Tra i due litiganti…
di Claudia Izzo-
Sembra una partita a scacchi, ma in ballo ci sono vite umane. Russia ed Ucraina continuano ad andare avanti nella guerra che, come tutte, è uno stillicidio di forze e di mezzi. In mezzo, gli StatiUniti di Trump…
Ieri una pioggia di droni russi ha centrato edifici nel distretto Podil. Morti, feriti ed incendi come ogni impresa bellica comanda: uccidere il più possibile, distruggere, devastare, piegare definitivamente il nemico. Poco importa se nel frattempo erano tutti in viaggio per i colloqui tra Usa, Russia, a Riad, capitale dell’Arabia Saudita, per creare le premesse del “cessate il fuoco”.
“Bisogna spingere Putin a fermare la guerra”, rilancia il presidente ucraino Zelensky, mentre Donald Trump: “Non credo che ci sia nessuno al mondo che fermerà il presidente russo Vladimir Putin a parte me”. Ma è proprio il Cremlino che nicchia minimizzando la veloce soluzione del conflitto: in fondo i negoziati sono all’inizio e qui, nessuno cede. Una fonte russa fa infatti sapere che dureranno a lungo.Dopo i negoziati Usa-Russia, sarà la volta di un nuovo round che vedrà come interlocutori Trump e Zelensky.
h.21.00
Gli argomenti trattati nelle 12 ore di negoziazioni, appena terminate, riguardano le linee di demarcazione, la sicurezza marittima, le infrastrutture e si sa, tra i due litiganti … il terzo gode: parlando di energia, gli USA sembrano palesemente interessati alla gestione della centrale nucleare di Zaporizhzhia e delle altre, per Trump sarebbe una sorta di ricompensa per gli aiuti militari forniti, vedi Terre rare e poi la presenza economica statunitense resta sempre, a pace fatta, il miglior deterrente contro cambi di strategia russa.
Zelensky ovviamente mira a che la proprietà delle centrali resti all’Ucraina e ricordiamo che ne ha tre ancora attive nel sud, ovest e nordovest del Paese, lontane dal fronte. “Oggi abbiamo 15 reattori nucleari in funzione – ha detto Zelensky – . Tutto questo appartiene al nostro Stato”. Le centrali, infatti, sono di proprietà di Energoatom, società di Stato che ne vieta la privatizzazione.
Ad esprimere grande perplessità è poi L’Aiea (Agenzia internazionale per l’energia atomica delle Nazioni Unite) che teme una potenziale catastrofe, di tutte le strutture atomiche è quella di Zaporizhzhia, che forniva all’Ucraina il 20% dell’energia nazionale, è quella che preoccupa di più perchè ci vorranno due anni per rimetterla in funzione e servono specialisti.
Intanto il conto della massaia è servito: gli Usa hanno stanziato circa 267 miliardi di dollari, oltre 80 miliardi l’anno, lontani dai 350 miliardi di dollari enunciati da Trump. I conti non tornano ma questa è la situazione…
Ciò che attanaglia è intravedere il prezzo da pagare per la fine di questa guerra che, come tutte le altre, è disumana: Putin vorrà certamente ridimensionare l’Ucraina, non avendo mai accettato la sua stessa esistenza come stato indipendente. La NATO è un altro problema, che certo darebbe meno fastidio una volta riportata al suo assetto durante la Guerra Fredda. Si parla di un nuovo ordine globale, di supremazia del mondo e c’è poco da fare, la Russia, lo Stato più esteso al mondo, 56 volte più grande dell’Italia, vuole il primato.
Intanto una nuova notte di bombe si annuncia nei cieli ?
Ali Shaker/VOA. Public domain
