Giro d’Italia senza tappe al Sud
SalernoNews24.it- Sport- di Emanuele Petrarca-
Due importantissimi eventi stanno tenendo banco, in questo momento, in Italia. Il primo è l’ATP di Roma, uno dei tornei più belli e antichi di tutto il mondo tennistico, che per una settimana è concentrato nel capoluogo italiano. Tutti gli appassionati si sono preparati al meglio per arrivare a Roma e godersi una settimana all’insegna del grande tennis.
Il secondo è, se possibile, ancora più storico e ancora più tradizionale ed ha il grande “pregio” di non disputarsi solo in una zona di Italia, ma va a toccare tutti i settori del nostro paese. Almeno è sempre stato così fino ad oggi. Già da un po’ di giorni siamo testimoni dell’inizio della centoduesima edizione del “Giro d’Italia” che terrà impegnati i più grandi ciclisti del mondo, dall’ 11 maggio fino al 2 giugno. Tanto ambito, quanto impegnativo, il Giro d’Italia ha da sempre appassionato tutti: partendo dagli stessi ciclisti che cercano di entrare nell’ “elitè” dei vincitori per affermare al meglio la propria carriera, continuando con i tifosi, sempre presenti in massa all’evento,e concludendo anche con i meno avvezzi di questo sport che, comunque, intendono ammirare e presenziare questo accadimento.
Quest’anno avremo l’opportunità di guardare un “Giro” molto “strano” sia dal punto di vista tecnico, dato che vigerà un grande equilibrio tra prove in cronometro e montagne con salite sia molto conosciute, come il Gavia e il Mortirolo, sia altre inedite che andranno a completare le 21 tappe totali che avranno inizio a Bologna e fine a Verona. Ed è proprio questa caratteristica a rendere realmente “strano” l’evento ciclistico italiano. Quest’anno il “Giro d’Italia” potrebbe essere simpaticamente chiamato “Giro del Nord Italia” perché, tranne per la tappa a San Giovanni Rotondo in Puglia, il sud è stato brutalmente escluso. Su 21 tappe solo quella pugliese è realmente definibile tappa del sud Italia, visto che le altre non si spingono oltre il confine romano.
La scelta di eliminare dal percorso zone come quelle campane, siciliane, sarde, calabresi o lucane è stata molto criticata, in primis dagli appassionati del ciclismo, che avrebbero gradito poter essere rappresentati in questa competizione da una tappa che mostrasse al mondo gli splendidi paesaggi del sud, ma anche molti ex ciclisti e politici hanno voluto dire la loro su questa faccenda, definendo assurda la mancanza di tappe al sud o, addirittura, pensando fosse una scelta dettata dal pregiudizio di un sud criminale e poco sviluppato, rispetto al nord da valorizzare. Sicuramente nelle prossime settimane avremo una giustificazione o, quantomeno, una spiegazione sulla mancanza del sud al “Giro”, ma ,ad oggi ,la scelta rimane avvolta nel mistero. Potrebbe essere stata anche solo una questione organizzativa dettata dalla difficoltà dei percorsi e dall’ aver ritenuto più consona una tappa rispetto che un’altra, o anche una questione puramente economica. Fatto sta che nessuna spiegazione o giustificazione può togliere ai tifosi del sud l’amarezza di non poter essere protagonisti. Questa scelta ha spiazzato milioni di tifosi prontissimi a rispondere presente all’ evento e che oggi si ritrovano a doverlo vedere da casa senza poter fare il tifo per la propria squadra ed il proprio ciclista preferito da vicino. Dal 1909 ad oggi il Giro ha vissuto di tutto: da Bartali a Coppi, dal belga Merckx agli anni d’oro degli italiani Gotti, Pantani, Savoldelli, Simoni etc., da Nibali a Contador, fino all’ultimo vincitore Chris Froome, il Giro è sempre stato un momento di gioia che rappresentava tutta l’Italia. Quest’anno non sarà così e a perdere, come sempre, sono solo i tifosi.
