Al via “I Luoghi dei suoni tra strumenti e note”
di Claudia Izzo-
Da poco conclusa la Mostra della Minerva-Piante rare e quanto fa giardino, organizzata dall’ Associazione Hortus Magnus che già quest’ultima insieme all’Associazione Parco Storico Sichelgaita, entrambe capitanate dalla vulcanica presidente Clotilde Baccari Cioffi, con il patrocinio del Conservatorio di Musica G. Martucci di Salerno, hanno dato il via al primo appuntamento del percorso musicale “I Luoghi dei suoni tra strumenti e note” presso Villa Wenner, a Capezzano di Pellezzano.
L ‘Hortus Magnus e il Parco Storico Sichelgaita potrebbero riassumere la loro mission nella celebre frase che lo scrittore russo Fedor Dostoevskij fa dire al personaggio protagonista del romanzo “L’idiota” del 1869: “La bellezza salverà il mondo”.
L’Arte, la musica, la pittura, la letteratura, il teatro, la bellezza che ci circonda, la scoperta delle dimore storiche, di palazzi, ville, castelli, giardini, tenute agricole, tutte con la loro storia e identità sono al centro degli incontri e delle passeggiate culturali delle due associazioni organizzatrici. Queste ultime, così come sosteneva lo scrittore russo, attraverso queste nobili discipline e questi sguardi su vasti orizzonti, trasmettono bellezza, armonia, compassione, spiritualità, consapevolezza, influenzano lo stato mentale, emotivo e fisico dando la possibilità di trascendere la banalità e le miserie umane, rendendoci persone migliori.
Di qui anche l’importanza dell’Associazione Dimore Storiche Italiane, fondata nel 1977, di cui Villa Wenner, costruita nel 1862, fa parte. Si tratta di beni culturali tutelati dallo Stato che ne deve favorire la conservazione , affidati alla responsabilità dei proprietari, nel caso di Villa Wenner alla cura della famiglia Scarpa.
A curare il progetto “I Luoghi dei suoni tra strumenti e note” ed a coordinare i propri allievi è stato il M° Filippo Morace, docente di Canto presso il Conservatorio G. Martucci di Salerno. Diplomato in Canto sotto la guida della signora Schettino, con il massimo dei voti al Conservatorio Martucci di Salerno, si è successivamente specializzato e per le sue qualità musicali, sceniche ed interpretative, viene richiesto dal M° Roberto De Simone per partecipare al Teatro San Carlo di Napoli a “Le convenienze ed inconvenienze teatrali” con la direzione del M° Maag ed al Teatro di Corte di Napoli per Tracollo in “Livietta e Tracollo”.
Numerosi i concerti vinti, ma l’emozione vissuta a Villa Wenner nel vederlo seguire i suoi allievi è stata indescrivibile e condivisa da tutti i partecipanti alla serata.
Gli allievi Mariano Mirra, Davide Caravano, Chiara Cozzolino, Carmela Casciello, Sara Zito, Simone Mastragostino, Daniela Magnotta, Yujia Shang, Maria Francesca Magnotta, accompagnati dai pianisti Alessia Iannicello e Vincenzo Silvestro si sono esibiti ne la “Dolente immagine di fille mia” e ne “Vaga luna che inargenti” , “L’abbandono”, “Torna vezzosa Fillide” di V. Bellini; in “Vorrei”, “Sogno”, “Tristezza”, “Non t’amo più”, “Marechiaro”, ” ‘A vucchella” di Tosti; in “Standchen”, “Wiegenlled” di Schubert; “September di Strauss; “Musica proibita” di Gastaldon: “Tu ca nun chiagne” e “Voce e notte” De Curtis-Bovio; “Era de maggio” di Di Giacomo-Costa; “Santa Lucia luntana a me” di E. Mario; “I’ te vurria vasà” di Russo-Capua; “Ave Maria” di Gomez.
“Per assurdo esibirsi in palcoscenico è molto più facile”, ha affermato il M° Morace, “perchè le luci stordiscono, c’è una distanza che rende tutto impersonale e si riesce a vivere meglio il personaggio. Con la Prof.ssa Baccari abbiamo scelto sei date per questo percorso musicale, di cui questa è la prima. L’esperienza dell’anno scorso presso la Pinacoteca di Salerno è stata bellissima, ma una situazione del genere, come quella qui a Villa Wenner, da un punto di vista artistico musicale è intrigante ed entusiasmante , è una scoperta. Noi abbiamo l’idea che la musica sia tanto distante dalla gente ma non era cosi, prima la si faceva in condizioni del genere, in salotti, fatta per pochi non per tutti. Io sono molto contento che i ragazzi si testino in questa situazione impegnativa ed è il motivo per cui stasera abbiamo scelto un programma essenzialmente costituito da musica da camera e da brani della canzone napoletana classica, molto più impegnativa dell’opera.”
