Tempi Moderni e le sue mostre senza tempo

di Claudia Izzo-
Questa primavera si preannuncia entusiasmante grazie all ‘Associazione Culturale Tempi Moderni presieduta da Marco Russo con Alfonso Amendola direttore Scientifico e Maria Paola Cioffi Direttore Organizzativo. Tempi Moderni infatti porta a Salerno un’altra mostra eccellente, “Lampi di Genio” dedicata alla fotografia di Philippe Halsman.
Dall’8 marzo al 2 giugno, la mostra, curata da Alessandra Mauro in collaborazione con Contrasto e l’Archivio Halsman di New York, arriva a Palazzo Fruscione, con il suo dialogo aperto con la città, grazie alla sua sezione diffusa con il patrimonio storico architettonico e monumentale.
La mostra si snoda infatti in un percorso virtuoso tra Palazzo Fruscione; il Salone delle Esposizioni e Cappella di San Ludovico dell’Archivio di Stato di Salerno; la Corte di Palazzo Guerra del Comune di Salerno; l’Ipogeo e la Cappella di Sant’Anna in San Pietro a Corte, il Foyer del Teatro Giuseppe Verdi; lo Scalone Monumentale di Palazzo Ruggi D’Aragona; il Chiostro del Monastero di San Nicola della Palma, Fondazione Ebris.

La bellezza di questi eventi firmati Tempi Moderni risiede prima di tutto nella scelta stessa dei protagonisti: fotografi che hanno reso questo processo di registrazione permanente delle interazioni tra luce e materia, un momento pregno di significati, capaci di catturare istanti divenuti poi iconici, forme autorevoli di decodifica della realtà.
Le mostre poi si fanno diffuse e la città si schiude alla bellezza delle immagini. E’ questo un omaggio corale al mondo della fotografia da parte delle antiche strutture architettoniche salernitane che, raccontando altre storie, aprono la loro intimità agli scatti dell’epoca moderna.
“Grazie a Tempi Moderni” scrive Raffaella Bonaudo, Soprintendente di Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino, “ i luoghi della Soprintendenza si aprono e si lasciano contaminare dal lampo di genio… E’ un’occasione da prendere al volo , per provare a fare con Halsman un viaggio all’interno di se stessa, alla ricerca della più intima aspirazione della propria missione , con la speranza che il pubblico possa comprendere, attraverso il percorso iconografico, il faticoso tentativo di superare la struttura dell’istituzione per recuperarne, condividendola, l’essenza….”
Fotografie della mostra diffusa a cura dell’Associazione Tempi Moderni
