“The singing butler” da Jack Vettriano a Banksy.

di Claudia Izzo-

La coppia che vediamo in “The singing butler” di Jack Vettriano (1992), l’artista autodidatta svizzero morto a Nizza  pochi giorni fa, danza  sulla battigia  di una spiaggia con la sabbia color ocra ed ascolta una musica che solo gli innamorati  possono ascoltare, perchè Vettriano dipinge l’amore in un luogo che sembra essere stato creato per gli innamorati, il mare.

«Le persone innamorate di solito vanno in spiaggia», disse una donna a Vetriano che immortalò questo istante lungo una vita.

Quella dipinta in “The singing butler” è  la costa scozzese di Fife, sul Mar del Nord, cittadina in cui nasce Jack Hoggand, l’artista che diventerà Jack Vettriano. Il cielo è ritratto  in tempesta, la sabbia è bagnata color ocra, ma la coppia balla, in abiti da sera, con trasporto, sotto la protezione degli ombrelli di una cameriera con grembiule bianco che si stringe il cappello e di un maggiordomo che canta un famoso pezzo, come ha affermato l’artista. Si tratta di “Fly me to the moon” reso famoso da Frank Sinatra. La coppia sembra fuggita da una festa per incorniciare un momento tutto suo; lui con una giacca da smoking e lei che conduce lui in questa danza, è a a piedi nudi in un  abito lungo rosso con guanti lunghi. Poco importa al fruitore di questo quadro che per la critica  l’illuminazione sia incoerente e il soggetto raffigurato ripreso dalle fotografie contenute all’interno del Perfetto manuale dell’illustratore, disponibile a pochi spiccioli. Anche all’artista il quadro piacque tanto da dipingerne un altro simile, ma senza il personaggio della cameriera e  con la donna che indossa un abito non più rosso ma verde. Nasce “Dancer in Emerald”. The singing butler, intanto, viene venduta all’asta a 90mila sterline, sterline nell’agosto del 2003, per poi essere riacquistato per 745mila sterline da un collezionista privato.

Influenzato da Hopper  e dai  manifesti cinematografici hollywoodiani, Vettriano fotografa istanti, ferma il tempo con le sue atmosfere anni ’50, cattura l’azione e la staticità di personaggi che non mostrano il loro volto in pieno affinchè possano trovarci una parte di sè. Racconta l ì’amore e la sensualità di uomini e donne eleganti appartenenti ad un passato fatto di stile e pienezza.

Crude Oil (Vettriano)  Toxic beach,è il titolo dell’opera di Bansky, reinterpretazione dell’opera di Vettriano, venduta a 5 milioni da Sotheby’s a Londra. Qui la coppia continua a ballare con il maggiordomo che li protegge con l’ombrello ma a questa scena si aggiungono due uomini in tuta ignifuga gialla che allontanano dalla spiaggia un barile di rifiuti: il  mare è inquinato, a difefrenza dell’opera di Vettriano,  a causa dell’affondamento di una petroliera visibile sullo sfondo. L’atmosfera romantica di Vettriano è sovvertita dal degrado ambientale divenendo una denuncia al capitalismo, all’inquinamento ed alla crisi climatica in perfetto stile dello street artist  Bansky.

 

 

 

 

 

 

Claudia Izzo Claudia Izzo

Claudia Izzo

Giornalista dal 2005, Direttore di salernonews24.it, fonda e dirige campanialife.it, cetaranotizie.com. Presidente dell’Associazione Culturale Contaminazioni è ideatrice e organizzatrice del Premio Nazionale Aristeia e di iniziative culturali sul territorio nazionale. Già membro della Commissione Cultura dell’Ordine dei Giornalisti della Regione Campania per il triennio 22/24, è attualmente membro della Commissione Vigilanza. Docente di Giornalismo presso istituti scolastici. Ideatrice e conduttrice della rubrica Ex Libris sull’emittente RCS75. Già ghost writer per tre campagne elettorali, è ideatrice e curatrice del libro “La Primavera Fuori. 31 scritti al tempo del Coronavirus. (Il Pendolo di Foucault). Si occupa di comunicazione, storia, design e territorio.

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