Milano, 21 apr. (askanews) – Un’alternanza di prosa e versi lucida, breve ma densissima che fa della semplicità del linguaggio la sua arma più potente: “Dieci volte sposa”, il nuovo libro della scrittrice salernitana Maria Pagano, si presenta come un grido silenzioso contro la violenza di genere, rivolto anche alle nuove generazioni. Con soli 1.638 lessemi – contati, scelti, pesati – Pagano costruisce una narrazione spietata e realistica, senza sconti né retorica, che attraversa dieci anni di vita coniugale tra due figure senza nome: un uomo e una donna qualsiasi, in una casa qualsiasi, in una città che potrebbe essere ovunque. Un matrimonio che inizia nella luce e si spegne nel buio, fra le mura dorate di una routine familiare che si trasforma lentamente in prigione. L’autrice esplora lo squilibrio relazionale tra una donna colta, empatica, generosa e un uomo culturalmente vuoto, sarcastico, rabbioso, che annulla la compagna fino all’epilogo tragico. Il racconto non indulge nella cronaca, ma si fa riflessione poetica, indagine psicologica, denuncia sociale. La violenza non esplode mai di colpo: cresce, si insinua, si maschera, seduce, poi colpisce. L’autrice, con una scrittura limpida e chirurgica, ci porta dentro il meccanismo della sopraffazione emotiva e culturale, nella trappola di ruoli antichi e di stereotipi ancora vivi. Interroga il lettore con domande aperte: perché l’uomo teme la donna? Quando un amore diventa minaccia? E si può davvero spezzare la catena patriarcale che lega generazioni di uomini e donne? Dieci volte sposa è un libro che si legge d’un fiato ma che lascia dentro una lunga eco. È letteratura civile, è poesia d’impegno, è un invito urgente a rompere il silenzio. Un’opera che, con coraggio, chiede rispetto, ascolto, consapevolezza. E un gigantesco basta.

Martedi Ex Libris, su Rcs75 con Maria Pagano

Su RCS75,   ogni martedì da tre anni vi è  Ex Libris, diramazione radiofonica della rubrica esistente sul quotidiano salernonews24.

E’ questo uno spazio interamente dedicato ai libri, agli autori, agli editori, ai festival letterari.

In regia Luca Santoro.

Oggi negli studi di RCS75, Maria Pagano, insegnante, scrittrice e poetessa.

“Dieci volte sposa” ( Cultura Edizioni) è il prosimetro di 1638 lessemi, ultima pubblicazione che Maria Pagano, scrittrice salernitana, ci regala.

Con uno stile asciutto, freddo e mirato, Maria Pagano ci restituisce una storia di un interno. Un lui, una lei e la violenza di genere.

 

“In questo universo tagliente ho compreso che soltanto le parole semplici hanno il potere di aprire i varchi scuri dell’umanità” , così l’autrice con parole semplici e taglianti ci narra di una storia come tante, dal matrimonio “questo velo bianchissimo che sul capo porto/senza stancarsi/ splendido/ fieramente ci sosterrà./… al triste epilogo.

Così mano mano quel “cerchio perfetto” portato al dito non ha avverato i sogni di sposa. Lei perde ogni difesa “ora faccio quello che vuoi tu”. Si susseguono rinunce su rinunce, quello sbiadito riflesso di presunta felicità dura troppo poco e la sposa di un tempo diviene niente “”tu devi essere e fare quello che dico io. Tu non conti, non sei intelligente, non servi a niente. Tu mi hai rovinato la vita! Io so come raddrizzarti…

“Dieici volte sposa” è la storia di 10 anni di  vita insieme dove lui ha un comportamento perverso fatto di violenza fisica, verbale e psicologica perchè la donna è solo un oggetto da controllare, manovrare, manipolare, lei si annulla nella violenza di lui fino ad essere  inghiottita dal silenzio.

Con “Dieci volte sposa” abbiamo uno spaccato nudo e crudo dei nostri giorni che si regge ancora su steriotipi  di società lontane nel tempo eppure vicine, dove l’uomo spadroneggia tra le mura domestiche. Tra elementi psicologici, l’illusione di un amore che si rivela soltanto tossico e amara realtà, il testo è testo di denuncia, è un grido di dolore, è una catena che si spezza per divenire monito alle nuove generazioni:  l’amore esiste ma le cattive vibrazioni vanno ascoltate perchè “c’è un momento preciso in tutte le storie malnate che ci avverte : non riuscire a respirare… quando accade quello è il momento di andar via”

Claudia Izzo Claudia Izzo

Claudia Izzo

Giornalista dal 2005, Direttore di salernonews24.it, fonda e dirige campanialife.it, cetaranotizie.com. Presidente dell’Associazione Culturale Contaminazioni è ideatrice e organizzatrice del Premio Nazionale Aristeia e di iniziative culturali sul territorio nazionale. Già membro della Commissione Cultura dell’Ordine dei Giornalisti della Regione Campania per il triennio 22/24, è attualmente membro della Commissione Vigilanza. Docente di Giornalismo presso istituti scolastici. Ideatrice e conduttrice della rubrica Ex Libris sull’emittente RCS75. Già ghost writer per tre campagne elettorali, è ideatrice e curatrice del libro “La Primavera Fuori. 31 scritti al tempo del Coronavirus. (Il Pendolo di Foucault). Si occupa di comunicazione, storia, design e territorio.

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