I restauri degli affreschi longobardi in Santa Maria de Lama
Venerdì 11 Giugno, alle ore 9.30, sarà presentato pubblicamente il restauro del primo lotto relativo agli affreschi di San Bartolomeo e dell’Anonimo riconosciuto, con molta probabilità, nella figura di San Luca, come di seguito ci spiega la restauratrice Loredana Mastromartino. Gli affreschi sono stati realizzati tra il X e l’XI secolo d.C. mentre, i restanti, in attesa di essere di recupero, risalgono a un periodo che va dal XIII al XIV secolo d.C. Le opere riportate al loro primordiale splendore cromatico, sono l’unica testimonianza artistica del genere risalente all’epoca longobarda. L’edificio sacro, grazie alle opere artistiche presenti al suo interno, è, di fatto, un’importante attestazione del florido periodo medioevale della città di Salerno. Ad occuparsi del prezioso restauro è la ditta Magnificat conservazione e restauro di Loredana Mastromartino che in collaborazione con Ursola Carletti, si è dedicata al ripristino dell’antico splendore del lotto degli affreschi.
La stessa Loredana Mastromartino mi ha spiegato le problematiche che interessano direttamente gli affreschi recuperati: “Le cattive condizioni termo-igrometriche del sito hanno portato a una totale solfatazione; dei dipinti, tale problematica è derivata dalla risalita capillare dell’acqua la quale, nel suo passaggio, scioglie i sali all’interno delle murature e degli intonaci portandoli all’esterno. Nel momento in cui l’acqua evapora il sale rimane in superficie e solidificandosi s’ingrossa rompendo così legami presenti sugli intonaci. E’ stato recuperato il San Bartolomeo e forse il San Luca, come farebbero supporre delle iniziali (SLS). Affianco un altro affresco (nell’intercapedine) raffigurante il S. Andrea, è anch’esso di epoca longobarda. Infine un altro staccato è però presente al Museo Diocesano (rappresentante San Nicola e San Giovanni Evangelista)”.
Quali sono le peculiarità di questi affreschi?
“La decorazione massiva è la manifestazione più evidente di quella che è la filosofia dei longobardi, l’horror vacui nelle decorazioni, ovvero orrore del vuoto (l’horror vacui è una locuzione latina che, nell’arte, descrive l’atto di riempire una superficie di un’opera con numerosi particolari abilmente dettagliati). I colori molti vivi sono, poi, quelli risalenti a più di mille anni fa. Prosegue la restauratrice: “Nonostante il restauro le condizioni termo-igromeriche non sono variate in quanto il sito richiederebbe dei lavori strutturali architettonici notevoli o quanto meno bisognerebbe intervenire con deumificazione, areazione e ventilazione dei locali”.
Interessante è la firma molto probabilmente del pittore-artista che ha realizzato il San Bartolomeo, un certo Ursus.
La chiesa gestita dal 24 Ottobre 2015 dai Soci del Touring Volontari per il Patrimonio Culturale, il cui Coordinatore per Salerno e Provincia è il Console Enrico Andria, che ha concesso a Salernonews24 la possibilità di fotografare gli affreschi restaurati. I lavori di recupero sono stati finanziati dal Club di Salerno Est dell’Inner Wheel Italia. Ma i lavori di restauro proseguiranno con un secondo lotto (quello relativo al Sant’Andrea) grazie al finanziamento dell’Amministrazione Comunale di Salerno. Sono previsti, inoltre, per un prossimo futuro, ulteriori finanziamenti per il completamento di tutte gli affreschi presenti nella chiesa. Alla Manifestazione interverranno l’Arcivescovo di Salerno S.E.ma Mons. Andrea Bellandi, il Sindaco di Salerno l’arch. Vincenzo Napoli, l’Assessore alla Cultura del Comune di Salerno la dott.ssa Antonia Willburger, il Soprintendente di Salerno e Avellino l’arch. Francesca Casule, il Presidente Inner Wheel Italia- Club di Salerno est la dott.ssa Maria Caliulo e il Consigliere del Touring Club Italiano e Console Regionale della Campania l’ing. Giovanni Pandolfo. Il Console Enrico Andria esprime, inoltre, un sentito ringraziamento per il suo grande impegno e dedizione alla dott.ssa Rosa Carafa della Soprintendenza di Salerno e Avellino. Ringrazio infine, personalmente, Loredana Mastromartino per aver concesso al Salernonews24 le sue foto che attestano il prima e il dopo i restauri degli affreschi longobardi.
Per approfondimenti storici si rimanda all’articolo in calce:
https://www.salernonews24.com/cultura-urbana/santa-maria-de-lama-e-i-suoi-preziosi-tesori-artistici-una-delle-piu-antiche-ecclesiae-di-salerno/
