Crisi di Governo: con i “volenterosi”156 voti al Senato per Conte
-di Claudia Izzo-
Dopo i 321 “SI” ottenuti alla Camera, il Presidente del Consiglio Conte ha ottenuto la fiducia anche al Senato con 156 voti favorevoli, 140 contrari e 16 astenuti. Molto stretti questi numeri del Governo Conte che, se salvano il Premier da un lato, dall’altro evidenziano la vera debolezza dell’esecutivo aprendo la situazione a scenari diversi.
Per Renzi l’attaccamento alla poltrona del Premier è sotto gli occhi di tutti e in Senato, rivolgendosi a lui ha chiesto: “Volete andare avanti con una maggioranza raccogliticcia davanti al più grande piano per il paese? Vi auguro che sia maggioranza, perché raccogliticcia lo è di sicuro. Mi auguro che nelle prossime settimane lei metta al centro le idee e non lo scambio di poltrone, perché il paese non si merita un mercato indecoroso”.
“Numeri deludenti” per Matteo Renzi per una vittoria che lascia molto l’amaro in bocca: la stabilità è lontana, la crisi continua, nelle commissioni i renziani sono tanti e proprio Renzi potrebbe dunque chiedere la “testa” del Premier.
Ma chi sono stati i volenterosi costruttori del SI, i 7 voti oltre la maggiornaza?
A “salvare” Conte con il proprio SI è stato l’ex M5s Lello Ciampolillo, alla ribalta per aver espresso il suo voto, richiesta accordata, dopo le prime due chiamate in cui risultava assente, quando cioè le elezioni si stavano per chiudersi. Un ‘assenza trasformata dunque in SI mentre Conte che poi ha affermato …ora l’obiettivo è rendere più solida la maggioranza..
Altro indeciso che poi ha confermato il suo Si è stato Riccardo Nencini , senatore PSI; Si anche per la senatrice FI Maria Rosaria Rossi, un tempo molto vicina a Silvio Berlusconi e SI per Andrea Causin, entrambi, che, come affermato dal vicepresidente FI Antonio Tajani, “sono fuori dal partito”.
Si per Sandra Lonardo, ora nel Gruppo Misto, ex FI, moglie dell’ex parlamentare e sindaco di Benevento Clemente Mastella.
Ancora SI per Gregorio De Falco, ex M5s attualmente nel Gruppo Misto e SI per il giornalista Tommaso Cerno che dicendo addio a Italia Vera ritorna nel PD che aveva abbandonato appena nel 2020…
“Se non ci sono i numeri il governo va a casa”, aveva detto nel pomeriggio il presidente del Consiglio. Dunque, astenuti i senatori di Italia Viva, con gli altri voti a sorpresa, qualcosa si salva, qualcosa si perde. Ricominciano i giochi.
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