Addio a Charlie Watts
Quando fu assassinato John Lennon tutti pensarono “ora i Beatles non potranno mai più tornare a suonare insieme”
Oggi 24 agosto 2021 apprendiamo la triste notizia della morte, all’età di 80 anni, di Charlie Watts, batterista dei Rolling Stones, e forse anche in questa occasione (anche solo per ragioni anagrafiche) viene da pensare la stessa cosa.
In realtà un lutto nella formazione più longeva della scena rock era già avvenuto nel 1969 con la dipartita del biondo Brian Jones e in ogni caso le Pietre Rotolanti hanno comunque portato avanti la formazione nonostante diversi avvicendamenti nella stessa. Potrebbe accadere anche in questa occasione, anche se, sinceramente, mi sembra inopportuno considerando anche l’età degli altri elementi del gruppo.
In realtà Watts aveva già declinato la partecipazione alla prossima imminente (ennesima) tourneè del gruppo ma la sua morte segna un momento topico nella storia del gruppo del quale faceva parte fina dal 1963.
I fan faranno molta fatica a non vederlo sul palco insieme a Mick, Keith e Ronnie.
Charlie Watts era una figura elegante e poco incline agli eccessi che hanno invece caratterizzato la vita spericolata di alcuni altri Stones, eppure era una pietra angolare per la formazione rock che ha scritto la storia della musica dagli anni sessanta ad oggi. Non era solo uno dei batteristi più apprezzati (la rivista Rolling Stone lo ha posizionato al 12° posto nella lista dei 100 batteristi più importanti di sempre), era anche un grande appassionato e conoscitore di jazz, musica che suonava parallelamente al suo ruolo di rocker che ha dato per quasi sessanta anni il ritmo alla rock-band più potente di sempre.
Come solista dal 1991 ha registrato sei album in studio e tre live di cui l’ultimo nel 2017.