Dazi e tensioni commerciali.

di Luigi D’Aniello-

Negli ultimi anni, la presidenza di Donald Trump ha visto un aumento delle minacce e delle imposizioni di dazi commerciali nei confronti di diverse nazioni, tra cui Canada, Unione Europea e Cina. I dazi doganali sono sempre stati un argomento controverso, in quanto evocano reazioni diverse a seconda del settore economico coinvolto.

Da un lato, le aziende che producono beni simili a quelli importati hanno spesso beneficiato dell’introduzione di dazi, infatti l’aumento del prezzo dei prodotti esteri consente ai beni locali di guadagnare competitività sul mercato. Dall’altro, le imprese che dipendono dalle importazioni per le loro catene di approvvigionamento, vedono aumentare i propri costi rischiando così di ridurre la loro competitività rispetto ai produttori stranieri.

Comunque é importante notare che, sebbene alcune aziende possano trarre vantaggio dai dazi, questa politica ha di solito effetti collaterali negativi. Quasi sempre gli aumenti conducono ad un incremento dei prezzi per i consumatori e creano difficoltà per quelle imprese che necessitano di materie prime importate.

Un chiaro esempio è rappresentato da Tesla, la casa automobilistica di Elon Musk, noto sostenitore di Trump. A causa delle tensioni commerciali con la Cina, Tesla rischia di trovarsi senza componenti essenziali per la produzione delle sue auto elettriche, in quanto molti di questi non sono disponibili sul mercato americano.

In Europa, le semplici minacce di dazi hanno generato incertezze significative rispetto al futuro delle esportazioni. Settori cruciali come quello dell’automobile,dell’aeronautica, dell’agroalimentare e della tecnologia temono di perdere quote di mercato a favore di concorrenti non colpiti dai dazi.

In Italia, famosa per i suoi prodotti alimentari di alta qualità, aleggia la preoccupazione che i dazi possano danneggiare le esportazioni di vini, formaggi, oli d’oliva e altre specialità, riducendo così la competitività dei produttori italiani nel mercato statunitense.

Recentemente, la sola minaccia di un aumento dei dazi dal 25% al 200% ha innescato una corsa all’acquisto dei prodotti italiani in America. L’importazione nei porti americani è aumentata del 13% a gennaio e del 6,1% a febbraio, evidenziando come le aspettative e le preoccupazioni possano influenzare il mercato.

Inoltre, i dazi hanno storicamente provocato ritorsioni da parte di altri paesi, dando vita a guerre commerciali che hanno avuto ed hanno ripercussioni sull’economia globale.

L’Unione Europea, ad esempio, ha già annunciato che risponderà a qualsiasi decisione di imporre dazi su beni europei con misure di ritorsione simili sui prodotti americani.
Comunque , la politica dei dazi adottata da Trump sta creando un clima di incertezza e di guerre commerciali non solo tra gli Stati Uniti e i suoi principali partner commerciali, ma anche a livello globale.

Mi chiedo quale sarà il reale costo di queste misure protezionistiche adottate da Trump?

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Luigi D'Aniello

"Non si è sconfitti quando si perde ma quando ci si arrende"

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