El Calafate: l’avamposto della Patagonia

-di Maria Gabriella Alfano

Da Buenos Aires con un aereo di linea arrivo in Patagonia, la Terra del Fuoco. Alloggerò a El Calafate, una graziosa cittadina che deve il suo nome a un arbusto dai fiori gialli e bacche di colore blu scuro, il Calafate appunto, le cui bacche hanno proprietà medicinali.

Questa piccola città dista circa 2700 chilometri da Buenos Aires. Tre ore di aereo mi hanno fatto passare dai 28 gradi di Buenos Aires ai 5 della Patagonia. Per fortuna alla partenza avevo già indossato indumenti pesanti.

E’ una giornata soleggiata. Il vento ha spazzato ogni nuvola dal cielo. Decido di fare una passeggiata in paese. C’è un’unica strada principale con numerosi negozi di artigianato. Dopo aver curiosato qua e là e aver acquistato alcuni oggetti in argento, mi spingo fino a uno stagno che si trova appena fuori dal centro. Illuminato dal sole sembra una colata argentea. Resto a lungo a osservare i numerosi uccelli che dondolano sulla superficie. Non conosco tutte le specie, ma mi colpiscono i cigni dal collo nero e gli aironi rosa. Appena cala il sole l’aria diventa improvvisamente fredda. E’ tempo di tornare in hotel.

Foto a cura di Maria Gabriella Alfano

Maria Gabriella Alfano Maria Gabriella Alfano

Maria Gabriella Alfano

Architetto con specializzazione in pianificazione urbanistica, giornalista. Ha lavorato per molti anni nel settore pubblico occupandosi di piani, progetti e opere strategiche. E' stata presidente dell' Ordine degli Architetti di Salerno, direttore del trimestrale progetto "Progetto". Commissaria delle Riserve Naturali Foce Sale Tanagro e Monti Eremita Marzano e componente del Consiglio direttivo di Federparchi. E' presidente dell' Associazione Culturale L'IRIDE di Cava de' Tirreni. Viaggia spesso in tutto il mondo. Sposata, due figli, vive con il marito Pietro e due gatti.

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