Il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (Mibact) e la fotografia: un riconoscimento strategico
Grande fermento nel mondo della fotografia professionale: il MIBACT (Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo) ha pubblicato il PIANO STRATEGICO PER LO SVILUPPO DELLA FOTOGRAFIA IN ITALIA 2018-2022.
Chiariamo subito, per fugare ogni dubbio, che non è un’opportunità di lavoro, non si tratta di bandi o concorsi, ma di un importante riconoscimento che in un futuro non molto lontano potrà cambiare la visione delle cose sotto il profilo professionale e culturale. Per la prima volta lo Stato conferisce dignità professionale all’attività svolta dai fotografo e ne riconosce il valore aggiunto.
Nel documento pubblicato (di cui in calce troverete il link per scaricarlo) si parla di corsi di formazione e di istituzione di un albo. Sembra finalmente che le istituzioni (che ormai hanno capito quanto sia fondamentale la comunicazione e la sua velocità imposta dalla rete e dai social network) intendano fare chiarezza relativamente ad una professione che ha già abbondantemente dimostrato di possedere requisiti importanti e talvolta fondamentali per incidere nella cultura e nel tessuto più profondo della società contemporanea.
Nella parte dedicata alle politiche per il mercato del lavoro si legge: “L’evolversi della professione fotografica sta generando un’occasione di profonda riconsiderazione e rifondazione della figura dell’operatore professionale. Quanto è avvenuto in ambito fotografico professionale ha connotati epocali, per la concomitanza non solo dei rivolgimenti tecnici che hanno sovvertito le competenze preesistenti, ma anche per i tempi di diffusione e fruizione delle immagini, innestando una radicale mutazione tecnologica di settore in un’ancora più ampia mutazione di costume.”
Il documento di 120 pagine è in pratica il riconoscimento da parte delle Istituzioni di una professione, e, da quello che si legge, c’è la chiara volontà a sviluppare e certificare al meglio le conoscenze di un lavoro troppo spesso lasciato nelle mani di dilettanti e sedicenti professionisti.
È chiaro che questo è un documento e, come spesso accade, tra il dire ed il fare ci passa il mare, ma è un segnale importante che andava messo in evidenza e segnalato a beneficio di tutti, fotografi consumati e novelli cacciatori di immagini.
Se volete potete approfondire collegandovi qui o potete scaricare il documento in formato pdf
Umberto Mancini