Papa Francesco, prognosi riservata
Le condizioni del Pontefice, dopo l’ottimismo trapelato venerdì, si rivelano, infatti, ancora critiche.
Il Papa non è fuori pericolo tanto da essersi reso necessario anche l’utilizzo dell’ossigeno ad alti flussi attraverso i naselli, proprio per migliorare l’ossigenazione dei tessuti e ridurre lo sforzo sia respiratorio che cardiaco. Poi, a causa della piastrinopenia, si è passati alla somministrazione di emotrasfusioni. Ciò che si scongiura è la sepsi, eccessiva risposta infiammatoria da parte dell’organismo che alla fine danneggia i tessuti compromettendone la normale funzionalità.
Insomma, la prognosi è riservata.
Intanto è il monsignor Rino Fisichella, pro-prefetto del Dicastero vaticano per l’evangelizzazione a celebrare la messa per il Giubileo dei diaconi al posto del Ponefice leggendo l’omelia che quest’ultimo aveva preparato:“L’annuncio del perdono è un compito essenziale del diacono. Perdonare vuol dire preparare al futuro una casa accogliente, sicura, in noi e nelle nostre comunità. E il diacono, investito in prima persona di un ministero che lo porta verso le periferie del mondo, si impegna a vedere e a insegnare agli altri a vedere in tutti, anche in chi sbaglia e fa soffrire, una sorella e un fratello feriti nell’anima, e perciò bisognosi più di chiunque di riconciliazione, di guida e di aiuto…”
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