La Salernitana non tradisce i pronostici: 3-1 al Cosenza
Salernonews24-Sport-di Sergio Del Vecchio-
Sfida salvezza nell’assolato pomeriggio dell’Arechi dove va in scena la 35° giornata di serie B. La Salernitana terzultima incontra il Cosenza ultimo in classifica. Entrambe appese a un filo, entrambe con l’imperativo di fare punti sperando nel passo falso delle altre. Buona la risposta del pubblico di casa, quasi 17.000 gli spettatori, 143 gli ospiti in Curva Nord. Altra cosa quest’oggi in comune alle due squadre, la fascia di lutto al braccio per ricordare lo scomparso Papa Francesco a cui, prima del fischio iniziale, viene tributato un ricordo e il minuto di silenzio di rito.
Alvini cambia per l’ennesima volta la squadra in campo, in avanti non c’è Cruz, in difesa fuori Dalle Mura, dentro Hristov. Tra i pali l’ex Micai (accolto da una bordata di fischi); in difesa Venturi, Sgarbi e Hristov; a centrocampo Ricci, Kouan, Gargiulo e Ricciardi; in avanti Rizzo Pinna e Florenzi alle spalle di Artistico.
A specchio la squadra di Marino, con Christensen a difendere la porta; Lochoshvili, Ferrari e Ruggeri al posto di Bronn ancora fermo ai box; a centrocampo Corazza a sinistra, Ghiglione a destra, centrali Amatucci e Tello al posto di Zuccon, vittima di un affaticamento muscolare; in avanti Soriano e Verde dietro Cerri.
Il primo tempo
La gara inizia a ritmi blandi. Il Cosenza parte con un atteggiamento difensivo molto compatto tra le linee.
Al 10’ calcio di punizione dal limite per fallo di Kouan su Amatucci e giallo per il difensore rossoblu. Ci prova Verde, il primo tiro è ribattuto della difesa, al secondo tentativo riesce ad inquadrare la porta, Micai è incerto e non trattiene, Cerri è lesto a scavalcarlo e a mettere in rete, ma la sua posizione è di offside.
E’ l’unico lampo granata che soffre lo schieramento alto degli avversari che fanno densità a centrocampo e riescono ad ingabbiare la costruzione delle azioni offensive. Anche Cerri è costretto a risalire posizioni e spesso lo ritroviamo a fare la sponda a ridosso della mediana.
Col passare dei minuti il Cosenza viene fuori. Al 13’ Venturi ci prova da fuori con un tiro senza pretese che finisce tra le braccia di Christensen. Mentre la Salernitana trova difficoltà sulla fascia destra dove cerca insistentemente di costruire la manovra, lungo la stessa fascia il Cosenza sembra scivolare meglio, un po’ perché trova più spazio, un po’ perché sia Rizzo Pinna in posizione di ala che Ricci e il braccetto Venturi si muovono bene e hanno sempre l’appoggio di un Florenzi che sembra il più in palla dei suoi.
Lentamente e senza grandi sussulti si va verso la mezz’ora. La Salernitana non impone il gioco, il Cosenza guadagna metri e calci d’angolo e avrebbe anche un paio di buone occasioni che non sfrutta. Come al 26’ quando Florenzi in area da buona posizione cerca l’assist al centro per un compagno che non c’è, oppure al 32’ quando ancora Florenzi ha sulla testa la palla gol ma il suo tentativo finisce alto.
Paradossalmente e contrariamente alle previsioni, è la Salernitana ad avere le migliori occasioni in contropiede, ma la giornata non eccezionale di Tello e Soriano, la mancanza di accelerazione nella manovra e in generale un primo tempo pieno di errori, non permetteranno di sbloccare il risultato.
Al 35’ l’occasionissima è sui piedi di Corazza che si ritrova solo davanti a Micai perché Ricciardi ,fuori tempo su un cross di Verde, scivola cercando di controllare di petto, spalancando la porta al numero 16 granata. Micai, l’ex di turno, compie un miracolo fermando il tiro di Corazza, Cerri non riesce a deviarne la traiettoria in porta.
La prima frazione di gioco si chiude così, senza grandi pericoli per i due portieri, come il colpo di testa di Cerri al 38’ imbeccato da Lochoshvili, che si spegne senza forza, né direzione. In pareggio anche il numero degli ammoniti, uno per parte, Kouan e Tello, così come il possesso palla. Un equilibrio non in linea però con quelle che dovrebbero essere le velleità della squadra di casa che sembra afflitta da uno strano “mal di primo tempo”.
Secondo tempo – il gol di Corazza
Le squadre rientrano in campo, tra le fila granata c’è Hrustic al posto di Tello, scelta corretta anche per l’ammonizione rimediata dal colombiano. La Salernitana sembra entrata con un piglio diverso, attacca anche con due punte, Cerri e Verde, ma soprattutto pare aver messo una marcia in più.
