La Salernitana non sale sul treno dei Playout, col Palermo è 1-2

di Sergio Del Vecchio-

All’Arechi va in scena la 31° giornata di Serie B, Salernitana e Palermo hanno motivazioni molto diverse, più delicata la situazione dei padroni di casa, considerati anche i risultati di alcune delle dirette concorrenti per la lotta alla retrocessione.

La squadra di Dionisi è in campo con il 3-4-2-1 che vede: Audero fra i pali; Baniya, Magnani e Ceccaroni sulla linea difensiva; l’ex di turno Pierozzi, Gomes, Blin, e Lund a centrocampo; Segre al posto dello squalificato Verre, e Brunori dietro la punta Pohjanpalo.

Breda conferma il 3-5-2 con il trio difensivo Bronn, Ferrari e Lochoshvili, che stringe i denti nonostante i recenti problemi fisici; Ghiglione a destra, Corazza a sinistra; Zuccon, Amatucci e Soriano sulla mediana; Raimondo e Cerri le punte.

Lo striscione della Sud ricorda Celeste Bucciarelli, un pezzo di storia della tifoseria salernitana, antesignana del tifo rosa a Salerno.

Il primo tempo

Salernitana – Palermo è un copione già visto. Il film inizia con la squadra di casa che parte piena di tante buone intenzioni: al 6’ lancio lungo a cercare Raimondo che, contrastato di mestiere da Baniya, finisce a terra fra le timide proteste dei compagni e del pubblico. Poi, pian piano, l’entusiasmo si spegne, perché l’avversario non è venuto lì a guardare e anche le cose più semplici non riescono, ed ecco che, pian piano, il pallino del gioco passa agli avversari che cominciano a guadagnare metri di campo e fiducia.

Al 10’ il Palermo si fa vedere dalle parti di Christensen, Brunori pennella da sinistra un cross che sfila sul fondo davanti a Segre e Ponhjapalo che non riescono a deviarla in porta.

Minuto 11, Gomes dal limite si inserisce su una trama costruita inizialmente da Pierozzi e lascia partire un destro violento e angolato che Christensen vola a respingere in angolo. Dal corner Ponhjapalo di testa fa sponda al centro dove Segre tutto solo non ne approfitta colpendo male il pallone che però ritorna rosanero, cross di Pierozzi a tagliare l’area sul secondo palo dove c’è Brunori che di testa colpisce l’esterno della rete. Per chi non se ne fosse accorto non sono campanelli d’allarme, sono squilli di tromba.

Al 21’ Bronn nel tentativo di coprire su Brunori si accascia a terra tenendosi la coscia sinistra. E’ il momento di Ruggeri, ma anche una tegola per Breda, in vista delle prossime sfide.

Lo 0-1 di Brunori

Il cronometro viaggia inesorabile verso la mezzora, il Palermo è sempre più padrone del campo, scambi veloci e precisi, rapidità, azioni d’attacco con 5 o più uomini, buon controllo del centrocampo. E i padroni di casa? Non pervenuti. Nemmeno un pericolo per Audero, Cerri annullato da Magnani, la Salernitana sembra avere un ritmo diverso rispetto a quello dell’avversario: “nell’andare a prenderli alti arrivavamo in ritardo, nel fare blocco basso partivamo fuori tempo” – spiegherà Breda a fine gara.

Al 26’ Soriano va a prendere Brunori sulla fascia sinistra, in un’altra zona del campo, e lo mette giù, quasi un fallo di frustrazione. Dal calcio piazzato, Blin tocca per lo stesso Brunori che si accentra e lascia partire il tiro della domenica, un interno destro a giro che passa sopra le teste dei difensori granata e si infila a fil di palo. Christensen la vede in ritardo e la sfiora soltanto.

Lo 0-2 di Ponhjapalo

Non si vede reazione da parte dei granata alla perla di un Brunori in gran forma. La Salernitana soffre il differenziale tecnico degli avversari e al 39’ arriva la seconda doccia gelata con un’azione dei rosanero ancora una volta tutta in velocità. Uscita di Ceccaroni che chiede il triangolo e con un’ottima progressione fa salire la difesa granata,  pur piazzata, in particolare Ferrari che esce dalla sua posizione, il pallone va a Brunori che libera Ponhjapalo che si è inserito in un varco tra le linee e ora si trova solo davanti a Cristensen. Il finlandese non sbaglia il tocco ravvicinato. La partita è ancora di più in salita per i padroni di casa, ma i fischi del pubblico dell’Arechi all’intervallo sentenziano che il risultato è giusto così, rispecchia quello che si è visto nei primi 45 minuti, d’altronde questo può capitare a chi concede un tempo agli avversari.

