Ucraina, Russia e quella legge ispirata al dio della guerra
di Claudia Izzo-
Dal giorno dell’invasione della Russia, 24 febbraio 2022, in Ucraina è entrata in vigore la Legge Marziale, voluta da Zelensky inizialmente per 30 giorni, poi prorogata e già introdotta per 30 giorni nel 2018, dopo il sequestro di tre navi della Marina militare di Kiev tra il Mar d’Azov e il Mar Nero, da parte della Russia. La stessa legge, dopo il referendum al Cremlino del 2022, è stata imposta dalla Russia nelle quattro regioni ucraine Kershon; Zaporizhzia; Donetsk; Lugansk , legge estensibile a qualsiasi territorio della Federazione Russa, compresa Mosca.
Dunque i due Paesi hanno abbracciato questa legge ispirata a Marte, il dio romano della guerra, che prevede la sospensione di buna parte delle leggi ordinarie in virtù delle esigenze eccezionali di ordine pubblico.
Il decreto firmato da Zelensky con l’invasione russa ha concentrato la difesa del Paese, la sicurezza pubblica e gli interessi statali nelle mani del Comando Militare, del Ministero degli Affari Interni e di altri organi esecutivi. Il Potere Giudiziario ricade nelle competenze dei tribunali militari con sanzioni più severe e limitata durata dei processi poi per quanto riguarda la quotidianità della vita, lo Stato Ucraino è legittimato a reclutare i cittadini per arruolarli, vi è divieto di sciopero, vige il coprifuoco, vi sono limitazioni di circolazione e dell’utilizzo di mezzi di trasporto. Il Ministro degli Affari Esteri è tenuto ad informare il Segretario Generale delle Nazioni Unite ed i funzionari esteri sulle limitazioni, motivandole. Si posso dunque avere trasferimenti forzati dei cittadini; limitazioni agi spostamenti in entrata e in uscita del Paese; mobilitazione della popolazione totale o parziale; censura militare di spedizioni e messaggi; controllo delle conversazioni telefoniche; uso dei media per esigenze di difesa; perquisizioni personali dei cittadini, dei loro effetti personali, delle loro abitazioni e dei loro veicoli; sequestro di immobili per esigenze di difesa con il pagamento del loro valore.
Mentre attualmente continuano gli attacchi in Ucraina e Russia che colpiscono impianti energetici ed elettrici, si cerca di continuare le trattative diplomatiche per giungere ad un “cessate il fuoco”. Zelensky, d’altro canto, è accusato da Putin di essere un Presidente illegittimo, di non avere, cioè, l’autorità legale per chiudere un accordo con la Russia, visto che il suo mandato è terminato a maggio 2024. Dunque, se le elezioni presidenziali si sarebbero dovute svolgere nel 2024, quelle parlamentari nell’ottobre 2023, ma, per causa di forza maggiore così non è stato. Com’era pensabile garantire un processo elettorale con una guerra totale, con ucraini in trincea, nei territori occupati dai russi, e milioni di rifugiati all’estero, più di 8 milioni solo all’inizio della guerra?
La situazione è aggravata anche dal decreto ucraino del 2022 che vieta le negoziazioni con Mosca, a tutto ciò si aggiunge poi che la Costituzione ucraina vieta categoricamente lo svolgimento di elezioni sotto la Legge Marziale che termina l’ 8 maggio. Secondo la Costituzione Ucraina, inoltre, il mandato del Presidente non è estendibile in stato di Legge marziale, ma tale prerogativa spetta solo al Parlamento monocamerale, Verchovna Rada. Inoltre, la campagna elettorale non può durare meno di 60 giorni.
Votare è un atto democratico e la democrazia è tutto per l’Ucraina ma, per essere democratica una votazione, ovviamente è necessario che vi partecipi il maggior numero di persone possibile. Ma in questo momento storico come si può pensare di creare assembramenti con questi cieli pieni di attacchi nemici? Ma poi l’aspetto finanziario lo consideriamo?
Intanto, Zaluzhny, ex comandante in capo delle Forze Armate, dell’Ucraina, rimosso dalla carica in seguito fallimento della controffensiva estiva del 2023, che avrebbe dovuto liberare il sud dell’Ucraina, e in seguito a presunti scontri di potere col presidente Zelens’kyj, potrebbe essere il candidato per queste elezioni a cui gli Stati Uniti strizzano l’occhio.
Insomma, agli occhi della Russia, nulla è la sovranità dell’Ucraina visto anche che il Governo di Kiev non potrebbe sopravvivere senza gli aiuti finanziari occidentali, mentre appare chiaro che mai per Putin l’Ucraina “entrerà nella NATO” come chiaro è Trump nei confronti della stessa Ucraina in riferimento alle terre rare ed all’eventuale ritiro di Zelensky dal tavolo delle trattative ” se lo farà, avrà grossi, grossi problemi”.
- CC BY-SA 2.0. File:Fresco of a statue of Mars in the House of Venus, Pompeii
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