Salerno piange Bartolomeo Gatto, lo scultore delle “Pietre amanti”
-di Claudia Izzo-
“È scomparso Bartolomeo Gatto, artista poliedrico ma dal tratto ben riconoscibile in ogni sua opera. Per tutta la vita ha lavorato sui colori, sulle tante sfumature che rendevano materia il respiro della natura, l’eco della vita, l’anima degli uomini e delle cose. Pittore e scultore conosciuto e apprezzato ben oltre i confini regionali, è celebre, tra le altre cose, per le sue “Pietre amanti”, dove il racconto del sentire è potente e materico. Nel quartiere Carmine ancora oggi possiamo ammirare una sua grande scultura in pietra senese dal titolo “Abbraccio”. Ed è proprio un sincero e affettuoso abbraccio che voglio dare alla moglie Adele e ai figli Carla e Davide in questo momento di profondo dolore.”
Sono queste le accorate parole del sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli, alla notizia della morte di Bartolomeo Gatto, pittore e scultore accostato dai critici Pierre Restany ed Everardo Dalla Noce, a Jackson Pollock, Kandisnsky, Soutine.
Classe ’38, originario di Moio della Civitella, ha vissuto e lavorato a Salerno; più di cinquant’anni di carriera, Gatto si ispira, per le sue prime opere, alla sua terra, il Cilento. A questa fase fa seguito quella dei colori brillanti per il ciclo pittorico dei “Bambini”. Conosciuto, amato e apprezzato per il ciclo pittorico “Pietre Amanti” degli anni ’70 realizzate in bronzo, legno e pietra.
E’ il 2008 l’anno in cui alcune sue opere vengono utilizzate dal regista Carlo Vanzina per il suo film “Un’estate al mare”; è il 2009 quando Gatto realizza la scultura “Communication”, in bronzo, per il Premio di giornalismo Amalfi Media Award diventato, nel 2011, Premio Biagio Agnes. Nel 2018 fu ospite con le sue grandi tele della manifestazione Vinarte presso il Museo Diocesano San Matteo, in Largo Plebiscito a Salerno. Qui ho avuto modo di conoscerlo, una persona schiva, Bartolomeo Gatto, gentile, amabile quanto la sua arte, la cui delicatezza traspare in ogni tocco di colore.
Tra le tante sculture in pietra di grandi dimensioni installate negli spazi pubblici, ricordiamo quella citata dal sindaco di Salerno dal titolo “Abbracci” innanzi alla Chiesa del Carmine. E’ questa la scultura che ognuno, entrando in città dall’autostrada e procedendo per via Pio XI, si trova innanzi. E’ una sorta di benvenuto, un dialogo intenso tra due forme chiuse in un abbraccio, ora più che mai eterno.
