Mondo della cultura in lutto: addio a Roberto De Simone
di Claudia Izzo-
Oggi Napoli piange Roberto De Simone, il genio, il visionario, l’uomo della tradizione e dell’innovazione, il regista teatrale, compositore, musicologo, antropologo. La notizia è arrivata stamane ed è rimbalzata con dolore autentico perchè il maestro De Simone è stato tante cose per la sua città, per il Paese tutto e per il mondo culturale che a lui tanto deve: lo studioso della società preindustrale, colui che ha riscoperto la musica campana del ‘700, colui che per una vita si è battuto, come solo i grandi sanno fare, per salvaguardare quell’inestimabile patrimonio culturale fatto di bellezza e tradizione che il mondo partenopeo porta con sè, lui, cantore accorato della napoletanità più autentica e bella.
Il maestro, 91 anni, malato da tempo, è morto ieri sera verso le 21 nel palazzo De Gregorio di Sant’Elia in via Foria, nella sua Napoli; la camera ardente verrà allestita nel Foyer del Teatro di San Carlo mentre per mercoledì 9 aprile, sono previsti i funerali nel Duomo di Napoli alle ore 16, con lutto cittadino e bandiere a mezz’asta.
Roberto De Simone inizia a suonare all’età di sei anni, a quindici è indicato come uno degli allievi più meritevoli dei conservatori italiani. Inizia la sua carriera concertistica e si dedica allo stesso tempo al recupero di opere teatrali sacre dell’antica tradizione e della scuola musicale napoletana. E’ nel 1967 che, dopo l’incontro con un gruppo di giovani interessati ad una nuova proposta della musica popolare, Giovanni Mauriello, Eugenio Bennato e Carlo d’Angiò, fonda la Nuova Compagnia di Canto Popolare; dal 1981 all’87 è il direttore artistico del Teatro San Carlo di Napoli, nel 1995 diventa direttore del Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli, docente dell’Accademia Nazionale Santa Cecilia; nel 1974 presenta al Teatro San Ferdinando di Napoli una rilettura della Cantata dei Pastori di Andrea Perrucci e nel 1976 nasce La gatta Cenerentola, opera scritta e musicata dallo stesso De Simone. Con il gruppo di artisti Media Aetas” la ricerca non parte più dal folklore della cultura orale ma da basi storiche. Scrive musiche per Io Narciso Io (1985), il Requiem in memoria di Pier Paolo Pasolini (1985), la Festa Teatrale, composta per il 250º anniversario del Teatro di San Carlo (1987), le musiche corali per l’Agamennone di Eschilo (1995), Eleonora, opera composta per il bicentenario della rivoluzione napoletana (1999). Collabora anche alle musiche dell’album Non farti cadere le braccia di Edoardo Bennato e poi cura la regia di svariate opere liriche per i maggiori teatri mondiali.
