e ricordi, Valentino Rossi taglia, per l’ultima volta, il traguardo in sella ad una moto e l’unica cosa che viene in mente di dire è proprio una frase di Vale: “Che spettacolo”.

 

 

 

“Valentino Rossi #46 with sparks from his elbow protector – Pity about the poor photo!” by Smudge 9000 is licensed under CC BY-SA 2.0

“Valentino Rossi” by JaredEarle is licensed under CC BY-NC-ND 2.0

Emanuale Petrarca