Al 4’minuto, Cerri guadagna un angolo nel tentativo di assist da destra. Il tiro dalla bandierina di Verde è respinto corto da Micai, il pallone arriva a Corazza che pesca il jolly con un sinistro al volo che buca sia Kouan che Micai, sorpreso dalla traiettoria centrale del tiro che non vede partire.
Al 7’ occasione Verde: Cerri fa sponda per Corazza che vede il numero 31 smarcato in area. Buono il suo movimento a cercare spazio per calciare ma tiro è proprio tra le braccia di Micai.
E’ un buon momento per la Salernitana, spinta dal pubblico dell’Arechi che incita i propri beniamini a tenere alto il ritmo per provare a chiudere la partita. Arrivano i primi cambi per Alvini, escono Kouan e Rizzo Pinna per Charlys e Mazzocchi.
Il raddoppio di Ferrari
Al 13’ angolo di Corazza, nel mucchio spunta la testa di Cerri che riesce a deviare, Micai di piede si salva d’istinto togliendo la palla quasi sulla linea di porta. Sarà l’ultima occasione per il centravanti granata ancora a secco da diversi mesi perché al 15’ Marino cambia l’attacco richiamando in panchina lui e Verde per il ritorno di Simy e Tongya. Alla fine la prova del nigeriano, dimenticato in panchina da Breda, supererà la sufficienza: riesce a far salire i compagni, libera spazi perché sempre marcato stretto, specie sulle palle inattive, fornisce assist ai suoi con discreta scioltezza.
Al 18’ angolo di Hrustic dalla lunetta destra, la palla danza vicina alla linea di porta, Ferrari la mette dentro di rapina alle spalle di Venturi. In fuorigioco per il giudice di linea. Dopo il check del Var l’arbitro Davide Di Marco convalida perché l’ultimo tocco prima di Ferrari è del centrale rossoblu Sgarbi.
Il Cosenza tenta di reagire ma la difesa granata fa buona guardia. In attacco si è esaurita la spinta del primo quarto d’ora, soprattutto e Tongya, i due nuovi entrati, non sono supportati dai compagni che spesso restano arretrati.
Il 3–0 di Tongya
Prima della mezz’ora Alvini toglie anche Ricci per D’Orazio. Marino risponde richiamando uno spento Soriano per Stojanovic. Tuttavia è proprio la pressione offensiva del Cosenza che lascia sguarniti i lupi silani esponendoli al contropiede. Al 33’ brutta palla persa sulla tre quarti da Gargiulo con Hrustic bravissimo ad attaccare l’uomo e a ripartire velocissimo. Alla sua destra galoppa Stojanovic che scambia il pallone col compagno. Hrustic dopo aver fatto tutto bene, sbaglia il controllo e si fa chiudere da Hristov. Il rimpallo favorisce però Tongya che dal lato opposto ha tutto lo specchio e il tempo per calciare nell’angolino dove Micai non può arrivare. Esplode l’Arechi, l’autore del gol corre verso la panchina e si lascia andare ad un urlo liberatorio, quasi a voler scacciare la negatività e le critiche.
Il 3-1 di Zilli
Alvini spara le ultime cartucce. Il suo Presidente, Eugenio Guarascio, di recente nella sua città al centro di aspre polemiche, anche extra calcistiche, seduto in tribuna, probabilmente dietro i suoi occhialini da sole sta lanciando fulmini e saette. Escono Artistico e Ricciardi, entrano Zilli e Martino. Due cambi che si rivelano azzeccati.
Al 36’ miracolo di Christensen punizione da destra di Florenzi, D’Orazio, servito di tacco da Sgarbi, si trova davanti al portiere granata che riesce a togliere il pallone dalla porta distendendosi alla sua sinistra. Sul prosieguo dell’azione Martino batte un lungo fallo laterale direttamente in area, Stojanovic pasticcia passando di spalla il pallone a Zilli che se la porta avanti di coscia sinistra scavalcando Hrustic e col destro batte Christensen da pochi passi.
Il finale di gara dei granata è disordinato e confuso, pochi minuti dopo il gol ancora Zilli da fuori con una girata sfiora il palo alla sinistra di Christensen. Sarebbe stato il gol che avrebbe riaperto la gara.
Dopo 6 minuti di recupero arriva il triplice fischio dell’arbitro Di Marco. La Salernitana porta a casa un risultato utilissimo in chiave salvezza perché le permette di scavalcare il gruppetto di coda. L’Arechi si conferma terreno difficile da espugnare. Da rivedere il primo tempo, come al solito sprecato inspiegabilmente, e il finale in cui alla squadra silana, con tutti i suoi limiti in difesa e in attacco, è stato permesso di fare una prova generosa totalizzando ben 11 angoli a fine gara.
