I lupi di Montevergine: “Attenti all’uomo”

WWF e SOS NATURA: “Esche avvelenate, attentato all’Ambiente”-di Vincenzo Iommazzo-

Sembra incredibile, ma dopo più di tre secoli dalla prima pubblicazione della favola di Perrault “Cappuccetto Rosso”, il lupo nell’immaginario collettivo continua ad essere odiato e ad essere perseguitato nei modi più vari e crudeli.  Ogni anno per colpa delle esche avvelenate si registrano decessi di questi animali, ma anche di volpi e grandi rapaci.

Si sperava di non dover mai commentare la morte di un lupo in Irpinia, eppure è successo. Uno splendido esemplare di Canis lupus italicus ha finito recentemente i suoi giorni lungo i tornanti della strada che conduce al santuario di Montevergine – dichiarano Piernazario Antelmi, delegato regionale WWF Campania ed Eduardo Quarta, presidente di SOS Natura, associazione con sede a Montemiletto, impegnata nella tutela degli animali e nella loro salvaguardia.

Non c’è motivo che giustifichi l’utilizzo dei bocconi avvelenati. In Italia, l’uso di sostanze tossiche e veleni per la cattura della fauna selvatica è stato tassativamente vietato fin dal 1977. Ciononostante, malgrado l’evoluzione della normativa, ancora oggi assistiamo a numerosissimi casi di avvelenamento condotti da cittadini intolleranti verso i cani randagi o i cani del vicino oppure attuati da tartufai per eliminare i cani dei rivali in affari.

Ma cosa significa la morte di questo esemplare? “A meno che si dovesse trattare di un individuo solitario che stava vagando per la zona di Montevergine – si rammarica Francesca Festa, biologa di SOS Natura – questo lupo faceva parte di un branco e la sua morte avrà certamente degli effetti negativi. Nel caso fosse stato un lupo della coppia dominante, cosiddetta “alpha”, c’è il rischio che la struttura familiare si disgreghi, visto che in questo periodo i lupi manifestano l’estro sessuale e solo la coppia dominante si riproduce. Pertanto, sul partner sopravvissuto graverebbe un fortissimo stress. Nondimeno, la perdita è altrettanto grave qualora si tratti di un individuo subordinato o di un giovane nato l’anno scorso e quindi di un “helper”, ovvero un esemplare che non si è disperso e che offre il suo aiuto al branco”.

Il WWF Campania ricorda che in Italia il lupo è specie particolarmente protetta dalle leggi vigenti ed oggetto di ricerca dal 1971. La specie è annoverata anche in varie direttive della CEE relative alla conservazione degli habitat naturali in base alle quali ne sono proibiti l’uccisione, il commercio e la distruzione delle tane. Ad ogni buon conto SOS Natura promette di seguire il caso, fino a costituirsi parte civile nell’eventuale procedimento penale.

Le Associazioni si rivolgono alle Istituzioni affinché attivino le procedure previste dalla normativa di riferimento e sperano  che il Comune di Mercogliano dimostri la sua preparazione sull’argomento. Nello stesso tempo chiedono al Prefetto di Avellino l’immediata  convocazione del “Tavolo di coordinamento” previsto dall’ordinanza ministeriale concernente le “Norme sul divieto di utilizzo e detenzione di esche o bocconi avvelenati”. Non per ultimo, offrono collaborazione all’Ente Parco Regionale del Partenio, mettendo a disposizione le proprie risorse e competenze. Ricordano a tutti i cittadini che solo la denuncia contro i responsabili, sospetti tali o ignoti consente di migliorare il monitoraggio del fenomeno ed i controlli sul territorio per prevenire i rischi per le persone, gli animali e l’ambiente.

Gli ambientalisti, e non solo, auspicano l’incremento di campagne di sensibilizzazione per fermare le stragi causate dalle esche avvelenate, in particolare coinvolgendo studenti e tutti gli attori istituzionali nella definizione di una strategia comune contro il fenomeno. Molto utile potrebbe rivelarsi la redazione coordinata da parte di Assessorati regionali competenti, Corpo forestale, Asl, Istituti Zooprofilattici, Forze dell’Ordine, di un vademecum di comportamento per il cittadino, in caso di avvelenamento del proprio animale o di ritrovamento di bocconi sospetti.

In ogni caso, l’odioso fenomeno va perseguito con decisione.

Claudia Izzo Claudia Izzo

Claudia Izzo

Giornalista dal 2005, Direttore di salernonews24.it, fonda e dirige campanialife.it, cetaranotizie.com. Presidente dell’Associazione Culturale Contaminazioni è ideatrice e organizzatrice del Premio Nazionale Aristeia e di iniziative culturali sul territorio nazionale. Già membro della Commissione Cultura dell’Ordine dei Giornalisti della Regione Campania per il triennio 22/24, è attualmente membro della Commissione Vigilanza. Docente di Giornalismo presso istituti scolastici. Ideatrice e conduttrice della rubrica Ex Libris sull’emittente RCS75. Già ghost writer per tre campagne elettorali, è ideatrice e curatrice del libro “La Primavera Fuori. 31 scritti al tempo del Coronavirus. (Il Pendolo di Foucault). Si occupa di comunicazione, storia, design e territorio.

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