18 marzo, La primavera fuori.

di Claudia Izzo-

Quando decisi di scrivere un libro che cristallizzasse il  periodo tragico e difficile che stavamo vivendo, era il 2020, il mostro contro cui combattevamo non era visibile ad occhio nudo, ma come virus mieteva vittime ovunque. Fuori era primavera.

Decisi che bisognava lasciarne traccia il 18 Marzo, quando quella lunga carovana di mezzi blindati trasportò, da Bergamo, un numero sproporzionato di salme dirette alla cremazione.

C’erano morti ovunque, il virus si diffondeva in modo esponenziale ed in modo altamente aggressivo, lo stato d’allerta era in tutte le città, ma non sapevamo come difenderci da tutto ciò; si procedeva a tentoni.

Nelle corsie degli ospedali, il personale medico e paramedico somigliava sempre più ad astronauti nello spazio cin tute bianche andavano a tentoni contro un nemico più grande di loro; i loro volti erano pieni dei segni  causati dalle mascherine sui volti. Questi angeli cercavano, giorno e notte, di arginare la tragedia in atto.

E poi, i tanti malati Covid 19, ricoverati senza la possibilità di poter avere accanto i parenti; le terapie intensive all’ordine del giorno, il non sapere cosa fare, le diverse teorie, i pro-vaccino e coloro che si schieravano contro, poi, i protocolli rigidissimi,  gli isolamenti.  L’informazione e la disinformazione. La paura e il terrore. Ed ancora i tamponi, i green-pass e i lockdown, il “confinamento”, ‘ “isolamento” che si diffuse in interi Stati, nelle nostre regioni, dando alla natura la possibilità di invadere liberamente le nostre città.

Il mondo viveva in simbiosi con i media per riceverne notizie in tempo reale. Si scoprì la didattica a distanza, i nostri ragazzi seguivano le ore di lezione innanzi al pc, in collegamento, indossando i maglioni e sotto il pigiama; il sabato la pizza a si condivideva con gli amici in video-chiamata. La generazione X non ha fatto gite, ha condiviso aule on line ed ha sofferto per tanti nonni andati via all’improvviso.

Noi, in queste convivenze forzate, senza poter uscire, abbiamo riscoperto il senso della casa, come abitazione, come luogo sicuro. Alcuni hanno riscoperto il valore degli affetti, altri hanno dovuto vivere forzate convivenze a cui non erano abituati divisi in mille impegni, fingendo di essere “famiglie Barilla” unite nella tragedia. E’ stato il periodo in cui ci siamo scoperti uniti contro un male comune, con i canti intonati dai balconi, ma è stato lo stesso periodo in cui abbiamo depennato tanta gente dalla nostra vita perchè, si sa, nelle difficoltà e nel dolore ognuno mostra il proprio vero volto, anche se, ancora una volta, non abbiamo saputo trarre esperienza dalla tragedia e forse migliori davvero non ne siamo usciti…

A tutti, però, questo periodo terribile, ha offerto spunti di riflessione.

In questo contesto nasce “La primavera fuori.31 scritti al tempo del Coronavirus”.

Chiamai a raccolta giornalisti e collaboratori  di salernonews24, scrittori, attori, poeti, docenti, membri dell’Associazione Culturale Contaminazioni e nacque il testo “La primavera fuori. 31 scritti al tempo del Coronavirus (il pendolo di Foucolut).

Da Salerno a Napoli, Roma, Firenze ciascuno chiuso nel proprio isolamento forzato, ha prestato voce a quest’opera corale di cui si continuano a vendere le ultime copie  della seconda ristampa ed i cui proventi saranno devoluti all’Azienda Ospedaliera San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona, reparto di Terapia Intensiva

Ad impreziosire il lavoro: il racconto del Paziente 2 del Paziente 3, la seconda e la terza persona ad essersi contagiate in Campania e le fotografie di Armando Cerzosimo.

18 Marzo 2020: è questa la data che campeggia nella pagina della prefazione. Non potevo immaginare che proprio questa data sarebbe diventata la  Giornata nazionale in memoria di tutte le vittime dell’epidemia da coronavirus.

 

 

 

Ringraziando tutti coloro che vi hanno collaborato, La primavera fuori, resta uno spaccato di un periodo terribile, sotto forma di lavoro corale, che abbiamo potuto raccontare. Riflessioni, diari, scatti fotografici, suggestioni.

Un diario lucido, tra fotografie, poesie e racconti, dove ognuno ha intessuto un pezzo di trama.

31 penne. 31 anime. 31 scritti di luce e speranza.

 

 

 

Gli autori:Denata Ndreca, Sabrina Prisco, Paziente 2, Brunella Caputo, Alfonso Sarno, Maria Gabriella Alfano,Giuseppe Petrarca, Claudia Landolfi, Tina Cacciaglia, Domenico Notari, Francesco Fiorillo, Nicola Olivieri, Armando Cerzosimo, Rocco Papa, Alfonso Gargano, Umberto Mancini, Sergio Del Vecchio, Lina Esposito, Daniele Magliano, Giuseppe Esposito, Giuseppe Pisacane, Valeria Saggese, Paziente 3, Emanuele Petrarca, Nicola Carrano, Marco Nitto, Luigi Avallone, Anna Maria Petolicchio, Luigi D’Aniello, Antonino Papa, Irene La Mendola,Claudia Izzo.

 

 

Claudia Izzo Claudia Izzo

Claudia Izzo

Giornalista dal 2005, Direttore di salernonews24.it, fonda e dirige campanialife.it, cetaranotizie.com. Presidente dell’Associazione Culturale Contaminazioni è ideatrice e organizzatrice del Premio Nazionale Aristeia e di iniziative culturali sul territorio nazionale. Già membro della Commissione Cultura dell’Ordine dei Giornalisti della Regione Campania per il triennio 22/24, è attualmente membro della Commissione Vigilanza. Docente di Giornalismo presso istituti scolastici. Ideatrice e conduttrice della rubrica Ex Libris sull’emittente RCS75. Già ghost writer per tre campagne elettorali, è ideatrice e curatrice del libro “La Primavera Fuori. 31 scritti al tempo del Coronavirus. (Il Pendolo di Foucault). Si occupa di comunicazione, storia, design e territorio.

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