Oggi in libreria il libro di Claudio Clini

Il 28 febbraio arriva in libreria il libro di Claudio Clini, “Le stanze del duce” (collana Vulcano, Marlin editore).

IL LIBRO. Una vicenda ambientata a Bologna nel ventennio fascista tra polizia segreta e progetti di eliminazione dei deviati, ricca di mistero e colpi di scena sorprendenti, che ci rivolge un’interrogazione “filosofica” sul male, un’immersione nel cuore di tenebra degli esseri umani quando la psicopatologia coincide con una classe dirigente, una mentalità, il perbenismo di uno “stile” ufficiale. Protagonista è Rodàn Donadi, un chirurgo ospedaliero consacratosi alla pratica medica che intrattiene una relazione con Felicia, moglie del suo primario, il professor Anselmi. La narrazione – con i suoi dialoghi taglienti che catturano l’essenza dei personaggi – si dipana a partire da un’autopsia effettuata su una donna suicida, Elvira Attolini. Ma è davvero così? Rodàn ha il timore crescente di aver sbagliato il referto autoptico. Un giorno incontra una sua paziente, Maria, sposata con uno dei ‘signori’ della città, Alberto Ruggero, che gli dice di essere sicura dell’uccisione della sua domestica Elvira e di indagare per renderle giustizia. Cinque crimini seriali e tanti personaggi sostanziano il racconto – Eleonora e Nicola, fratelli di Elvira, il camerata Achille Saporiti, il neurologo Morpurgo, il medico del brefotrofio Guglielmi, il commissario Guelfi – che, al di là dell’intreccio principale, dà una quadro desolante dal punto di vista storico ed umano, mostrando che l’orrore non ha fine. Forse si può porvi rimedio fingendosi matti, come Arcangelo, un ricoverato in manicomio equiparabile al fool shakespeariano che alla fine interagisce inaspettatamente con Rodàn, mettendo in luce ciò che gli altri non vedono.

IL COMMENTO DELL’AUTORE.  “Un romanzo che affronta l’anima oscura dell’uomo, ambientato a Bologna nel periodo cupo del fascismo. Al centro della vicenda un giovane medico, alla ricerca ossessiva di un amore inviolabile a cui non vuole rinunciare e cinque omicidi seriali, rappresentazione tragica di un potere estremo mascherato da giustizia, ma in realtà consegnatosi a una delle tante facce dell’orrore. Solo lo sguardo divergente di un folle lo saprà riconoscere…”.

FILIPPO LA PORTA. «Un noir storico teso e incalzante ambientato nel ventennio fascista e immerso nel cuore oscuro degli esseri umani. Il romanzo di Clini ruota intorno alla verità più disturbante: la rappresentazione del male che si traveste da bene. Sul piano private la sete di giustizia nasce da un sogno nascosto di potere. Sul piano pubblico un regime che promette pulizia e ordine sociale nasconde corruzione e delirio di onnipotenza. All’origine del male – e dei totalitarismi del ‘900 – una hybris che intende purificare il mondo, eliminare strumentalmente il virus (protagonista è un chirurgo), senza accettare la natura impura della realtà».

L’AUTORE. CLAUDIO CLINI è nato a Latina e vive a Montecchio Emilia (RE). Ha diretto grandi ospedali a Roma e Napoli e l’Agenzia di Sanità Pubblica di Roma. È stato consulente scientifico di numerosi tribunali, referente di un progetto presso l’Harvard Medical Faculty Physicians di Boston e docente presso l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata. Attualmente è presidente dell’Associazione no profit Salute, Ambiente, Genoma (SAGEN). Oltre a molteplici pubblicazioni scientifiche, è autore dei romanzi noir: Delitto invisibileIl fotografo di via degli orfaniLa Natura di Jò NapoliIl filo rossoI misteri di Skìon (Francisci editore) e La conversione (Castelvecchi).

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