La Pillola del Lunedì: L’Italia, un paese di vecchi?
di Luigi D’Aniello-
Negli ultimi decenni in l’Italia si sta assistendo ad un preoccupante trend di diminuzione della popolazione, fenomeno questo che è il risultato di una combinazione di fattori come il basso tasso di natalità, l’invecchiamento della popolazione ed una crescente emigrazione giovanile. Questa è una situazione critica non solo per l’economia, ma anche per la coesione sociale del paese. Infatti la diminuzione della popolazione è profondamente legata a un tasso di natalità che, se non inverte la tendenza, resterà al di sotto delle soglie necessarie per garantire il ricambio generazionale.
Infatti ,oggi, le famiglie italiane, sempre più spesso si trovano a dover affrontare difficoltà economiche che rendono poco praticabile l’idea di avere più figli. Per non parlare del fatto che le giovani coppie sono spesso colpite da precarietà lavorativa, accesso limitato al mercato immobiliare e costi elevati per l’educazione dei figli. Questi fattori inducono molte coppie a posticipare la decisione di avere figli o addirittura a rinunciarvi.
Questo, unito al fatto che la popolazione sta invecchiando, crea una situazione in cui aumenta il numero di anziani rispetto ai giovani.
Le future generazioni si troveranno, così, a dover sostenere un fardello crescente: un numero maggiore di pensionati mantenuto da un numero sempre minore di lavoratori attivi.
Se la tendenza non si invertirà, il sistema previdenziale italiano sicuramente si troverà in serie difficoltà con una grave minaccia per la sostenibilità economica e sociale del Paese.
Ed un aspetto evidente del calo demografico ne è la diminuzione della domanda di beni e servizi; infatti con una popolazione in calo, le attività economiche ne stanno subendo un contraccolpo, con conseguenti effetti negativi sulla crescita. Molte aziende si sono trovate a dover chiudere o ridurne le dimensioni per via della mancanza di consumatori, il che sta portando ad un aumento della disoccupazione. Questo circolo vizioso sta avendo un impatto devastante sull’economia italiana, già messa a dura prova da crisi precedenti e ora da un contesto geopolitico instabile, senza tener conto che l’Italia è uno dei paesi europei con una percentuale elevata di famiglie a monoreddito maschile.
Questa situazione accentua le disuguaglianze di reddito e rende molte famiglie vulnerabili, soprattutto nell’attuale contesto di inflazione crescente, aumento dei costi energetici e dei beni di prima necessità. Oggi le famiglie monoreddito si trovano a fronteggiare difficoltà sempre più gravi nel sostenere le spese quotidiane, il che ne riduce ulteriormente la qualità della vita e aumenta le tensioni sociali. Persistendo questo stato di cose sarà difficile affrontare il calo demografico perché la sua risoluzione richiede investimenti strategici in vari settori che purtroppo sono resi difficoltosi anche dai vincoli imposti dal patto di stabilità dell’Unione Europea, patto che stabilisce criteri di bilancio volti a garantire la stabilità economica degli Stati membri.
Questo accordo pur mirando a garantire la stabilità economica, ha nei fatti limitato la capacità dell’Italia di investire in politiche sociali e familiari per cui senza un significativo supporto economico, diventa difficile implementare iniziative che possano incentivare la natalità o migliorare le condizioni di vita per le famiglie. Quindi per affrontare efficacemente il calo demografico, è cruciale investire in politiche strategiche che incentivino la natalità.
Misure come l’offerta di congedi retribuiti per periodi più lunghi sia per madri che per padri ,l’offerta di servizi per l’infanzia più accessibili e meno costosi sicuramente potrebbero alleviare le preoccupazioni dei genitori, incentivare le nascite e permettere alle donne di tornare al lavoro dopo la gravidanza, come pure l’aumento di incentivi fiscali per le famiglie con bambini potranno aiutare a ridurre l’onere economico associato alla crescita dei figli.
Questi additivi sicuramente potrebbero fare una differenza sostanziale nel modo in cui le famiglie decideranno di affrontare la genitorialità, contribuendo a invertire la tendenza del calo demografico.
Comunque, la risoluzione di queste problematiche richiede una collaborazione tra governo, settore privato e società civile. Solo operando in questo senso si potrà garantire un futuro sostenibile per tutti gli italiani e fare in modo che l’Italia non diventi un paese di vecchi.
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