Le verità di John Lennon

-di Nicola Olivieri-

Il 9 ottobre avremmo festeggiato i suoi 80 anni, invece ci tocca celebrare una data infinitamente più triste, quella dell’omicidio di John Lennon avvenuta l’8 dicembre del 1980 per mano di Mark David Chapman.

Considerata la sua fama e la sua grandezza, forse è superfluo ricordare chi era John Lennon e cosa ha scritto prima con i Beatles e poi da solo. A quarant’anni dalla sua morte è sufficiente dire che è stato tra i più grandi artisti della storia contemporanea, colui che ha scritto le musiche e le canzoni che sono state (e probabilmente continueranno ad esserlo ancora per molto tempo) la colonna sonora di tante generazioni di appassionati giovani e meno giovani.

Per lui sono stati usati fiumi di inchiostro per scrivere ed elogiare la sua arte, per cercare di capire e spiegare i motivi dello scioglimento dei Beatles e poi per analizzare la sua personalità (attraverso i suoi testi e le sue azioni) e quella della sua compagna Yoko Ono, considerata da molti la responsabile della separazione del gruppo.

Dopo tutti questi anni e dopo aver letto molte pagine scritte con quell’inchiostro a me viene il dubbio che la povera Yoko potrebbe non essere la cattivona che molti dicono.

Era sicuramente una donna molto innamorata e anche ricambiata nel sentimento, entrata nella vita di John al momento giusto.

Diciamolo una volta e per sempre, con o senza Yoko Ono, molto probabilmente, i Beatles si sarebbero separati comunque. Al punto in cui erano, con i rapporti logori, artisticamente avevano più cose da dire da soli che in compagnia. E quando un rapporto comincia a vacillare si inizia a guarda altrove, lontano, e Yoko Ono era l’altrove che John Lennon cercava quando la bella storia dei Beatles, la band più innovativa e rivoluzionaria della storia del rock e della musica moderna in generale, volgeva al termine.

Quando tutto accadde sembrò una vera catastrofe, un dramma collettivo che fece sentire orfani milioni di ragazzi. Invece era tutto assolutamente normale, una storia di amicizia che volgeva al termine almeno nella forma che tutti conoscevano, e per una storia che finiva, un’altra cominciava. Così Lennon si ritrovò a vivere completamente e totalmente la sua storia d’amore e a scrivere canzoni con le quali cercava di trasmettere la propria visione del mondo.

Nessuno, però, avrebbe mai immaginato che nella mente disturbata di un disgraziato prendeva forma l’idea dell’omicidio di John, ponendo fine alla sua vita davanti al Dakota Building di New York, l’8 dicembre di quaranta anni fa, mentre Lennon rientrava da una sessione in studio di registrazione

Ma questi sono i fatti, questa è ciò che la storia ci tramanda.

Ricordo la mattina del giorno dopo, quando, recandomi alla fermata del bus per andare a scuola, passai davanti all’edicola del mio amico Vincenzo che mi metteva sempre da parte tutte le riviste musicali che venivano stampate in quegli anni. Allora le edicole usavano mettere i quotidiani più richiesti in bella mostra. Passando lì davanti, sentii Vincenzo che mi disse “hai letto?” Non risposi ma puntai direttamente l’occhio sui giornali esposti e tutti, ma proprio tutti, avevano questo titolo “E’ MORTO JOHN LENNON”. Incredulo mi voltai verso di lui e dissi “ora si che si sono sciolti i Beatles”.

Noi che siamo stati fortunati a nascere quando era ancora in vita John Lennon possiamo fare una sola cosa, rispolverare i suoi capolavori e riascoltarli con infinito amore e gratitudine.

I più giovani posso seguire il nostro esempio e magari procurarsi la recente raccolta “Gimme Some Truth” che mette insieme il meglio delle sue canzoni, rimasterizzate direttamente dai nastri analogici originali e prodotta in diversa varianti per tutte le tasche, dal semplice CD alla versione deluxe con libro di 124 pagine, fino ad arrivare al box con 4 vinili e poster, insomma un’idea regalo molto, ma molto speciale per rendere omaggio ad uno dei più grandi artisti di tutti tempi

Nicola Olivieri