Il secondo tempo

Si riparte con Tongya al posto di Zuccon. E’ il secondo tempo del film già visto. La Salernitana riparte con un’altra marcia. Già dopo un minuto, Cerri fa da sponda su cross di Corazza e il nuovo entrato cerca una rovesciata che avrebbe meritato miglior fortuna. Ci prova anche Raimondo, fin qui un fantasma, prima viene murato in angolo, poi si produce in un tiraccio da dimenticare. Come la sua prestazione di oggi. Al 6’ la Salernitana trova anche il gol. Amatucci con un lancio morbido trova sulla sinistra Tongya che fa fuori elegantemente Baniya e la mette nell’angolo. La bandierina del fuorigioco strozza l’urlo dei 15 mila dell’Arechi. Ora il Palermo difende il doppio vantaggio partendo in contropiede e sperando di chiudere il discorso. Al 9’ percussione di Gomes che la mette al centro, Ponhjapalo di tacco apre per Segre ma il tiro anche stavolta non è irresistibile e Christensen blocca a terra.

Adesso la partita è più aperta, le squadre sono più lunghe. Entra Verde per Raimondo e Stojanovic per Ghiglione, il cambio di passo si vede subito. Al 16’ Soriano taglia l’area, Ferrari la allunga, Verde per poco non arriva all’impatto sotto porta. Al 28’ da azione d’angolo, Verde tenta il jolly, tiro cross da posizione angolata, ma la parabola spizza soltanto la traversa di Audero. Dentro anche Reine-Adelaide per Soriano. Il francese però stenta ad entrare in partita, rallenta molto la costruzione della manovra e si presenta con un paio di passaggi sbagliati. Al 36’ Cerri lanciato in contropiede non ha la velocità per affondare e allora apre per Stojanovic che al volo non ha il piede per far male al Palermo. Due minuti dopo ci prova ancora Verde da posizione angolata, il suo è più un tiro di rabbia, Audero fa scudo coi guantoni.

Il gol della bandiera di Amatucci

Il Palermo è calato vistosamente, lascia tanto campo agli avversari ma ha il  merito di mantenersi alto confidando sul fatto che la Salernitana non ha uomini di profondità. Nessun contropiede è stato sfruttato dalla squadra di Breda nell’arco dei 90 minuti, anche quando il Palermo era in avanti con tutti i suoi uomini. Cerri è apparso lento e falloso, stanco nel finale, probabilmente da sostituire. Al 90’ le speranze si riaccendono con un lampo di Amatucci che fa anche riflettere sull’ inserimento dei centrocampisti nelle azioni offensive. Con i giocatori del Palermo fermi sulle gambe, Corazza ha tutto il tempo per prendere la mira e pescare Amatucci travestito da Cerri a centro area. La sua girata di testa è da perfetto attaccante, Audero resta fermo a guardare. E’ soltanto una fiammata, nei minuti di recupero il Palermo difende coi denti un vantaggio meritato, dopo aver messo a nudo tutti i limiti della Salernitana.

Nel post partita Dionisi fa un bagno di umiltà per giustificare il calo della sua squadra nella ripresa, pur riconoscendone i meriti e la continuità di risultati da gennaio ad oggi. Situazione emotiva opposta per Breda, visibilmente provato davanti ai microfoni. Il mister riconosce una mancanza di continuità anche se la squadra è viva e reattiva di fronte alle difficoltà, ma paga il fatto di essere andata “in tilt” dopo il gol subìto e di non essere rimasta in partita. Breda infine allontana l’ipotesi delle dimissioni, si sente ancora parte del progetto e vede i suoi giocatori come una squadra che “tiene botta e combatte sino alla fine”. E fino alla fine ci sarà da combattere.

Sergio Del Vecchio Sergio Del Vecchio

Sergio Del Vecchio

Dottore commercialista, giornalista pubblicista, appassionato d’arte, di musica e di fumetto. Ama leggere, disegnare e dipingere. Nel suo percorso professionale si è occupato di formazione e terzo settore. Ha costituito l’Associazione Salerno Attiva – Activa Civitas con cui ha organizzato a Salerno 10 edizioni di VinArte, un format di successo che univa il mondo del wine all’arte nelle sue declinazioni. Nel 2017 è tra i fondatori dell’Associazione culturale Contaminazioni, con cui ha curato diversi eventi e l’edizione del libro “La primavera fuori, 31 scritti al tempo del coronavirus” di cui è anche coautore. Colleziona biciclette e tra i fornelli finge di essere un grande chef.

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