Uno Stato senza diritto
di Michele Bartolo-
La Procura di Lagonegro ha instaurato un procedimento penale “per eccesso colposo in legittima difesa e lesioni personali” nei confronti dei carabiniere che, venerdì, all’alba, all’altezza dello svincolo di Atena Lucana sull’autostrada A2, ha esploso due colpi di pistola per fermare il pregiudicato di 42 anni di origini rumene alla guida di un fuoristrada risultato rubato. Il pregiudicato aveva forzato il posto di blocco. Aveva appena messo a segno dei furti in Val d’Agri, insieme a dei complici a bordo di altri due veicoli.
Il 42enne aveva tentato di investire un carabiniere ed è in quel frangente che è stato esploso il colpo che ha colpito di striscio il ladro. Al carabiniere che ha sparato è stata anche sequestrata la pistola d’ordinanza. Il ladro ferito era stato prima ricoverato in ospedale a Polla, poi dimesso con una prognosi di 6 giorni e accompagnato nel carcere di Fuorni, a Salerno. I malviventi erano a bordo di tre veicoli. Un furgone era riuscito a forzare il blocco, poi abbandonato nelle vicinanze dagli occupanti fuggiti via. Il fuoristrada, risultato rubato, con a bordo il ladro ferito. Il terzo mezzo, con targa clonata, era stato ugualmente bloccato dai carabinieri. Due persone di 45 e 29 anni, a bordo di quest’ultimo, erano state trovate in possesso di arnesi da scasso e refurtiva e sono state portate in carcere.
Questi i fatti.
Ci siamo già occupati in passato del concetto di legittima difesa e di come, di fronte ad una aggressione o ad un pericolo imminente per la propria vita o per la vita di persone a noi vicine, la nostra legislazione consenta una reazione proporzionata all’offesa. Ma quando abbiamo parlato dell’ammissibilità e della legittimità della reazione i casi che abbiamo esaminato riguardavano privati cittadini, soggetti che per caso si trovavano ad essere vittime di una aggressione ingiusta e che, di fronte a questa, reagivano sparando sino a procurare lesioni o anche la morte di un ladro o di un potenziale assassino.
Molti sono stati i casi di persone indagate per l’eccesso colposo di legittima difesa che quindi da vittime si sono trasformate in potenziali carnefici per la Giustizia italiana.
La vicenda che ci occupa, però, ha una peculiarità: stiamo parlando di una persona che indossa una divisa, che quindi svolge un lavoro specifico a tutela della collettività e che ha in dotazione una pistola per dovere di servizio; ancora, stiamo valutando il comportamento di un soggetto che non è uno sprovveduto privato cittadino ma, sempre per dovere di servizio, è tenuto ad agire e a proteggere la propria e l’altrui incolumità.
Il fatto storico lo abbiamo già citato e basti aggiungere che non si tratta di un caso nuovo od isolato.
Numerosi sono i furti e rapine in quella zona del Vallo di Diano, crocevia anche per scambi e contatti tra la camorra e la ndrangheta. Ebbene, il carabiniere che ha sparato è oggi sottoposto ad indagine. Non è la prima e probabilmente non sarà l’ultima. Questo vuol semplicemente dire che una persona che, per ragioni di servizio, peraltro con uno stipendio non all’altezza dei pericoli affrontati, si trova a dover affrontare una situazione del genere, involontario protagonista di un conflitto a fuoco, rischia non solo la propria vita, ma da oggi anche la propria libertà, perché, una volta indagato, vi è la concreta possibilità che venga sottoposto a processo con tutte le conseguenze che ne derivano.
E noi tutti conosciamo i tempi della Giustizia italiana. Da domani in poi quale poliziotto o quale carabiniere dovrebbe sentirsi in dovere di immolarsi per la Patria? Senza tacere delle vili aggressioni alle forze dell’ordine compiute dalla tifoseria ultras della capitale, prima dell’inizio del derby serale di campionato tra Roma e Lazio. La sicurezza non è garantita, ma ancor più non è tutelato, rispettato e garantito il ruolo delle forze dell’ordine nel nostro Paese. Il rischio è che non parleremo più in futuro di eccesso colposo di legittima difesa, probabilmente perché nessuno vorrà e potrà difendere uno Stato di diritto che, di fatto, tutela solo i diritti di chi delinque.
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