Piazza Alario: uno storico spazio di verde urbano da difendere

Nella parte più occidentale della città di Salerno sorge un luogo circondato da palazzi di alto valore architettonico e impreziosito da un gradevole e accogliente verde pubblico che comprende aiuole e alberi d’alto fusto, da una storica fontana e un particolare pannello in maioliche vietresi (risalente alla fine degli anni’50 di Matteo Rago insegnante dell’Orfanatrofio Umberto I), conosciuto col nome di Piazza Francesco Alario. Il luogo è dedicato a un autorevole esponente dell’Amministrazione Provinciale della seconda metà dell’800, ed è il risultato finale di una serie di evoluzioni e trasformazioni storico-urbanistiche che partono dalla seconda metà del XIX secolo. L’area è racchiusa tra due vie, Via Indipendenza e Via Andrea Sabatini. La prima, la più importante, fu inizialmente denominata, nel periodo borbonico, la strada del “Tratturo Reale” e, sotto l’occupazione francese, Via Murat, per diventare, solo qualche decennio dopo, Strada Provinciale delle Calabrie. La seconda era denominata, invece, alla fine dell’800, Via Caracciolo. Con Delibera della Giunta Municipale del 25 Giugno 1863 veniva approvata, per quest’area, la realizzazione e la canalizzazione della fontana artistica, detta “Saliera”, i cui progettisti erano l’Ingegnere Giuseppe Bellotti (noto membro della Giunta Comunale di allora) e l’Architetto Antonio Negri. In un Inventario dei Beni Comunali risalente al primo Gennaio 1884 si descrive sia l’area che la fontana stessa: “Tra la strada provinciale delle Calabrie e la nuova via Caracciolo rimane uno spazio triangolare alla proprietà degli eredi Arcangelo Forte nel cui centro trovasi costruita una fontana circolare con bordi di pietra lavorata, con pilastrino centrale, ove mercé due docce di metallo si hanno altresì getti perenni. E’ animata dalle acque dette le Mammarelle che sorgono lungo il vallone Canalone e pervengono nella proprietà Clarizia una volta Forte la cui ottava parte spettante al Municipio”.  La fonte era posizionata esattamente di fronte al Palazzo Forte (costruito nel 1874). Nella interessante cartografia della città, datata 1912, possiamo notare come l’intera area sia ben delimitata dalle due vie e, mentre ad ovest si evidenzia la fontana, nella parte orientale si nota come il resto della superficie risulti ancora di proprietà privata della famiglia Fiore. Una fotografia della stessa epoca, o di poco antecedente, ci descrive l’area con le due strade che s’incontrano sull’inizio dell’attuale Via Benedetto Croce: si nota Via Andrea Sabatini affiancata da una scarpata, a meridione, che dava direttamente al sottostante porto, la schiera dei bei palazzi a nord, nella parte più a ovest l’area aperta con la fontana e più ad est il giardino di proprietà Fiore con gli agrumeti. Non molti anni dopo, l’Amministrazione Comunale sotto il Podestà dell’epoca, Antonio Conforti, esprimeva la necessità di migliorare la zona di Via Indipendenza, con la sistemazione dell’area di proprietà Fiore, trasformandola in giardini pubblici. In una lettera del Podestà di Salerno indirizzata all’Ingegnere Capo Municipale e datata 14 febbraio 1928 si affermava che: “E’ proposito di quest’Amministrazione di migliorare l’aspetto estetico del rione di via Indipendenza con la sistemazione di un pubblico giardino, in prosecuzione di quello attuale, mediante la espropriazione del suolo adiacente, di proprietà dell’Avv. Americo Fiore……bisogna iniziare la procedura per la espropriazione forzata.”. Nello stesso mese si realizzava una planimetria (Piano Parcellare di Espropriazione) ben dettagliata con i confini della proprietà Fiore, in cui si nota, ad ovest, disegnato a matita e fuori da tale proprietà, il punto su cui sorge la fontana, già allora area pubblica. Dopo svariate difficoltà nella procedura di esproprio del terreno Fiore, con Decreto Ministeriale del 25 Settembre 1928, l’area veniva dichiarata ai sensi di legge di pubblica utilità. In un’ulteriore lettera del Podestà indirizzata all’Ing. Capo Municipale e datata 26 Marzo 1929 si descrivevano tali volontà: “Fra pochissimi giorni, questa amministrazione avrà il decreto di occupazione del suolo di proprietà Fiore……Poiché  è vivo proposito del comune di allestire in quel posto un giardino pubblico, in modo da conferire adeguata importanza estetica al rione occidentale della Città, io prego la S.V. di favorirmi, con la maggiore