L’autunno inizia con il rosso del frutto del melograno
Petali&Foglie- di Claudia Izzo-
Per i Persiani era simbolo di invincibilità, produttività e ricchezza per i circa 600 semi che contiene al suo interno, nominato molte volte nella Bibbia e presente nel Paradiso Terrestre, il frutto del melograno affascina per i suoi arilli traslucidi e brillanti, per le sue forme, per le sue leggende.
Il Melograno, pianta arborea della famiglia Punicacee è originaria dell’Asia Occidentale o Africa Settentrionale, giunta poi in Europa grazie ai Fenici. Oggi viene coltivato nelle aree mediterranee con clima temperato, in Egitto, Palestina, Iran, Azerbaijan, alcune zone dell’America.I suoi fiori sono di colore rosso vermiglio con tre, quattro petali, le foglie sono allungate e strette. Accanto a questa pianta ne esiste una “nana”, puramente ornamentale. Il frutto, noto come Melagrana è costituita da una bacca. L’esocarpo coriaceo è solido e cela al suo interno circa 600 arilli con polpa succosa di un colore dal bianco al rosso sangue.
Ippocrate lo prescriveva come antinfiammatorio, antibatterico; oggi è un valido ausilio nella lotta contro il tumore, capace di determinare il rallentamento dell’invecchiamento delle cellule.
Fu questo il frutto mangiato da Persefone, ingannata da Ade che non le disse che mangiandolo sarebbe stata destinata a restare negli Inferi per l’eternità. Ed è proprio nell’Ade che Persefone da allora fu costretta a vivere sei mesi all’anno.
La pianta di Melograno era nell’antica Grecia la pianta sacra di Venere e Giunone, dea portatrice di matrimoni fecondi ed i suoi rami più delicati venivano intrecciati ai capelli come augurio di fecondità dalle giovani spose.
E’ con una melagrana in mano che veniva rappresentata la Dea Hera Argiva, venerata dagli antichi poseidoniati, culto tramandato nei secoli che continua ancora oggi attraverso il Santuario della Madonna del Granato, che dalla collina domina la Pianura di Paestum.
