La Leggenda del “Povero Enrico”

Numerose storie e leggende si inseriscono all’interno della cornice della città di Salerno. Una leggenda, in particolare, lega la famosa “Scuola Medica Salernitana” agli antichi poemi epici tedeschi realizzati tra il XII e il XIII secolo. Di fatti, un poeta tedesco, un certo Hartmann von Aue, vissuto nel XII secolo, autore di numerose opere epiche medioevali, è il compositore di un testo dal titolo “Der arme Heinrich” che riporta in versi una leggenda in cui viene fatto cenno proprio al capoluogo campano. Il poema narra di un principe cavaliere tedesco Enrico, dal carattere buono e generoso, purtroppo contagiato dalla lebbra. Nessuna cura sottoposta dai medici del regno riusciva a guarire il suo bel volto atrocemente sfigurato.  Una notte il diavolo, venutogli in sogno sotto le mentite spoglie di un medico, gli promise che sarebbe guarito soltanto lavando le sue piaghe con il sangue di una vergine che ovviamente doveva, di sua sponte, sottoporsi al sacrificio. E, in effetti, nel regno vi era una fanciulla davvero innamorata del povero Enrico, Elsie, figlia di un ricco vassallo, che venuta a sapere del sogno, senza indugiare volle sottoporsi, per il suo amore, all’orripilante procedura pur di salvarlo dalla malattia. Presentatasi al cospetto del giovane cavaliere, quest’ultimo rifiutò categoricamente tale sacrificio, proponendole, invece, di fare un lungo viaggio al suo fianco fino alla città di Salerno. Giunti in città, prima di sottoporsi a una visita dai medici della Scuola Medica Salernitana, il principe volle entrare nella Cattedrale di Salerno e pregare sulla tomba del Santo Patrono San Matteo. Ed ecco che all’improvviso come d’incanto, il volto del cavaliere ritornò liberato dalla piaghe della malattia più bello di prima. Compiuto il miracolo, Enrico fu preso da una gioia irrefrenabile e propose a Elsie di sposarsi proprio a Salerno. In città si fece una gran festa in suo onore e il matrimonio si svolse proprio sull’altare dove il bel cavaliere aveva pregato.

Daniele Magliano

Architetto- giornalista che ama approfondire tematiche di architettura, urbanistica, design, ma anche di storia, evoluzione e curiosità riguardanti oggetti di uso quotidiano. Mi piace, in generale, l'arte della costruzione: riflesso del nostro vivere in quanto unisce passato, presente e futuro prossimo di una comunità.

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