urgenza, uno elaborato preciso e completo dei lavori necessari per l’attuazione della cennata opera…”. Il 6 Giugno 1929 l’Impresa del signor Sabato Fasano si aggiudicava l’appalto dei lavori di sistemazione del giardino posto su Via Indipendenza e il 22 luglio dello stesso anno l’Impresa prendeva visione del progetto la cui direzione dei lavori veniva affidata dall’Ingegnere Giacinto Sabatini. Mentre si eseguivano i lavori per il giardino, contemporaneamente venivano effettuati anche alcuni interventi sulla fontana che consistevano sia nell’adeguamento dell’impianto idrico (ad opera della Ditta Cav. Uff. Forte) sia nell’abbellimento estetico e decorativo con lavori di pietra da taglio (eseguiti dalla Ditta De Simone di Resina – NA). Ricordiamo il modello in gesso realizzato dallo scultore Patroni, che venne applicato grazie alla maestria di diversi scultori e scalpellini che realizzano, sul piedistallo che si erge dalla vasca circolare abbellita da una serie di riquadri rettangolari del XIX secolo, i due fasci littori con i due stemmi marmorei del Comune e della Casa Savoia e le due conchiglie in pietra dalle quali sgorga l’acqua). Interessanti sono i rilievi del fonte prima dell’intervento che avrebbe migliorato l’aspetto decorativo dello stesso. Le operazioni di collaudo del nuovo giardino pubblico, a lavori compiuti, vennero effettuate il 25 Novembre 1930 dall’Ing. Giuseppe Buonocore. Una foto emblematica, risalente alla fine degli anni ’30 dello scorso secolo, gentilmente concessami dallo storico Massimo La Rocca, ci presenta l’elegante Piazza Alario vista da oriente: circondata da signorili palazzi con, al centro, platani, palme, aiuole e la fontana artistica ben in vista. Negli ultimi anni, purtroppo, l’area è stata oggetto, da parte dell’Amministrazione Comunale, di svariate ipotesi di trasformazione urbana. E’ di non pochi anni fa l’ipotesi sciagurata di creare un parcheggio multipiano sottostante la piazza che avrebbe completamente stravolto la natura stessa del luogo. Il piano è stato bocciato grazie soprattutto all’azione del Comitato Civico “Salviamo Piazza Alario”, tuttavia il Comune con Verbale di Deliberazione delle Giunta Comunale del 9 Ottobre 2019, ha approvato i lavori di realizzazione di un parco giochi all’interno della piazza stessa. Resto pienamente convinto, invece, che la piazza con le sue peculiari caratteristiche storico-urbanistiche e ambientali, avrebbe necessitato, piuttosto, soltanto di un restyling e recupero del verde, lo stesso oggi minacciato dall’ipotesi di una pavimentazione in gomma colorata anti-trauma che potrebbe mettere in serio pericolo la vita dei platani. Il progetto prevede, inoltre, l’impianto di giochi a molla, giostrine e dondoli, per un costo totale di 190.000 euro, definito per l’esclusivo interesse dei cittadini (ai quali non è stata data né possibilità di replica e né occasione di interscambio di idee) che si dichiarano, al contrario, assolutamente avversi a uno stravolgimento totale della piazza. Luoghi di fruizioni per i bambini possono comunque essere realizzati, come ben si evidenza anche dalle Linee Guida, sapientemente descritte, del Comitato “Salviamo Piazza Alario”, così come le attrezzature per il gioco possono essere comunque impiantati senza alterare l’identità del luogo storico. Personalmente ci vedrei la realizzazione anche di un piccolo orto didattico, gestito eventualmente dalla scuole del Capoluogo, in cui i bambini possono conoscere l’ambiente, scoprire il mondo della natura, il ciclo delle stagioni, i frutti da raccogliere. Immagino una sorta di percorso formativo ed educativo in linea con le nuove frontiere di una politica green tanto applicata nelle città d’Europa ma, purtroppo, ancora poco conosciuta a Salerno. Al termine di questa esperienza documentativa sulla storia e la progettazione della Piazza, vorrei ringraziare Carmine Iemma, funzionario dell’Archivio Storico del Comune di Salerno, per il prezioso contributo datomi nella ricerca storica di Piazza Alario e della sua fontana.

Daniele Magliano

Architetto- giornalista che ama approfondire tematiche di architettura, urbanistica, design, ma anche di storia, evoluzione e curiosità riguardanti oggetti di uso quotidiano. Mi piace, in generale, l'arte della costruzione: riflesso del nostro vivere in quanto unisce passato, presente e futuro prossimo di una comunità.

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