La Pillola del Lunedì: Collaborazione o sopraffazione
di Luigi D’Aniello-
L’atteggiamento di Trump nei confronti dell’Ucraina è di collaborazione o dí sopraffazione ?
A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca.
(Giulio Andreotti)
Il comportamento di Donald Trump nei confronti del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, può essere interpretato come una reazione dovuta a ruggini personali piuttosto che come una strategia politica.
Infatti fino ad oggi l’atteggiamento di Donald Trump nei confronti dell’Ucraina è complesso e suscita molteplici dubbi: Trump fino ad ora sta mostrando un interesse ambiguo nei confronti di questa nazione. Atteggiamento probabilmente dovuto al fatto che questi durante la passata presidenza fu coinvolto in uno scandalo politico noto come “Ucrainagate”.
La questione iniziò nel 2019, quando emerse una telefonata tra Trump e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, avvenuta il 25 luglio dello stesso anno. Durante questa telefonata, Trump chiedeva a Zelensky di avviare un’indagine su Joe Biden, uno dei suoi principali rivali politici e sul figlio di quest’ultimo, Hunter Biden, che aveva lavorato per una società di gas ucraina, la Burisma.
Zelensky, non aderì a tale richiesta affermando che l’Ucraina non poteva e non doveva essere coinvolta nelle elezioni americane e quando lo scandalo scoppiò cerco di sminuire la gravità della telefonata presentandola come una richiesta formale di indagini. Inoltre, in un’intervista successiva, affermò anche di non aver subito pressioni da parte di Trump per avviare tali indagini.
In effetti Zelensky, pur senza rispettare le richieste di Trump che avrebbero potuto ledere la credibilità e l’obiettività dell’Ucraina come nazione sovrana, cercò di mantenere una posizione diplomatica, tentando di mantenere buoni rapporti con l’amministrazione Trump, perché per l’ Ucraina, il supporto politico degli Stati Uniti in un contesto di conflitto con la Russia era fondamentale per l’assistenza militare.
Comunque le rivelazioni relative alla telefonata portarono a una denuncia formale e a un’indagine di impeachment da parte della Camera dei Rappresentanti e il 18 dicembre 2019, Trump fu impeached con due articoli: abuso di potere e ostruzione al Congresso. Tuttavia, il Senato, controllato dai Repubblicani, lo scagionò nella successiva fase di impeachment, concludendo che non c’era stata una prova sufficiente per condannarlo.
E , oggi, alla prova dei fatti , dalle affermazioni fatte da Trump su Zelensky “comico mediocre e dittatore senza elezioni”
e dai comportamenti che ora sta avendo nei suoi confronti sembra che in quell’occasione l’ atteggiamento del presidente Ucraino non gli sia piaciuto e se la sia legata al dito .
Mi auguro di sbagliare ma, come era solito dire Andreotti: “A pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca.”
Comunque sarà stato stato pure un comico mediocre ma come uomo ha tutta la mia ammirazione perché quando Putin invase l’ucraina e gli americani misero a disposizione un aereo per portare in salvo lui e la sua famiglia ,la sua risposta fu: “non ho bisogno di un passaggio ma di armi”.
