Il Giornalismo piange Franco Lauro, volto della RAI e dello Sport italiano
-di Emanuele Petrarca-
Durante una delle sue ultime apparizioni nella trasmissione “Radio Goal” su Radio Kiss Kiss Napoli, Franco Lauro disse: “Il calcio è il romanzo popolare più amato dagli italiani”.
Niente di più vero. Il calcio, anzi, lo sport in generale, ha le stesse assonanze e gli stessi dettami di un romanzo popolare: si tende a idolatrare eroi e miti, imprese storiche, storie intense di grandi atleti partiti dal basso per arrivare in alto. Eppure, la cosa che accomuna maggiormente lo sport a un romanzo popolare è il racconto.
Un racconto ben curato da milioni di voci, da giornalisti competenti, telecronisti e radiocronisti che enfatizzano il loro amore per lo sport e lo trasmettono a migliaia di appassionati.
Oggi, purtroppo, uno di questi “cantastorie” ci ha lasciato.
Franco Lauro, autorevolissima voce di RAI Sport e grande esperto di calcio e basket, è scomparso nel pomeriggio del 14 aprile, all’età di 58 anni, a causa di un infarto. Lo sport perde una delle sue “voci” più autentiche e, paradossalmente, lo fa in un momento storico in cui è costretto, forzatamente, a rimanere in “silenzio” a causa del Coronavirus.
Nonostante tutto Franco Lauro ha dato tutto quel che poteva, e anche di più, per raccontare al meglio questo straordinario romanzo popolare che è lo sport italiano.
Nato a Roma, ma con origini Irpine che lo avrebbero legato indissolubilmente alla Campania, il giornalista inizia la sua carriera nel mondo dello sport collaborando con giornali locali e radio private fino al suo ingresso nel mondo del Basket. Per decenni è stata l’iconica voce dello sport a spicchi finchè, nel 1984, non venne assunto dalla RAI. In pochi possono vantare di aver potuto commentare ben 8 Olimpiadi estive e una invernale, 6 edizioni dei Mondiali di calcio, 6 edizioni degli Europei di calcio, 12 Europei di basket, 3 Mondiali di basket, i Goodwill Games del 1990 a Seattle, varie edizioni dei Giochi del Mediterraneo e Universiadi.
Ha raccontato gioie e delusioni, vittorie e sconfitte, ha applaudito e ha criticato, sempre con la stessa pacatezza e la stessa competenza che lo ha contraddistinto nella sua carriera.
È stato giornalista sportivo, voce ufficiale, ma anche conduttore di programmi come la Domenica Sportiva, 90° minuto e partecipava agli speciali per la Coppa Italia.
Oggi, la voce di Lauro non accompagnerà più nessuna impresa, nessun nuovo capitolo della grande storia dello sport tricolore. Ma se è vero che lo sport “è un grande romanzo popolare”, di certo lui ha contribuito nello scrivere capitoli stupendi.
